MERCATO CHIUSO, ECCO TUTTI I RETROSCENA FRA ACQUISTI E CESSIONI. OK DI PRANDELLI. UN RIMPIANTO: FRIMPONG. TORREIRA MAI TRATTATO. A GIUGNO GRANDI COLPI. ORA VIA EYSSERIC E MONTIEL. A TORINO NO KOKORIN, FORSE MALCUIT. VITTORIONE ATTACCA
Servivano un attaccante e un esterno destro, sono arrivati Kokorin e Malcuit. Fine. Chiude qui, con qualche giorno di anticipo, il mercato invernale della Fiorentina che non aveva intenzione di fare rivoluzioni e rivoluzioni non ha fatto.
Si direbbe un mercato da minimo sindacale, in sostanza quello che basta per dare all’allenatore due alternative in ruoli non troppo coperti e alleggerire la rosa di molti scontenti che ostacolavano il lavoro di Prandelli.
Chi si aspettava di più sarà rimasto deluso, ma era inutile farsi illusioni e ancora peggio pensare a chissà quali acquisti. Il mercato di gennaio è questo e, sinceramente, dei giocatori qualsiasi non sarebbero serviti a cambiare la storia di un’altra stagione difficile, per molti versi da buttare.
Purtroppo l’obiettivo che resta è uno e uno solo, la salvezza, e la Fiorentina, con questo organico ora leggermente rivisto, può farcela. Non sarebbe stato né giusto né utile immettere giocatori improbabili tanto per comprare qualcuno, o prendere scontenti di altre squadre sui quali Prandelli ha messo il veto. Occasioni giuste e importanti per elementi buoni per l’oggi e per domani non ce ne sono nate e non ce ne sono all’orizzonte, meglio quindi concentrarsi già da ora sul futuro e conservare le risorse per un mercato estivo che tutti sperano diverso.
I due arrivi non entusiasmano i tifosi, ma calcisticamente hanno una logica. Sasha Kokorin è una scommessa, lo sa lui, lo sanno tutti e l’abbiamo già detto. Alla soglia dei trent’anni il talento russo ha voglia di dimostrare tutto quello che non gli è riuscito finora: diventare un grande calciatore. Le qualità tecniche ci sono da sempre, ora la palla del rilancio passa a lui. Se riuscirà nell’impresa è destinato a prendere il posto di Ribery che a giugno lascerà Firenze e se il russo dovesse esplodere diventerà il punto di riferimento della nuova Fiorentina e della tifoseria. Tanti se…, ma si sapeva.
Ancora se….
Se invece, toccando ferro, il suo inserimento si dimostrasse più difficile del previsto come successo a tanti russi nel nostro campionato, comunque la spesa è stata relativa (meno di cinque milioni) e trovare una soluzione futura per il giocatore non sarebbe difficile. Un’operazione non da copertina nell’immediato, ma che potrebbe rivelarsi interessante.
Spesso esaltiamo società che vanno a prendere giocatori da rilanciare o semisconosciuti e li rilanciano davvero, vediamo se questa volta sarà stata altrettanto brava la Fiorentina.
Diverso il discorso Malcuit. Serviva un giocatore di gamba per la fascia destra, uno più attaccante e più esplosivo di Caceres e Venuti, capace di saltare l’uomo, dare profondità e superiorità numerica, andare al cross. Questo Malcuit lo sa fare, sono state chieste impressioni anche a Carlo Ancelotti che lo ha voluto a Napoli e ne ha parlato benissimo. Pure questa operazione in prestito è logica.
Così la Fiorentina si lascia le mani libere per la rifondazione tecnica che ci sarà a giugno. Ecco, allora, in estate sì che serviranno grandi giocatori se Rocco deciderà di puntare davvero obiettivi diversi, a cominciare dall’Europa League.
Per questi quattro mesi di passaggio e per capire molte cose, Kokorin e Malcuit vanno bene. In più, fra gli acquisti, c’è anche Maleh, 23 anni, centrocampista preso dal Venezia con 700mila euro come indennizzo per il parametro zero. Arriverà l’anno prossimo.
