.

MILENKOVIC, TRE ANNI DI CONTRATTO. INCONTRI E RIFLESSIONI: PUÒ RESTARE. DODO’ E’ TESSERABILE, PULGAR CEDUTO AL FLAMENGO. LO CELSO CONGELATO. CACCIA A BERTI, STELLINA DEL CESENA. FRANCHI, TORNA A PIOVERE: BOCCIATO IL PARTERRE COPERTO

di Enzo Bucchioni

E’ il futuro di Nikola Milenkovic il grande tema di questi giorni viola. I dirigenti hanno incontrato più volte il procuratore Ramadani per cercare una soluzione che porti dritta all’obiettivo della Fiorentina: tenere ancora a Firenze il difensore serbo.

La Viola ha proposto un allungamento del contratto in scadenza nel 2023 fino al 2026, per altri tre anni. Ovviamente con un adeguamento dell’ingaggio che salirebbe gradatamente a tre milioni di euro. Tutto questo per dimostrare che Milenkovic per la Fiorentina è un top player, centrale nel progetto tecnico di Italiano che da mesi sta lavorando ai fianchi il giocatore per fargli capire che restare a Firenze è la soluzione migliore per la sua carriera e per la sua soddisfazione personale. 

Meglio essere uno dei big della Fiorentina, dentro un progetto di crescita, che diventare uno dei tanti in un club magari più importante.

Questo concetto è stato ribadito a Ramadani anche dai dirigenti viola, hanno battuto molto su questo tasto che in sostanza sta facendo riflettere. 

Probabilmente se ci fosse stata una big in grado di offrirgli il posto da titolare, capace di fargli ponti d’oro, di corteggiarlo con insistenza, Milenkovic sarebbe già andato via, ma questa soluzione ad oggi non c’è. Forse non è neanche una prima scelta come ha dimostrato la Juve che dopo diversi sondaggi s’è buttata su Bremer. Anche l’Inter si interessa, ma non affonda. E i dubbi non sono solo sull’addio o meno di Skriniar.

Durante i colloqui di questi giorni, Ramadani ha sottolineato come l’anno scorso fosse stato fatto un gentleman agreement, la Fiorentina s’era impegnata a lasciare andar via Milenkovic a una big per una cifra congrua, fra i quindici e i venti milioni e questo è stato ribadito. La Fiorentina non metterà i bastoni fra le ruote se Ramadani portasse la cifra giusta e il ragazzo decidesse d’andar via, ma niente è stato definito.

C’è una valutazione complessiva da fare, dei pro e dei contro, il ragazzo riflette. A Firenze sta bene, è arrivato un altro serbo come Jovic, gli obiettivi sono più ambiziosi e l’entusiasmo è coinvolgente. La riflessione non andrà avanti all’infinito, fra una settimana (dead line sei agosto) la situazione dovrebbe essere chiusa in un senso o nell’altro. Ma forse anche prima. 

Con Ramadani s’è parlato anche di Nastasic che l’anno scorso arrivò proprio per trovare una soluzione al giocatore, in cambio il procuratore convinse Milenkovic a restare un altro anno a Firenze. Non è andata benissimo e adesso Nastasic sta valutando un’altra cessione per provare a giocare di più e puntare alla partecipazione ai mondiali. Si può fare.

E se Nastasic dovesse andare, non solo libererebbe un’altra casella da extracomunitario, ma consentirebbe alla Fiorentina di buttarsi sull’olandese Schuurs, centrale dell’Ajax, 23 anni, che ai viola piace molto per il presente e per il futuro, operazione fattibile a cifre giuste.

Oltre a Milenkovic, tengono banco le uscite, sono una decina i giocatori da sistemare e il primo a partire è finalmente Pulgar che libera subito di fatto la casella extracomunitario. 

E’ stato ceduto al Flamengo per 2,5 milioni, non ci saranno né plusvalenze né minusvalenze, ma in due anni a Firenze non ha lasciato traccia.  L’ultimo ostacolo che impediva la conclusione dell’affare era un’inchiesta in Cile su un presunto stupro, ma accertato che Pulgar non deve temere niente, i brasiliani hanno dato l’ok. Il centrocampista partirà già oggi per il Brasile per firmare il contratto.

