NESSUNA NOVITÀ DAL CDA: L'AUTOFINANZIAMENTO PROSEGUE E QUINDI SERVONO LE IDEE. I MARGINI DI CRESCITA CI SONO MA SERVONO COLPI INASPETTATI. STADIO: UNA TELENOVELA CHE SEMBRA ESSERE INFINITA
Poche novità, o quasi, dal consiglio di amministrazione di casa Fiorentina. Avanti con l'autofinanziamento, mercato di gennaio all'insegna delle occasioni e progetto per il nuovo stadio che ancora non ha trovato la parola fine. Le notizie migliori arrivano per il settore giovanile, da dove dovranno nascere le nuove pianticelle viola che potranno dare un futuro più roseo alla società, ma oltre a questo serve altro, se si vorrà riportare in alto il club. Difficile, anzi impossibile, che la famiglia Della Valle immetta soldi liquidi e per questo il compito di Pantaleo Corvino sarà ancora più difficile, ma in una città come quella di Firenze dove non si vuole mai smettere di sognare è lecito pensare che la piazza continui a farlo e per questo motivo il direttore generale dovrà dare tutto se stesso alla ricerca di quei giocatori che nella sua prima esperienza alla Fiorentina lo avevano reso uno dei migliori dirigenti, capace di far parlar bene di sé tutto il popolo viola, innamorato delle sue corvinate. Già, serviranno proprio queste per far sì che la società gigliata possa tornare a lottare per la Champions League: giovani, italiani o stranieri, presi a poco per poi essere rivenduti e creare le basi per una squadra più forte. Prendiamo per esempio il Napoli o la Lazio: è vero, i soldi che arrivano dai diritti tv, per entrambe le società, sono molti di più rispetto a quelli che arriveranno nelle casse viola ma con alcuni colpi oculati sia gli azzurri che i biancocelesti si sono potuti permettere calciatori di un certo livello (vedi Cavani o Higuain).
Il progetto va avanti e già a partire da gennaio la Fiorentina dovrà cercare occasioni di livello, in una finestra di mercato che storicamente è molto difficile per tutti. Tre anni fa l'allora dirigenza gigliata mise a segno uno dei migliori colpi in entrata degli ultimi anni, con la cessione di Cuadrado al Chelsea e il conseguente arrivo di Mohamed Salah, salvo poi rovinare tutto con la famosa scrittura privata che consentì all'egiziano di lasciare Firenze dopo soli sei mesi. Che dire poi della vicenda legata a Sergej Milinkovic-Savic? Il centrocampista, e ce lo ricordiamo tutti molto bene, arrivò a Firenze ed entrò addirittura all'interno dell'Artemio Franchi per firmare il suo contratto, ma anche in quel caso la stessa Fiorentina rovinò tutto e adesso non può far altro che mordersi le mani, visto che il serbo vale 100 milioni e sarebbe arrivato in viola per 8. Servono colpi così per crescere, serve uno scouting di primissimo livello perché dove non si arriva con i soldi si può arrivare con le idee.
Infine lo stadio: il nuovo impianto sembrerebbe essere la via più semplice per aumentare il fatturato della società ma la telenovela prosegue e sembra essere sempre più infinita. Il comunicato emesso ieri dalla Fiorentina parla chiaro: "Il CdA ha manifestato apprezzamento per il recente annuncio del Sindaco Dario Nardella sulla possibilità di non accumulare ulteriori ritardi nella procedura per la realizzazione del nuovo stadio. Proprio perché sia ancora possibile giocare la prima partita nella nuova struttura entro la fine del 2021, la Società, confermando integralmente il proprio impegno, ha già comunicato al Comune la disponibilità a condividere il crono programma e a comprimere i tempi di ulteriore progettazione in sei mesi a partire dalla definizione della variante di piano per la ricollocazione della Mercafir. Solo questo atto darà infatti la certezza di avere un luogo per poter costruire nuovo stadio e cittadella viola, sicurezza sui tempi e sui vincoli: tutti termini indispensabili per procedere tempestivamente e con la serietà che questo progetto richiede e che Firenze merita". Si va avanti e dopo un po' di tempo è tornata a essere pronunciata anche la famosa parola "cittadella" per una Fiorentina che non vede l'ora di mettere la prima pietra anche se di chiacchiere, di comunicati e di progetti ne sono stati fatti tanti negli ultimi anni, in attesa della svolta definitiva che potrebbe permettere alla società di poter tornare a dire la sua ai vertici del calcio italiano.