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NASCE LA DOPPIA FIORENTINA: FASCE SISTEMATE, ORA TESTA ALL'ATTACCANTE. MESSAGGIO DI MONTELLA A JOJO

di Andrea Giannattasio

Due squadre dovevano essere e due squadre saranno: la Fiorentina che si appresta ad affrontare la prossima stagione - ricca di impegni e di pressioni dopo quanto di buono fatto vedere quest'anno - sta nascendo sotto il segno dell'intercambiabilità. Alla vigilia dell'ultima partita di campionato, Vincenzo Montella aveva fatto capire a chiare lettere che per tentare di ripetere la scalata europea in Serie A, con in più l'obiettivo di arrivare più avanti possibile in Europa, sarebbero state necessarie due Fiorentine equipollenti. Due squadre dello stesso livello, ventidue (almeno) titolari di pari qualità per far sognare ancora una volta Firenze con un modulo che, ancora una volta, abbia il suo punto di forza sulle fasce: il 4-3-3.

E sotto questo aspetto, almeno per il momento, il tecnico viola può dirsi accontentato: con la super-conferma di Cuadrado (la cui metà è già stata riscattata), gli innesti di Iakovenko e Joaquin (l'affare sarà ufficializzato non appena in Liga si chiuderà la stagione) ed il possibile (ma a questo punto non più scontato) ritorno di Alessio Cerci, la Fiorentina può disporre di cinque giocatori potenzialmente titolari sulle fasce: due di assoluta velocità sulla destra (il colombiano e l'esterno del Malaga) e tre, tutta fantasia, sulla sinistra (Ljajic, l'ucraino da poco arrivato e la freccia di Valmontone, i cui progressi tecnici dopo la stagione al Toro sono sotto gli occhi di tutti).

E tutto questo, si badi bene, senza spendere un patrimonio insormontabile, visto e considerato che Iakovenko è approdato in viola da svincolato e che Joaquin verrà pagato poco più di 2 milioni di euro (2,3 per la precisione). Adesso, l'enigma più grande rimane la punta: Montella ha già fatto sapere alla società che ha intenzione di presentarsi nel ritiro di Moena il 16 luglio con una squadra per gran parte costruita e ben delineata, onde evitare partenze last-minute che possano complicare la preparazione in vista e del preliminare di Europa League e del prossimo campionato.

Un evidente messaggio indiretto per Stevan Jovetic, che dovrà decidere inevitabilmente il proprio futuro a stretto giro di posta, considerando che i soldi che potrebbero essere ricavati dalla sua cessione dovranno essere immediatamente reinvestiti sul mercato. I casi pertanto sono due: o il giocatore saluta e trova un club che versi nelle casse gigliate una somma tra i 25 ed i 30 milioni di euro (la Juve in tal senso ha grosse, grossissime difficoltà ad avere liquidità per simili cifre) oppure resta in viola. Il contratto del giocatore, infatti, scade nel 2016 e non spaventa casa gigliata, dove al momento le priorità di rinnovo sono ben altre (Ljajic su tutti).

Andrea Giannattasio