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NETO: A VOLTE SI SBAGLIA. LA SOCIETÀ CONFERMA: ARRIVERÀ UN DIFENSORE. NOMI E IDEE

di Marco Conterio

Giusto per mandare un segnale al triste football italiano: in Tim Cup giocano i migliori. Perché è giusto che non sia una coppetta, al di là del prestigio, per quel che sono i sogni dei tifosi. Guardate Roma, quel che è accaduto lo scorso anno: ok, era il derby, ma in casa Lazio si festeggia ancora. Per questo il primo plauso va fatto a Vincenzo Montella: dentro i migliori, contro il Siena. Eppure la Fiorentina, senza centravanti, ha pure faticato. Borja Valero vive giorni di flessione ma fisiologica e senza allarmismi di contorno; Gonzalo Rodriguez non ha giocato la miglior gara dell'anno, anzi. Juan Cuadrado e Joaquin non erano brillanti come altre volte. Però non sempre è primavera e quel che conta, nelle gare secche, è il risultato. 2-1 e amen, Fiorentina in semifinale dove, all'andata e al ritorno, giocheranno i migliori sempre contro l'Udinese.

Bene, bravi, bis. Piuttosto, cosa che qualsiasi giornalista dovrebbe evitare, scrivo due righe in prima persona. Spesso si affrettano i giudizi, spesso si punta il dito prima che l'acqua scorra paziente sotto i ponti. Dopo il primo affaccio, la burrasca ha travolto tutti. Me compreso. Però Norberto Mourara Neto ha stupito, rialzandosi e iniziando a parare. Ed a guidare la difesa, con nascente esperienza e con ritrovata fiducia. Mostrando a tutti, pure ai più scettici, che in questo Fiorentina vuole ma soprattutto può starci. Cosparso il capo di genere, ribadire che per l'ennesimo salto di qualità servirebbe qualcosa di ancor più alto non dovrebbe essere peccato. Perché non vale mica solo per Neto; anche per Pasqual, anche per Roncaglia, pure per Aquilani e Savic, volendo. Ma c'è tempo, il progetto Fiorentina è in crescita.

In crescita e pronto a sfruttare occasioni. Affari, come Anderson, come Matri. Andrea Della Valle l'ha confermato: "arriverà un difensore". Un'occasione, come Mateo Musacchio del Villarreal, sempre visionato ma sempre ultravalutato dal Sottomarino visto che il contratto scade in estate. Mica solo l'italo-argentino, però: perché in estate scade pure il contratto di Andreas Beck con l'Hoffenheim e di Sebastien Corchia col Sochaux. Appuntateveli, la Fiorentina l'ha già fatto, come molti altri ancora. "Tanti vogliono giocare da noi", ha detto poche settimane fa Eduardo Macia, che, a proposito di Villarreal, apprezza pure Mario Gaspar e nella Liga considera anche il nome di Daniel Parejo del Valencia ma per la mediana (per giugno), mentre dal Portogallo spergiurano che l'interesse per Miguel Rodrigues del Nacional è concreto, ma è più prospetto estivo che rinforzo per l'immediato. Ora servono giocatori pronti, anche se il cash latita. Uno spunto inglese ci sarebbe: Joleon Lescott, che il City vuole scaricare, ma che da qui a giugno costerebbe 2 milioni d'ingaggio più quelli futuri visto che è in scadenza ma che di cartellino costerebbe pochissimo (anche se ha rifiutato ieri il West Ham). E Dario Dainelli? Rispondiamo con ADV: "Difficile che il Chievo si privi di lui, sono particolarmente affezionato a lui, vediamo ma è molto difficile...". Idee, per adesso. Sta per iniziare l'ultima settimana del mercato di riparazione. Giusto per mandare un segnale al calcio italiano, la Fiorentina c'è. Non solo in Tim Cup. Anche sul mercato.

 

Marco Conterio
Responsabile di redazione, Tuttomercatoweb.com