MILENKOVIC RESTA: GRAN BELLA NOTIZIA E BEN COMUNICATA. IN QUESTA FIORENTINA COVA CONVINZIONE
Pareva che la Fiorentina dovesse venderlo, taluni lo davano per scontato e ineluttabile, fortuna che avevamo detto che speravamo il contrario, anzi di più, che confidavamo come il club viola non avrebbe smontato l’undici titolare in cambio di un piatto di lenticchie, compiendo un atto di autolesionismo ( autocitarsi è poco elegante ma lo fanno tutti e sarei altezzoso a non farlo mai).
E infatti la buona nuova è giunta, Milenkovic rimane in viola con un contratto lungo 5 anni, tutti felici e tutti contenti: il calciatore che resta dove sta come un papa, Italiano che non si vede smontare la squadra ad un passo dall’inizio, il pubblico ca va sans dire, il club che ci fa bella figura, insomma tutti amici, parenti, felici e contenti. A presentare la notizia alla stampa c’è Joe Barone che dà prova di ottima capacità comunicativa, con un pizzico di gusto per il teatro, come vedremo (del resto quando il club sbaglia a comunicare non risparmiamo critiche ed è giusto quindi sottolineare quando avvenga il contrario).
Joe apre con parole di commiato per Alberto Orzan scomparso di recente, un gesto da signore che mostra la sensibilità del club nei confronti della storia gigliata, quando altri in passato rifuggivano come la peste ogni riferimento alla storia viola per famigerate ragioni di ‘ continuità’, leggi timore dei debiti della precedente gestione Cecchi Gori, la gestione Commisso non ha, Deo gratias, di queste meschine paturnie. Poi Joe con piglio istrionico indica il difensore viola e dice: ‘vi presento Nikola Milenkovic’.
In sala stampa ci sono anche la madre, la sorella e la futura sposa di Milenkovic. Una carrambata che funziona sempre, perché come dice Barone: ‘ la mamma è sempre la mamma’. Il buon clima è corroborato dalle parole del calciatore serbo che parla di ‘grande progetto e dice di sentirsi molto amato, e sognare di entrare in Champions, di amare la città e la maglia, le sue dichiarazioni sono il compendio di tutte le frasi che un tifoso ama udire da un calciatore, da bimbo invece del piccolo chimico, devono avergli regalato il piccolo beniamino del tifoso.
Parole piacevoli per chi ha assistito ad anni e anni in cui giocatori e dirigenti si nascondevano come topolini, stavolta invece i giocatori non temono di parlare di qualificazione Champions come obiettivo e persino di vittoria della Conference, Dodò dixit, segno che nel club e nel gruppo di Italiano cova una notevole convinzione nei mezzi della squadra e nella qualità dell’impegno della proprietà. Fortuna poi che Barone non ricorra alla frase che tutti paventano, cioè che Milenkovic sia il grande e ultimo colpo del mercato estivo viola.
No, la Fiorentina, come detto, comunica bene e sa che un’affermazione simile sarebbe irritante anche se fosse vera ( probabilmente non lo è) e quindi controproducente. Si resta alle parole un po’ commosse di Milenkovic, alle foto con mamma e fidanzata, all’annuncio della presenza di Rocco Commisso allo stadio per la prima di campionato, tutto nei neppure 45 minuti di conferenza stampa dall’atmosfera godibile. Restando in attesa del compiersi definitivo di questo calciomercato, sia in uscita, infatti in rosa ci sono 30 calciatori e bisogna sfoltire. Sia in entrata, si sa come manchino all’appello almeno un centrocampista 'double face’ che sostituisca l’infortunato di lungo corso Castrovilli, double face come un abito, cioè che faccia da mezzala o, se serve, da trequarti (con qualche gol in dote per rimpinguare l’asfittico conto delle potenziali reti viola).
E forse anche un altro centrale, perché malgrado Milenkovic a fare coppia titolare con Igor, le riserve Quarta e Nastasic non danno grandi garanzie. E infine, se Italiano lo richiede come fece apertis verbis l’anno scorso, il quinto esterno. Il mercato infatti ha ancora tempo e il club viola aspetta forse il debutto in campionato e l’esito del preliminare in Conference per capire quali saranno le vere dimensioni della stagione che va ad iniziare, quali le competizioni, quante le partite da giocare. E infine, come direbbe un emulo di Puck di ‘Sogno di una notte di mezza estate’: chiudiamola qui che il campionato va ad iniziare e parlar toccherà solo al campo.