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MISSIONE VIOLA: BLINDARE CUADRADO. BRASCHI E MONTELLA: TORNA IL SERENO. FIORENTINA, MENTALITA' VINCENTE: VOLA IN TRASFERTA

di Mario Tenerani

Ha ragione Montella, Cuadrado è unico. Corre, dribbla, segna e fa segnare, trova punizioni, rigori, fa ammonire ed espellere avversari, sprinta da fermo. Gli esterni di solito - pensiamo ai migliori -, hanno bisogno di metri per sgassare, Cuadrado si accontenta di pochi centimetri... Per carità, la sua crescita non deve fermarsi, il viola sul piano tattico può fare molto di più - Montella è la sua fortuna, ci penserà lui -, ma già adesso queste sue peculiarità lo rendono davvero originale, come sostiene il suo allenatore. 
Su di lui ci sono gli occhi di mezzo mondo, Cuadrado è destinato a diventare un top player, ammesso che non lo sia già... 
La Fiorentina detiene la metà del cartellino, in compartecipazione con l'Udinese, società con la quale i viola coltivano un legame di acciaio. Ma è normale che su quel cinquanta per cento dei friulani volteggino club disposti a tutto pur di assicurarsi Cuadrado. Il prossimo mercato viola dipenderà molto dall'esito di questa vicenda. La Fiorentina, però, non scherza: bastava guardare ieri pomeriggio gli occhi di Pradè, quando al diesse viola è stata fatta una domanda precisa: "Proveremo a tenerlo...". Una dichiarazione di guerra. 
La società viola non sarà il ventre molle della trattativa, si è già mossa. Vuole blindare giocatore e cartellino. Cuadrado è organico al progetto-successo dei viola. E lui pare molto contento di rimanere a Firenze: ieri ha anche spiegato che la squadra vuole vincere finalmente qualcosa. 
Sarà un cammino duro quello della dirigenza viola, ma il presidente esecutivo Cognigni, gli uomini mercato Pradè e Macia, sostenuti dalla proprietà, faranno di tutto per centrare questo traguardo. Il bersaglio da colpire è la totalità del cartellino di Cuadrado: sono convinti di riuscirci.
La terza vittoria di una settimana da consegnare alla storia - quattro gol alla Juventus, tre al Pandurii in Europa e altri due al Chievo - ha vissuto un epilogo nella pancia del Bentegodi che assume risvolti significativi. 
Montella scendendo in zona mista per andare alle interviste delle tv, ha incrociato Braschi, designatore arbitrale. Non si vedevano da una serata turbolenta. Era lunedì 16 settembre, Montella si trovava in tribuna a Parma, per seguire la sfida degli emiliani con la Roma. Il giorno prima c'erano state le polemiche al Franchi per il finale di Fiorentina-Cagliari: al 91' Murru aveva steso Rossi in area, rigore solare, ma non per De Marco. Da lì bagarre in campo con un rosso sventolato sul volto di Pizarro. Montella infuriato non per il rigore negato, ci può stare di non vederlo, ma per l'espulsione di Pizarro, reo di aver detto all'arbitro un banale "che caz... fai...". Il tecnico viola aveva spiegato di essere stufo della discrezionalità eccessiva degli arbitri di fronte a episodi simili: "A certi giocatori viene permesso tutto e ad altri no...", queste le sue parole. 
Braschi non l'aveva presa bene e trovandosi di fronte Montella in tribuna al Tardini, davanti ad un "cercavo proprio te", pronunciato da Vincenzo con tono scherzoso, aveva risposto, "lascia perdere con te adesso non ho voglia di parlare...". Si erano lasciati così, nel gelo. 
Ieri invece si sono salutati con simpatia, col sorriso sulle labbra da uomini veri di calcio. E proprio il designatore ha detto a Montella, prendendolo da parte, che ci sarebbe stata l'occasione per parlare.  Il tecnico viola con educazione ha accolto l'invito e ha ribadito di essere contento di poter chiarire tutto. 
Un incontro semplice e spontaneo, che ha riportato serenità dopo quelle frizioni. Il resto se lo racconteranno loro, lontano da taccuini e microfoni, ma l'importante è che lo scontro sia stato ricomposto. 
La Fiorentina, intanto, prosegue la sua marcia: in 9 partite 18 punti, media di 2 a partita. Un ottimo risultato e se non ci fossero quei marziani della Roma - i giallorossi hanno la media di 3 punti a partita... -, le prestazioni dei viola avrebbe un altro risalto.
Ma il dato che impressiona di più nella gestione Montella, in quasi un anno e mezzo di lavoro a Firenze, riguarda il rendimento in trasferta: i viola hanno giocato 25 partite di campionato, una di Coppa Italia e 2 in Europa, per un totale di 28 gare: ebbene, ne hanno vinte 14  lontano dal Franchi, con la media di una su due... 
Significa che la Fiorentina comincia davvero ad avere una mentalità da grande squadra.   
Mario Tenerani