Che l’operazione fosse chiusa s’era capito anche con l’arrivo di Dodo’ in Austria, nel ritiro della Fiorentina. Il brasiliano si può allenare regolarmente, il contratto è stato depositato con una deroga che ora non serve più e da oggi inizia l’operazione recupero fisico per il terzino destro fermo da sette mesi per la guerra in Ucraina. Questo, ribadisco, è un grande colpo e Dodò lo dimostrerà presto anche a quelli che non lo conoscono a fondo. Presto ci sarà la presentazione ufficiale: è un nuovo viola.

Come dicevamo l’altro giorno, è andata quasi a dama la cessione di Dragowski allo Spezia (siamo ai dettagli) al quale potrebbe aggiungersi anche Kouamè. 

Per Kokorin si lavora alla rescissione del contratto, ma la distanza c’è ancora. Benassi potrebbe andare al Lecce.

Comunque lo sfoltimento della rosa ci sarà in tempi rapidi e sarà ampio per lasciare a Italiano un gruppo omogeneo per consentire all’allenatore di lavorare meglio. La lista dei convocati per l’Austria è già un esempio. Si comincia a lavorare duramente sugli schemi, sui movimenti dei reparti e di squadra e troppa gente sarebbe stata di ostacolo. Soprattutto quelli che non faranno parte del progetto. 

Due giocatori per ruolo più cinque-sei magari pescando dai provenienti dal vivaio per la lista Uefa, tipo Bianco, sono un numero adeguato.

Questo lavoro su Milenkovic e le uscite, non distraggono ovviamente da altre operazioni in ponte, ma al momento non sono così in primo piano.

Sul centrocampista di qualità, diciamo, le idee sono chiare. Si aspetta l’evoluzione di alcune proposte, delle risposte arriveranno e delle trattative ripartiranno presto. Per Lo Celso, ad esempio, il Tottenham insiste nella cessione definitiva e chiede venti milioni. Affare congelato. Su Bajrami si affonderà presto, magari riproponendo Zurkowski. 

Nel mirino, invece, è entrato prepotentemente un giovane centrocampista di 18 anni, Tommaso Berti che l’anno scorso ha giocato quasi tutto il campionato di serie C con il Cesena, uno dei pochi minorenni (allora) a mettersi in grande evidenza. Per Transfermarkt la valutazione è sotto il milione, il Cesena chiede ovviamente di più, ma il ragazzino che gioca centrale davanti alla difesa, ma anche in altri ruoli, piace molto in casa viola. Non s’è ancora capito se prenderebbe il posto di Bianco in Primavera o se l’interesse è più ampio. O addirittura potrebbe essere comprato e poi lasciato ancora a Cesena per una stagione.  

In attesa, prime grane per il progetto del Franchi come ampiamente prevedibile e soltanto mascherato dall’ottimismo nardelliano. Come rivelato dal collega Mongatti su questo giornale online, il ministero dei beni culturali ha dato l’ok di massima al progetto, ma ha bocciato la copertura del parterre di tribuna. Vi bagnerete ancora, verrebbe da dire.

Intanto mi piacerebbe sapere come mai nelle decine di presentazioni, esaltazioni e perfino eccitazioni per qualcosa che ancora non c’è, non siano state ammesse pubblicamente queste difficoltà, anzi, sono state tenute rigorosamente nascoste: non mi sembrano roba da poco. E’ vero che ci sono margini per modificare il progetto, ma intanto è evidente come tutto sia border-line, legato a finanziamenti che ancora non ci sono tutti, a un progetto con vincoli da rispettare e verifiche da fare, di fronte a tempi strettissimi e allo scetticismo della Fiorentina. 

Il comune si è affrettato a dire che la caduta del governo non inciderà minimamente, ma se ministro della cultura non dovesse più essere Franceschini, grande regista di questa operazione, come la prenderebbe un successore qualsiasi su soldi pubblici per un’opera che poi dovrà essere data in concessione a un privato? Boh…Tanti se e tanti ma restano intatti, mascherati dalla propaganda che invece, temo, influiranno e non poco su un’opera e un’idea sbagliate che vengono fatte passare per giuste…