NO DI SARRI, ALLEGRI E SPALLETTI. IACHINI CONFERMATO FINO A SABATO. MONTELLA E’ UNA IPOTESI, NON AQUILANI. ECCO TUTTI I NOMI NEL MIRINO. ROCCO FURIBONDO ANCHE CON LA SQUADRA.
Iachini resterà sulla panchina della Fiorentina almeno fino alla partita di sabato prossimo con il Parma. La situazione è talmente complicata che anche volendo esonerare l’allenatore il domani diventerebbe un problema senza soluzione. E’ un paradosso, ma oggi l’estrema debolezza di Iachini è la sua forza. Lo caccio e poi chi prendo? Chi mi può dare garanzie anche per il futuro? Sono queste le domande che si è posto Rocco e a sua volta ha girato a Barone e Pradè.
I due manager sono rimasti chiusi fino a tarda ora in sede per esaminare la situazione in tutti i dettagli e valutare le possibili soluzioni. Purtroppo una strada sicura, da battere subito, per ora non c’è, non resta che riflettere e analizzare più a lungo le varie candidature, c’è bisogno di qualche giorno e anche per questo probabilmente Iachini sarà in panchina anche sabato. Ma importanti fatti nuovi ce ne sono. Se ci fosse stata una soluzione gradita, l’allenatore viola sarebbe stato esonerato ieri perché Rocco (non è poco) si sarebbe finalmente reso conto che andare avanti così non è più possibile. Il presidente non ha completamente sconfessato la sua scelta estiva, continua a non dare eccessive colpe all’allenatore, coinvolge in questa falsa partenza anche la squadra e i manager, ma ha dato l’ok per valutare l’esonero prima che la situazione precipiti ulteriormente. E questa è la prima, grande novità.
La seconda è che non c’è più neppure un problema di soldi, non è un tabù pagare un terzo allenatore, idea che non piaceva a Rocco fino a poco tempo fa. Anzi, lo zio d’America era talmente furioso che ieri ha rilanciato, ma i tre grandi allenatori che avrebbero potuto mettere d’accordo tutti hanno detto no. La Fiorentina è ripartita dall’alto, ha fatto sondare sia Sarri che Allegri, mentre Spalletti aveva già fatto sapere che vuole arrivare a giugno per liberarsi dall’Inter. Purtroppo sia Sarri che Allegri ora non hanno intenzione di accettare la Fiorentina, non c’è stata neppure l’offerta perché i sondaggi hanno dato esito negativo. E allora? L’idea è quella di prendere un allenatore italiano, serve qualcuno che conosca il nostro campionato, che sappia immediatamente cosa fare, non si può dare tempo a nessuno, neppure al vecchio pallino Blanc fuori dal giro da troppo tempo.
Si è guardato anche in casa, naturalmente. Per una soluzione d’emergenza il carisma e la storia calcistica di Aquilani avrebbero potuto essere una carta da giocare, magari con l’affiancamento di un allenatore esperto come Andreazzoli. E’ stato detto no. Troppi rischi, ma anche la voglia di non bruciare Aquilani che deve fare il suo percorso. A proposito di Andreazzoli è tornato in ballo pure De Rossi, la coppia che avrebbe potuto essere in estate, purtroppo oggi ha troppe controindicazioni e incognite. C’è voglia di certezze o almeno di una soluzione con margini di rischio minori.
E allora perché non ripescare Montella che ha il contratto fino a giugno e Rocco paga profumatamente? L’idea mi sono permesso di lanciarla provocatoriamente il 21 ottobre scorso proprio su questo giornale online, ieri è tornata d’attualità e resiste. E’ in piedi. E’ chiaro che ci sono anche perplessità del tipo “non c’era grande feeling con la squadra”, Montella s’è lasciato male pure con Pradé, ma nel frattempo la squadra è stata rinnovata, Chiesa (non legava con lui) non c’è più e le cose nel calcio si superano quando conviene a tutti. Si potrebbe prospettare a Montella la conferma in caso di conquista dell’Europa League, una bella sfida per rilanciare e rilanciarsi. Fino a ieri sera un discorso vero e proprio con Montella però non era stato intavolato. La soluzione resta sospesa, fra quelle che non convincono, ma forse potrebbero meritare un approfondimento. E’ chiaro che senza un Montella motivatissimo, in grado di accettare una sfida anche personale, decadrebbe tutto.
