MONTELLA SENZA RISPETTO PER FIRENZE E LA FIORENTINA. DOMENICA TROVERÀ UNA BOLGIA. SOUSA VUOLE RESTARE E PUNTA IL TERZO POSTO: LA SQUADRA CI CREDE. PRONTI I PIANI PER IL MERCATO CON DIVERSE OPZIONI
Dicono che le persone piccole, o se preferite basse di statura, siano spesso costrette a fare i conti con la sindrome di Napoleone. Ho tanti difetti, ma dall’alto del mio metro e ottantatrè, in proposito non so proprio cosa dire. Forse sarebbe meglio chiedere a Montella che dovrebbe intendersene. Ho letto con interesse le varie versioni della conferenza stampa tenuta a Bogliasco (a proposito, non vorrei fare il vecchio giornalista rompiballe, ma ai miei tempi le interviste erano altra roba) e ne esce fuori un livore mascherato contro Firenze e la Fiorentina che sinceramente non mi sorprende. Ma siccome c’è un limite, al superomismo o se preferite alla presunzione, andrebbe messo un freno. Insomma, tirate le somme, Firenze e la Fiorentina in massa respingono le accuse.
In estrema sintesi, secondo Montella i Della Valle non volevano andare oltre il quarto posto mentre lui si sentiva pronto per vincere lo scudetto o giù di lì e quindi aveva tutto il diritto di andarsene via. Mi viene da chiedergli visto che è tanto bravo, come mai sta portando la Samp in serie B, ma questo è un altro discorso.
Ci sarebbe da ribattere punto per punto alle sue affermazioni tipo quella ridicola del licenziamento via mail. E’ stato solo un logico atto burocratico previsto dalla legge, naturalmente prima gli era stato detto tutto anche a voce e da più persone…ma forse l’ha dimenticato. E per buttare fango tutto serve.
Si lamenta di non aver parlato con Adv. Ricordo un pomeriggio ai campini, sono stati chiusi, da soli, per diverso tempo. Hanno giocato a briscola? Evidentemente poi Adv si è stancato di ascoltare il solito disco e a un certo punto ha deciso di non farsi più trovare…
Insomma, Montella si sente vittima di Firenze e della Fiorentina e dimentica pure che dei cinque milioni della clausola, alla fine i viola per farlo tornare in panchina, si sono accontentati di uno, fra l’altro ancora da incassare.
Non una parola di ringraziamento (almeno non la ricordo) per la città e la tifoseria che lo hanno adottato e fatto crescere prima di abbandonarlo solo nel finale del terzo anno dopo le sue accuse al termine della semifinale con il Siviglia. Non un grazie al grande organico che la Fiorentina gli ha messo a disposizione, giocatori veri, grandi professionisti. Anzi, si è pure permesso di attaccare Borja Valero…
Lui Montella, diamogliene atto, ha fatto anche cose buone, ma non è quel fenomeno di allenatore che crede di essere. In un contesto più difficile come quello di Genova, sta mostrando tutti i suoi limiti.
Domenica avrà la risposta che merita dalla tifoseria che se non vuole difendere la proprietà, dovrà almeno stare dalla parte della squadra e soprattutto di Borja Valero del quale Montella ha messo in dubbio la correttezza nei rapporti.
Se Montella voleva infiammare la piazza fiorentina c’è riuscito ampiamente. I Della Valle, invece, hanno preferito il composto silenzio di sempre. In certi casi meglio ignorare, nessuno vuole scendere al livello napoleonico del giovane allenatore sampdoriano.
Fra l’altro Cognigni e Rogg sono impegnati a fare i budget e i piani per il prossimo mercato. Sono pronte alcune opzioni a seconda se la Fiorentina riuscirà a centrare la Champions o l’Europa League. Ci sono piani di rafforzamento, ma anche qualche dismissione se matureranno le condizioni vantaggiose e plusvalenze importanti. I nomi, naturalmente, saranno messi più avanti nelle caselle giuste da Sousa e dal comparto tecnico guidato da Pradè.
L’allenatore ha manifestato ai dirigenti l’intenzione di restare e rispettare il contratto, naturalmente molto dipenderà da come si comporterà la squadra nelle ultime otto giornate e da un rapporto non idilliaco con Diego Della Valle dopo le esternazioni di gennaio. Cose che si possono ricomporre.
Sousa è convinto che dopo un anno di esperienza in Italia, potrà fare ancora meglio. Sa di aver fatto errori, ha capito certe situazioni, è pronto per ripartire, ma adesso farà di tutto per centrare la Champions. Il terzo posto non è vicinissimo, ma neppure impossibile. In questi giorni ha parlato con i giocatori rimasti, alcuni dei leader, e tutti sembrano decisi a provare l’impresa fino all’ultimissima possibilità. Naturalmente a cominciare da domenica con la Samp, partita da vincere.
Sousa sta pensando alla formazione dei veterani, ma deve necessariamente valutare anche le condizioni di nazionali come Vecino che ha giocato due gare in Sudamerica, o Bernardeschi. Si profila una squadra con Tata; Roncaglia, Gonzalo, Astori; Kuba, Borja, Badelj, Alonso; Ilicic, Tello e Babacar. Se stanno bene Vecino e Berna potrebbe partire dall’inizio al posto di Ilicic e Kuba con Borja dietro Baba. Ci sono ancora tre giorni per riflettere.
A proposito del lavoro dei dirigenti, messo da parte il loro futuro del quale si riparlerà a fine stagione, stanno lavorando sul rinnovo di Vecino. L’uruguaiano ha un contratto in scadenza nel 2018, è stato di fatto condiviso un documento che lo allunga di quattro anni, fino al 2022, con un forte adeguamento dell’ingaggio a salire e a seconda del rendimento con vari bonus. La firma tra pochi giorni.
Si è parlato informalmente anche di Bernardeschi dopo le due gare in azzurro e il calcio internazionale che lo ha messo nel mirino. Cedere Bernardeschi non è una priorità per la Fiorentina, questo è chiarissimo. Saranno altri i giocatori che andranno sul mercato se arriveranno richieste. La Fiorentina potrebbe cambiare idea solo per le pressioni del ragazzo che per ora non ci sono o per un’offerta irrinunciabile (quaranta milioni e oltre) che per ora non è arrivata.
A proposito di futuro, con Ddv e Adv negli Stati Uniti, non si è più sentito parlare di Corvino. Fermo restando tutto quello già detto, stima, contatti etc etc, non c’è una traccia precisa che indichi il cambiamento del management.
Mancano otto giornate alla fine, ora è solo il momento di puntare dritto a quel terzo posto ancora possibile, con tutte le forze, tutto l’organico e tutte le intenzioni. We can, urlano i Della Valle da Miami.