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MURIEL HA RIACCESO FIRENZE: C'È SETE DI CAMPIONI COSÌ. VIOLA BELLI, MA ANCORA RIMPIANTI. EMOZIONE PER IL RICORDO DEI TIFOSI

di Mario Tenerani

La Fiorentina non ha risolto tutti i problemi, ma si avverte però un’aria diversa. Quando vedi il Franchi respirare con la squadra in campo, quando l’applauso per il secondo gol di Muriel dyra più di un minuto, capisci che Firenze si è riaccesa. Basta poco per la scintilla, giusto un calciatore superiore alla media da sistemare in squadra. Non ci stancheremo mai di sottolineare che l’unico carburante è la qualità. Muriel è questo e siccome il mercato non è finito, se i dirigenti viola sapranno aggiungerne altra, sarà tutto di guadagnato. La Fiorentina non potrà che migliorare se stessa e il rapporto con la propria gente. Corvino a Sky dopo la partita ha detto “che d’ora in poi il club cercherà di crescere ad ogni sessione di mercato”. Ne prendiamo atto, infatti la Fiorentina ha bisogno di andare avanti sulla strada della qualità che significa certezza. Di scommesse in riva all’Arno ne abbiamo viste anche troppe. 

Le sgassate di Muriel e quel suo modo di strappare la squadra avversaria ci hanno riportato ai tempi recenti di Cuadrado - il 20 ottobre 2013 il colombiano recitò un ruolo importante nella rimonta della storia con la Juve - o a quelli di Salah quando lo Stadium di Torino restò ammutolito nella semifinale di Coppa Italia. E senza fare paragoni forzati, ci mancherebbe altro, anche ai periodi di Baggio. 

Muriel lo avevamo studiato a Malta: non era grasso, come qualcuno aveva insinuato, ma bello carico in allenamento. A Luis serviva solo un po’ di condizione e queste settimane di lavoro lo hanno rimesso in tiro. Pure a Torino in Coppa qualcosa si era visto. Ma ieri è stato un crescendo rossiniano: in occasione del primo gol è partito da metà campo, sul secondo il motore si è acceso almeno dieci metri più indietro. La sua cilindrata gli ha permesso di sprigionare una potenza incredibile per un gol pazzesco. La partenza sua quell’azione è stata sontuosa, con un controllo orientato che ha messo in luce il suo bagaglio tecnico. Una doppietta per presentarsi al Franchi non è poco, avanti così. Firenze ha sete di campioni del genere, questo è bene non dimenticarlo mai.

La Fiorentina ha giocato molto meglio della Samp, anche in 10 contro 11, ma è finita in parità. In questo risultato ci stanno il bene e il male di questa stagione. La squadra viola esprime momenti intensi di calcio, la Samp ha fatto poco o nulla per provare a vincere, ma poi arrivano gli errori individuali che rovinano tutto. Peccati di gioventù? Inesperienza? Inadeguatezza? Non si capisce, ma gli sbagli fanno parte del calcio e alla fine vince chi ne commette meno. Edimilson stava facendo la miglior partita da quando è a Firenze, eppure ha commesso in 39 minuti due falli scellerati. Perché? Vitor Hugo stava fabbricando un’altra gara interessante, ciò nonostante ha fatto un intervento in scivolata nella ripresa su Saponara che per fortuna l’arbitro -  direzione di gara disastrosa - non ha sanzionato e ha lasciato correre. Ma Hugo ha rischiato il rosso. Dopo ha pensato di schiaffeggiare la palla con la mano sinistra come se avesse una racchetta in mano… Un rigore regalato alla Samp. Sono questi gli errori sui quali deve lavorare la Fiorentina, fino a quando ci saranno queste ingenuità sarà dura conquistare un obiettivo. 

Prendiamo la luce di questa sfida con la Samp, non le ombre. Ci sono piaciuti gioco e carattere, un buon propellente per affrontare un girone di ritorno da prova di sopravvivenza. Siccome serviranno almeno 34 punti per sperare nella qualificazione europea, la Fiorentina dovrebbe mettere insieme almeno 10 di vittorie e 4 pareggi. Uno è stato già speso… 

Chiudiamo con il ricordo perché è il nostro passato che ci può regalare un domani: ieri prima della partita nel giardino comunale sotto la Fiesole è stata scoperta una lapide dedicata a quei tifosi che hanno reso grande il tifo viola, ma che purtroppo non sono più tra noi. Un’iniziativa della Curva, un’idea molti bella e significativa, realizzata anche grazie alla disponibilità del Comune di Firenze. Tra l’altro a pochi metri dall’area giochi creata dalla Fondazione Niccolò Galli, un luogo in cui i bambini normodotati possono giocare insieme ai loro amici meno fortunati. I tifosi della Fiesole ricordando i loro compagni di amore viola hanno buttato un seme da coltivare nel campo del senso di appartenenza.