In ballo, analizzati, diversi altri nomi, da Mazzarri a Prandelli, ma a nessuno di questi due si può chiedere il ruolo di traghettatore o quasi, hanno una storia importante, e in questo momento la Fiorentina non vuole ipotecarsi il futuro. La voglia di provare a prendere Sarri per giugno c’è e resiste, sarà Rocco personalmente a occuparsi di questa idea, ma non ora. Per l’oggi anche Semplici è un profilo interessante, ma è in orbita Toro. Nessuno invece sarebbe fan di D’Aversa, troppo contropiedista. Giovanni Galli ha lanciato Ballardini, ha ragione, un ottimo professionista, ha fatto cose sia a Genova che a Cagliari. Se accettasse un contratto a termine potrebbe perfino essere il traghettatore ideale aspettando Sarri. Idee in libertà. Che fare allora?
Come si vede la situazione è complessa, come già avevamo avuto modo di anticipare. Se l’obiettivo è prendere un grande allenatore a giugno, chi trovi disposto a riempire questi mesi? Purtroppo Rocco in estate non ha voluto ascoltare nessuno, ma era chiaro fin da luglio che la scelta di confermare Iachini avrebbe portato con sè un altissimo margine di rischio. Non c’è infatti da prendersela con l’allenatore, come ho già scritto tante volte, ma con chi l’ha confermato. Iachini è questo, un professionista con la sua storia di normalità, legato a un calcio antico, buono per imprese disperate (la salvezza l’ha conquistata) o in serie B, ma non pronto per gettare le basi di un progetto calcistico ambizioso. Rocco e il calcio sono due cose per ora lontane, sbagliare la conferma di Montella ci poteva stare, ma ripetere lo stesso errore un anno dopo è inammissibile. Invece di prendersela con i pappagalli che (non tutti) sono animali simpatici, se la prenda con sé stesso e con quelli che lo leccano neanche fosse un gelato o lo adulano pensando di trarne un vantaggio. Fantozzi diceva “quanto è bravo lei”, io di quelli diffiderei, ma ascolterei piuttosto consigli disinteressati da gente di calcio. Comunque “facci lei”, direbbero quelli del club dell’hamburger. Il problema è che si sta buttando via un altro anno e nessuno racconti storielle, intanto dopo sei giornate la Fiorentina ha un punto in meno dell’anno scorso e nel 2019 c’erano già stati gli scontri con Juve, Napoli, Milan e Atalanta, quest’anno delle grandi solo Inter e Roma. E poi basta parlare di soldi, i soldi vanno spesi bene, se li spendi male e non c’è un progetto di calcio che sta in piedi, non ha certo colpa Firenze. Le critiche vengono da chi ha voglia di costruire e aveva riposto molte speranze in Rocco. Forse troppe. Per ora Centro Sportivo batte Fiorentina dieci a zero, ma così non va bene. Serve equilibrio di gestione.
Tornando a Iachini, sinceramente sta facendo peggio di quello che potessi pensare. Non sente sua la squadra, forse ci sono elementi troppo bravi per il calcio che ha in testa lui. I giocatori sono tristi, ho la sensazione che non si divertano a giocare e tutto diventa complicato. Un peso. Una montagna da scalare. Certo, riuscire a fare giocare male Amrabat o mettere in attacco Ribery e Callejon sono piccoli capolavori, ma ripeto, Iachini non sarà mai il mio obiettivo. L’errore l’ha fatto Rocco, senza il suo no, sulla panchina viola oggi ci sarebbe Juric e come dicevano i proverbi dei nonni penso anche in Calabria, “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Tornando a Iachini, ieri però s’è preso pure lui la rabbia di Rocco, come tutta la squadra, Barone e Pradè compresi. Sarà una settimana caldissima, Parma non sarà l’ultima occasione per l’allenatore perché salterà lo stesso se sarà trovato il sostituto giusto, ma almeno regali a sé stesso un giorno da leone, cambi il modulo, chieda alla squadra una reazione d’orgoglio. Almeno quello.