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NIENTE VERTIGINI, È TUTTO MERITATO. PRIMA CI SONO STATI GLI ERRORI, POI I RIMEDI: UNA LEZIONE DI NORMALITÀ. COMMISSO, ORA 'IL PALLONE È QUELLO BIANCO': ECCO PERCHÈ IL PRESIDENTE PUÒ RILANCIARE. GENNAIO SI AVVICINA E STAVOLTA C'È ORGOGLIO

di Angelo Giorgetti

Il calcio ha una chimica complessa, eppure elementare: basta far le cose giuste e oplà, il risultato può essere strabiliante. Abbiamo già dato il merito a Palladino di aver mandato in soffitta le scelte iniziali infelici (la difesa a 3, il centrocampo a 2) e ora Fiorentina ora sta diventando una particella atomica, produce energia e se la gode in campo autogenerando potenza e divertimento. Avversari macinati. Oltretutto in verticale: calcisticamente parlando, raffiche di coltellate e in questo gioco non esiste una formula più cinica e letale per chiudere il discorso.

Anche la Roma è entrata nel tritello, un incubo da 'il pallone è quello bianco'. Prima di lei hanno perso in rapida successione la Lazio e il Milan, alzi la mano chi si ricorda un filotto così sontuoso negli ultimi anni, ma anche nei penultimi. Il rischio dunque potrebbe essere quello di perdere l'orientamento in una giungla di complimenti frastornanti dopo l'inizio zoppo, ma ci sono alcuni buoni motivi per considerarlo improbabile e ritenere la Fiorentina in fase davvero ascendente.

1) Palladino ha dimostrato di saper tornare indietro, rafforzando la propria figura all'interno dello spogliatoio: 'So imparare dagli errori'. Questo per noi vale più del Supercorso di Coverciano, l'arroganza del giovane emergente per fortuna non abita qui.

2) Il gruppo ha una fame cannibale, superiore rispetto a quella di chi lo ha preceduto. Si è alzata la qualità dei rinforzi e se il meccanismo funziona la capacità di prendersi rivincite è moltiplicata rispetto al passato.

3) Dopo 6 anni è arrivata l'occasione che Commisso e Pradè aspettavano per togliersi sassolini e sassoloni dalle scarpe, questa volta non molleranno di un centimetro anche nella gestione quotidiana del gruppo e in vista del mercato di gennaio.

4) Magari diciamolo a voce bassa, ma il calendario non è impossibile. Dopo 6 vittorie nelle ultime 7, la Fiorentina è attesa dal filotto Genoa e Torino in trasferta,  poi l'Apoel in Conference e il Verona in casa. Dopo la sosta, ripresa con il Como e il Pafos in Europa. Se l'autostima ora è alta, chissà come potrebbe diventare dopo queste cinque partite.

5) Palladino ha creato un'ossatura di riferimento e i risultati sono stati una calamita per attrarre la complicità di tutti: i titolari ci sono, ma se la squadra vince chi entra dà di più perché accetta le scelte. Dalla fine di settembre in poi, uno degli aspetti virtuosi.

Potremmo continuare con i punti a favore di questa Fiorentina, che ne ha uno evidentemente nuovo, forse quello che spiega meglio la lievitazione dell'ego: va in campo con la testa leggera, senza l'obbligo di dover costruire un dominio ma piuttosto per esercitare un agguato elegante, affilato e confezionato con la pazienza del ragnone. Compattezza, organizzazione, ripartenza, sponde, inserimenti. Tre passaggi e via, al massimo quattro e la porta è lì. Per inciso, gli 11 gol segnati contro Lecce e Roma sono la metà rispetto alle occasioni create con disinvoltura, un meccanismo di riproduzione che nasce dopo ogni riconquista, o quasi, perché superate le fragilità iniziali ora la squadra è organizzata per far pulsare le sue vene verticali.

Commisso guarda da lontano, ma è come se fosse qui. E' intervenuto in modo opportuno dopo la figuraccia degli ultras a San Gallo - ci torneremo dopo la sentenza - ricordando che l'impatto della Fiorentina deve essere globale e non solo legato ai risultati sul campo. La squadra è l'ambasciatrice sportiva di Firenze, chi la sostiene deve essere all'altezza e soprattutto non devono essere pochi tifosi a danneggiare tutti gli altri: da impermalito a nuovamente coinvolto, riecco Commisso on fire. Quella contro gli ultras è stata oltretutto una presa di posizione non scontata da parte di un proprietario - ne ricordate altri ? - che fa ben sperare per il prossimo mercato di gennaio quando la Fiorentina si presenterà con ambizioni diverse rispetto a un anno fa. Abbiamo appena rivisto l'intervista a Juric dopo la fine della partita, mai così abbattuto: 'Dopo 5 buone prestazioni abbiamo sbagliato tutto, ma proprio tutto, dall'atteggiamento alle scelte, non me l'aspettavo'. E quando succede un disastro simile, significa che l'avversario che ti sei trovato di fronte non è solo più forte, ma lo è clamorosamente. Brava Fiorentina, non soffrire di vertigini perché ti sei meritata questa evoluzione felice.