MONTELLA E' DENTRO FIRENZE: QUESTA E' UNA BUONA NOTIZIA. MA SARANNO I PROSSIMI GIORNI A STABILIRE SE VINCENZO SARA' ANCORA DENTRO LA FIORENTINA. TUTTO RUOTA INTORNO AI PROGRAMMI: BISOGNA CHE COINCIDANO LE IDEE DI TECNICO E SOCIETA'.
L’attesa conferenza stampa di Montella è arrivata e il tecnico si è mostrato sereno. Ha spiegato le sue ragioni, non ha chiesto scusa ai tifosi, ma almeno ha corretto opportunamente il tiro sul rapporto dare-avere squadra-gente. Il gruppo viola ha dato tanto, ma ha ricevuto altrettanto se non di più. Montella ha detto che in questi tre anni i tifosi hanno sempre accompagnato la squadra - meno male - e ha chiesto in queste ultime tre partire l’aiuto dei sostenitori viola. Bene: caso chiuso? Lo scopriremo stasera al Franchi quando la Fiorentina affronterà il Parma, gara che interessa solo per i tre punti da conquistare con le buone o con le cattive. Con i gialloblu non sono ammessi errori. I tifosi daranno le loro risposte.
Il tema, però, ora è un altro: Montella resterà alla Fiorentina oppure no? In conferenza stampa non ha voluto parlare di ciò che si sono detti lui e la società tre mesi fa. Vincenzo ha detto che si affronteranno questi argomenti a fine campionato. E ha aggiunto: “Sono più vicino o lontano da Firenze? Io sono dentro Firenze… A conclusione della stagione parleremo di tutto…”. Ecco, appunto. Sarà quello il momento del dentro o fuori. La Fiorentina non ha intenzione di separarsi da Montella, ma vuole capire quanto lui sia convinto. E il tecnico vuole solo una cosa: certezza sui programmi e gli obiettivi. Questa squadra va rinforzata, in caso contrario probabilmente chiederà di essere liberato.
Nonostante le belle parole di ieri pomeriggio, la sua posizione resta molto incerta. Infatti girano anche alcuni nomi per la panchina viola.
C’è un errore di base, però: il valore di Montella non si discute così come quello di alcuni suoi possibili eredi, ma è un falso problema. E’ inutile confermare Montella o sostituirlo, senza capire quale sia l’esatto indirizzo della Fiorentina del domani. Che vuole il club viola? Quale obiettivo punta? C’è una qualificazione Champions in programma? Un trofeo da conquistare o va bene stare nelle prime sei e continuare così?
Sono domande decisive perché propedeutiche di risposte chiare. La squadra ha una media età alta, va ringiovanita e non ci sono grandi pezzi da vendere, come in passato. L’unico uomo mercato può essere Savic. Dunque servono nuovi investimenti da parte di una proprietà che comunque ha sempre speso. Magari si può discutere su come: certi acquisti, infatti, sono sembrati inadeguati. Capita a tutti, ma la società viola ora è nelle condizioni di dover sbagliare meno degli altri.
E non solo: la sensazione è che servirebbe un manager di grande fiducia della società che stesse quotidianamente tra centro sportivo e sede, marcando il territorio. Un uomo di pallone e di riferimento della proprietà, in grado di verificare ora dopo ora lo stato dell’arte delle cose viola. Continuiamo a pensare che una maggiore presenza sia sinonimo di maggiori informazioni e di rimedi immediati. Giocatori e allenatore sono importanti, mentre la proprietà è determinante, decisiva, imprescindibile. Solo da lì possono giungere i cambiamenti. Il calcio non è cambiato: vince il presidente.