.

NELLA VICENDA FASCIA IL GIUSTO SOSTEGNO DELLA SOCIETÀ ALLA SQUADRA, E UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE...

di Tommaso Loreto

Dopo tanto parlare sembra farsi strada il buonsenso nella diatriba – ben poco utile alle sorti del calcio italiano – sulle fasce dei capitani della Serie A. L'intervento della società viola di venerdì pare aver convinto la Lega e la sensazione diffusa è che alla fine alla Fiorentina verrà concessa una speciale deroga per ricordare Davide Astori con le sue iniziali, e il suo numero 13, sulla fascia di Pezzella. Fa specie come a chiamare in causa il regolamento per primo sia quel dg Marotta sulla cui concezione di regolamenti sarebbe bello disquisire, ma tanto vale non rovinarsi il fegato.

Querelle a tratti incomprensibile, l’ultima partorita dal pallone italiano, che ha riempito pagine e pagine di quotidiani e che per una volta ha visto schierarsi in modo compatto, a favore della squadra viola, l'intera opinione pubblica. E probabilmente era anche inevitabile finisse così, perchè i primi a metterci la faccia sono stati proprio quei giocatori che con Davide hanno giocato, sofferto, gioito. Da Biraghi a Ceccherini è stato lo spogliatoio viola il primo a farsi portavoce dell'intransigenza legata alla fascia, perchè quel ricordo del Capitano non può e non deve essere toccato. E quella compatezza che la squadra sta mettendo in campo, con ottimi risultati, non poteva che avere lo stesso effetto lontano dal rettangolo di gioco.

Stavolta la piacevole novità è che il messaggio partito da squadra e tecnico ha trovato anche il supporto della società. Perchè è stato proprio l'intervento della proprietà, e il colloquio tra Cognigni e il presidente di Lega Miccichè, a sbloccare il tutto o quanto meno a renderlo meno confuso. In questa circostanza la direttiva dei Della Valle è arrivata nei tempi giusti, e si è tramutata al momento giusto nel doveroso intervento da richiedere alla Lega. Adesso che dalla stessa istituzione del calcio italiano filtra l'apertura a una deroga speciale che riguardi unicamente la Fiorentina il cerchio si chiude, a conferma di come si possa strutturare posizioni e movimenti efficaci non esclusivamente in campo con la tattica di Pioli.

Da capire, semmai, perchè anche in questo caso la società sia apparsa come minimo “timida” nei confronti dei propri tifosi. Così come nel caso del commento alla sentenza del TAS la Fiorentina ha ancora scelto una linea soft, persino nascosta agli occhi dei tifosi che sull'argomento hanno ascoltato soltanto le prese di posizione dei calciatori. Difendere pubblicamente le proprie posizioni, nella giungla calcistica, diventa spesso motivo di riavvicinamento tra proprietari e tifoserie, ma in questo caso andrà prima di tutto considerato lo stile della famiglia proprietaria della Fiorentina.

Perché come su altri aspetti di recente tanto discussi per via delle contestazioni, anche su questi atteggiamenti è lecito pensare che l’indole fiorentina e quella dellavalliana probabilmente non s’incontreranno mai. Il club viola, da una parte, mai oltre righe e sempre signorile nell’accettare le decisioni del caso (ultima la vicenda TAS), molti tifosi che dall’altra parte interpretano questo atteggiamento come disinteresse. Nel mezzo c'è certamente una verità, ma anche un intervento efficace dalla Fiorentina che non può essere discusso.

Forse, alla luce della corretta dinamica osservata per il caso della fascia, basterebbe rendersi conto che non sarà pretendendo di cambiare il modo di essere che potrà essere ritrovata unità e compattezza, bensì soltanto accettandosi nelle diversità di vedute si potrà ritrovare un confronto e un dialogo al momento finito – giustamente – in secondo piano rispetto a quanto sta facendo la squadra.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it