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MONTELLA CARICA LJAJIC. "SEGUIMI, DIVENTERAI UN TOP PLAYER"

di Cristiano Puccetti

Quando ha assunto la guida tecnica della Fiorentina, Vincenzo Montella aveva moltissimi problemi da risolvere. Il primo, il più importante, era quello di dare un gioco alla squadra. Missione compiuta a tempo di record. Il secondo, altrettanto scottante, era come gestire uno spogliatoio e le sue spigolosità dopo lo tsunami degli ultimi due anni. L’aeroplanino sapeva perfettamente di essere approdato a Firenze anche perché il suo predecessore Rossi, in un raptus di follia, aveva preso a legnate Ljajic. Adem dunque non era un caso marginale, ma una ‘questione’ da affrontare subito. Il suo valore di acquisto, 6 milioni e mezzo si era praticamente azzerato. Il serbo, bollato come scansafatiche, nottambulo, mangia-nutella, malato di videogames, era ad un bivio della propria carriera. Ad un certo punto inoltre, nel cuore dell’estate, era stato quasi definito il suo passaggio in prestito con diritto di riscatto al Torino. La Fiorentina pretese una valutazione di riscatto molto alta, per essere eventualmente indennizzata dell’esplosione di Adem, Cairo si spaventò e lasciò perdere.
Senza niente togliere ai granata, la carriera di Ljajic avrebbe preso completamente un’altra direzione. Questa è una storia incredibile, eppure va raccontata perché è una storia di calcio. Montella non si dava pace perché, come poi ha rivelato Toni in un’intervista, Ljajic faceva e fa numeri incredibili in allenamento. Disperdere il suo talento, ignorarlo, lasciarlo smarrire era un errore che Vincenzo, da giovane allenatore in rampa di lancio, non si sarebbe mai perdonato. Non voleva insomma essere ricordato come il maestro che si era lasciato scappare l’alunno potenzialmente bravo. Così un giorno decise di parlarci, in maniera molto dura e molto diretta. Né da fratello maggiore, né da padre, bensì da generale. Troppe volte nella propria vita Ljajic era stato compreso, perdonato, assecondato. Aveva bisogno di qualcuno che gli urlasse in faccia tutta la verità. Stava transitando davanti ad Adem l’ultimo treno per rimanere ad alti livelli e lui doveva salirci in fretta.
Montella ha lasciato passare un po’ di tempo perché prima doveva rendersi credibile dinanzi al gruppo. Missione compiuta a tempo di record il giorno dopo la bravata in ritiro, quando ha detto chiaro a Lazzari, Vargas e Cerci che li avrebbe segati, che non avrebbero fatto parte della sua Fiorentina.
Una ventina di giorni dopo Vincenzo ha chiamato Adem da una parte ed ha iniziato a parlargli. Pochi concetti, semplici, nessuna ruffianeria, nessuna frase ad effetto, più o meno il discorso è stato questo: “Adem, credo di saper valutare le potenzialità di un calciatore. Tu hai un talento infinito, ma non vale niente se non ti alleni bene e non ti sacrifichi per la squadra. Puoi diventare un grandissimo, ma devi avere chiaro che se non sfondi, la colpa è soltanto tua. Di nessun altro”. Ljajic pareva stranamente ricettivo, anche se a Montella per qualche giorno è rimasto il dubbio che pensasse a qualche squadra scegliere alla play station o a dove organizzare la prossima serata. L’aeroplanino piano piano ha iniziato a dargli fiducia e Adem a strappi ha cominciato a cambiare: in gol col Novara alla prima stagionale, poi ancora alti e bassi, infine la rete capolavoro contro la Lazio. E subito a seguire una prestazione intensa, a Genova, la migliore per continuità da quando è in maglia viola. Poi, stanco, Ljajic è finito in panchina contro il Cagliari. Un perfetto dosaggio di un allenatore che calibra tutte le scelte. Adesso San Siro: l’infortunio di Jo-Jo scarica addosso ad Adem una grande responsabilità, ma gli regala anche l’immensa chance di dimostrare che è veramente uscito dal tunnel e che Montella su di lui aveva ragione.
Ljajic ha soltanto ventun’anni e a pensarci bene vien da porsi una domanda: non è che tutti, dico tutti, abbiamo preteso troppo da un bambino forse un po’ in ritardo nel diventare uomo? Coraggio Adem, il futuro, se vuoi, può essere fantasticamente tuo.

Cristiano Puccetti

direttore sport Lady Radio