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MONZA PIÙ TRAPPOLA CHE OCCASIONE: SERVONO CHILI E CENTIMETRI A CENTROCAMPO. DOPO "FOLO" OBBLIGATORIO UN ALTRO MEDIANO. LA ROMA VUOLE KAYODE E LIBERA CRISTANTE. PABLO MARÌ GIOCA OGGI POI VIENE A FIRENZE

di Mario Tenerani

Ci sono 22 punti di differenza in classifica, già questo basterebbe e avanzerebbe per dimostrare che stasera per la Fiorentina dovrebbe essere facile. Invece non è così. Andiamo avanti: il Monza ha vinto una sola volta in 19 gare, il 21 ottobre scorso a Verona (0-3) e nelle ultime 5 partite ha sempre perso. Se mettiamo nel conto anche la Coppa Italia gli stop diventano 6. Il Monza è il club maggiormente  indiziato per la retrocessione: Galliani ha chiesto 25 punti nel ritorno (ammesso che bastino), ma l'impresa si mostra titanica. Tutti dati negativi, quindi favorevoli ai viola, ma che possono trasformarsi in una imboscata. Se la Fiorentina non sta attenta stasera nel frigorifero dell'U-Power Stadium (si dovrebbe giocare a meno 2 gradi...) la sua partita si trasformerà in una trappola piuttosto che in un'occasione. 

In questi casi si deve entrare in campo pensando di avere di fronte la capolista e spingere sull'acceleratore. Così si evitano spiacevoli contrattempi e si mettono subito in chiaro le cose con gli avversari. Tra l'altro i viola devono ripartire spediti dopo un punto nelle ultime 4 partite, bottino magro rispetto all'opulenza di un paio di mesi fa. I pareggi di Juventus e Bologna sono stati verdetti ottimi per la Fiorentina che a Monza ha la chance di allungare la distanza dagli emiliani e superare i bianconeri. Coraggio, allora, questa prima di ritorno può rivelarsi un buon trampolino di (ri)lancio. 

Veniamo al mercato, puntando dritti su un concetto: le indiscrezioni raccontano che la dirigenza sarebbe dell'idea di investire ancora sul centrocampo. E farebbe molto bene. Non sappiamo quanto sia cambiato il calcio, ma è sicuro che le partite si vincono e si perdono a centrocampo. Ci sono allenatori, pensiamo al nuovo 3-6-1 di Spalletti in Nazionale, che optano per la mediana extra large, contando sulle rotazioni dei centrocampisti. Alcuni ruoli ormai sono più sfumati rispetto al passato perché i calciatori scelgono in modo autonomo la posizione migliore nello spazio. Spesso tutti sanno fare un po' di tutto e nel girare quel fazzoletto di campo, sono all'occorrenza trequartisti, interni, mediani bassi ed esterni. Bove a Firenze era il paradigma di questo trasformismo. Per noi - e non per Palladino, ci mancherebbe altro - la Fiorentina soffre molto con due soli interpreti nel mezzo, in particolare dopo l'uscita di Bove. Folorunsho è un fulgido esempio della elasticità mentale nel districarsi con disinvoltura in quel settore. Palladino lo ha preso per sostituire Edoardo e l'ex napoletano partirà da sinistra pronto a scivolare al centro, prestando soccorso ad Adli e Cataldi (anche se quest'ultimo stasera sarà assente). 

Corretto che gli uomini mercato della Fiorentina cerchino un altro elemento perché la mediana deve essere rinforzata. Occorrono più chili e centimetri dove la battaglia è più aspra. Nomi? Poiché la Roma dalla scorsa estate cerca Kayode, può mettere sul piatto della bilancia Cristante, in uscita dalla Capitale. Esperto, fisicamente importante, un po' lento, ma pensatore. Certo uno come Frendrup (anche se non dotato di struttura straripante) che ieri ha steso il Parma intrigherebbe di più. Costa troppo? Tra i 15 e i 20 milioni, vero, non sono pochi. Ma i club viola deve puntare forte su questo mercato per sperare di andare in Champions. Il tempo delle mezze scelte deve essere spazzato via, adesso ci vogliono giocatori di spessore se si intende innalzare il livello qualitativo della squadra. 

Certo, se partisse Kayode ci vorrebbe un sostituto naturale: sempre nella Roma - piazza verso la quale Pradè ha sempre avuto una rilevante attenzione - ci potrebbe essere l'alternativa a Kayode, Zalewski. Il suo nome era già circolato ad agosto come possibile obiettivo viola. Nonostante i mal riusciti tentativi di depistaggio, Pablo Marì continua ad avere molte probabilità di vestire la maglia viola. Prima affronterà la Fiorentina in campo e già da martedì potrà pensare al trasferimento sotto il Cupolone, riabbracciando Palladino suo indiscutibile mentore. Centrale affidabile, esperto, può fare comodo anche perché il gruppo dei difensori viola presenta alcuni punti interrogativi. Pongracic da mister mercato è diventato un mistero che speriamo Palladino possa disvelare quanto prima; Moreno ha in tasca solo 6 gettoni generali dall'estate ad oggi e ancora non possiamo formulare un giudizio anche se, va detto, col Napoli, al netto dell'errore sul rigore, ha disputato una buona gara; infine Valentini, sbarcato pochi giorni fa da Buenos Aires e che quindi necessita di un periodo di ambientamento, auguriamoci breve. Ecco perché Pablo Marì serve. 

Chiudiamo con la probabile formazione. Non dovrebbero esserci tanti dubbi, forse solo uno: Beltran o Gudmundsson? Stante le parole di Palladino in conferenza stampa due giorni fa, l'islandese è ancor un po' indietro e allora l'argentino potrebbe partire ancora dal primo minuto. De Gea protetto da Dodo', Comuzzo, Ranieri e Gosens. In mezzo Adli e Mandragora, sui lati offensivi Colpani, grande ex insieme a Palladino (di là ci sarà Bianco) e Sottil, dietro a Kean. Sempre che l'allenatore viola ritorni alla difesa a quattro... 


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