Ricordiamo le cessioni che sono Cutrone, Saponara, Duncan, Lirola e Dalle Mura, più il brasiliano Pedro andato definitivamente al Flamengo per quattordici milioni. Fra entrate economiche (circa quindici milioni) e uscite (circa cinque) con un risparmio anche sul monte-ingaggi, avanza un tesoretto da una decina di milioni da mettere (speriamo) nel budget di giugno.
In uscita, da sistemare, restano ancora Eysseric e Montiel che entro lunedì avranno una nuova squadra. Resta a Firenze Barreca, alternativa a Biraghi sulla fascia sinistra.
Tutti gli altri nomi circolati attorno alla Fiorentina sono state suggestioni nate e morte subito come Caicedo o idee di ritorno come Torreira sul quale i viola non si sono proprio mossi. Soliti misteri del mercato. Qualche idea come Zaza è durata lo spazio di un mattino, meglio tenersi Kouamé. Ci sono state altre soluzioni tentate, ma soprattutto proposte da intermediari come il Papu Gomez o Lazovic.
Su Ehizibue e Vrsaliko si è lavorato. Solido invece l’approccio per Conti del Milan, c’era il sì del giocatore, ma sappiamo perché la viola poi ha mollato: non voleva prenderlo a titolo definitivo.
C’è anche un rammarico. Parliamo dell’esterno destro olandese Jeremie Frimpong, 21 anni, che la Fiorentina avrebbe preso molto volentieri secondo radio-mercato. Sarebbe stato un giocatore buono per l’oggi e soprattutto per il domani, un talento valutato dodici milioni dal Celtic sul quale però è piombato il Bayer Leverkusen che ha anticipato la concorrenza.
Da martedì si comincerà a lavorare sulla prossima Fiorentina e quando Rocco darà il via alla rifondazione tecnica (allenatore? Direttore sportivo?) e fisserà gli obiettivi, gli intermediari e i procuratori già in preallarme, cominceranno a proporre le strade e le soluzioni percorribili. Come vi avevamo già anticipato, nel mondo del mercato si parla di una Fiorentina che avrebbe voglia di rilanciare. E’ l’auspicio di tutti.
In attesa, però, il presidente è ancora concentrato sulle infrastrutture. Presto ci sarà la prima pietra, il via ai lavori del centro sportivo di Bagno a Ripoli, il fiore all’occhiello di Rocco.
Sullo stadio invece è calato il silenzio, chiaro segnale di una riflessione in atto. Evidentemente Rocco Commisso e i suoi tecnici stanno valutando a fondo l’ultima idea di Nardella per il Franchi. C’è da capire se la cubatura ipotizzata (20mila metri) con lo stadio pubblico restaurato, possa avere un appeal economico per la Fiorentina. E poi c’è sempre Campi sullo sfondo. Si aspetta l’incontro fra il sindaco Nardella e il presidente viola per capirne di più.
Intanto domani sera, in anticipo, la Fiorentina gioca a Torino una gara complicata in chiave tranquillità. Kokorin non ci sarà, non potrà essere disponibile, si dice, per ragioni burocratiche (transfer dalla Russia), ma anche perché ha bisogno di qualche allenamento in più. Malcuit invece potrebbe essere convocato per andare in panchina, il suo ginocchio è a posto, deve solo ritrovare il ritmo. Con Gattuso ha giocato pochissimo, ma soltanto per scelte tecniche. Il francese infatti fatica a fare l’esterno nella difesa a quattro, la sua forza è la spinta e giocare nel 3-5-2 prandelliano dovrebbe essere l’ideale.
La formazione ricalcherà quella vista con il Crotone che ha garantito solidità e discrete trame di gioco con il classico 3-5-2. A meno che Prandelli non opti per una squadra più solida in mezzo (Pulgar per Bonaventura?) visto che per il Torino sarà una battaglia vera. In difesa, invece, è forte la candidatura di Quarta. Il presidente Commisso ha raccontato una squadra “molto carica” e ce l’aspettiamo davvero così.
Nel frattempo, fra le critiche a Rocco Commisso dopo due campionati sicuramente non brillanti e dico poco, è arrivata a sorpresa anche la bocciatura del grande ex Vittorio Cecchi Gori.
Per Vittorione “La Fiorentina non è gestita bene”, ma non ha voluto dire di più, né dare consigli a Rocco. Alla prossima…