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NON BASTANO MOLTE OCCASIONI: I VIOLA SANNO SOLO PAREGGIARE, FIORENTINA ORFANA DEL GOL. SIMEONE, CRISI PROFONDA. MERCATO: SERVONO INVESTIMENTI

di Mario Tenerani

Perché la Fiorentina non vince dal 30 settembre? Perché non fa gol... Banale, ma e’ la verita’. Forse neppure con le mani in questo momento i viola sarebbero capaci di segnare… Il gol per la Fiorentina e’ diventato un problema gigantesco. E’ orfana della rete che si gonfia. Il capocannoniere è Benassi, centrocampista, che ha firmato 5 reti, cioè quanto hanno fatto in tre Simeone, Chiesa e Pjaca. E’ chiaro che c’è qualcosa che non torna nella Fiorentina. Dalla fine di settembre ad oggi una sconfitta e cinque pareggi. 

Anche a Bologna solito spartito. La squadra ha giocato abbastanza bene - soprattutto nella ripresa, quando la modestia del Bologna e’ emersa nitidamente - ma non ha colto i tre punti che avrebbe meritato. Non sono bastate sette palle gol, compreso un palo, e due mezze chance - Veretout di poco al lato e un’altra conclusione in mischia di Simeone deviata da un difensore - per vincere una partita. Morale: una manovra esiste, altrimenti non si creerebbero le situazioni pericolose per la porta avversaria, ma non si fanno i gol. Lo scopo del calcio e’ buttarla dentro. Ecco, è come se la Fiorentina avesse smarrito la sua meta.

Sul banco degli imputati sale Simeone: il Cholito e’ irriconoscibile, impaurito, assalito dall’ansia di sbagliare. Non va in gol da 695 minuti, un’ eternita’. Ha superato abbondantemente il periodo di astinenza di un anno fa, quando furono 633 i minuti. A Bologna per tre volte si e’ presentato davanti al portiere rossoblu e dai suoi piedi sono partite conclusioni deboli. Nella seconda, era il 33’ del primo tempo, avrebbe potuto servire Chiesa, anziché tirare, ma questo fa parte dello scarso feeling calcistico che c’è tra i due, altro punto sul quale Pioli dovra’ lavorare. Il passato di Simeone racconta che a Genova e a Firenze, primo anno, ha segnato un buon numero di gol. La speranza e’ che si riprenda presto, ma a vederlo da fuori si mostra frenato, insomma bloccato psicologicamente. Simeone è in una crisi profonda, va aiutato a riprendersi. Lotta, ma non raccoglie. Servirebbe una prestazione super con la Juve per rimetterlo al mondo. 

Le altre occasioni sono state di Chiesa, bellissima parata di Skorupski, poi Benassi e il palo appunto di Milenkovic, ottima girata di testa. 

I pareggi hanno contributo a far scivolare la Fiorentina in classifica, contribuendo anche a far lievitare le critiche su Pioli. Detto che siamo in Italia e gli allenatori sono sempre sotto esame, forse qualcuno ha battezzato questa squadra buona per la zona Champions o nelle immediate vicinanze. 

In questo caso Pioli meriterebbe critiche dure. Ma siccome non è così - la Fiorentina è una formazione che potrebbe finire tra il settimo e decimo posto - allora sarebbe corretto giudicare il tecnico in base al materiale umano che gli è stato messo a disposizione. Pioli è discusso anche per i cambi: un giovanissimo Vlahovic avrebbe stuzzicato di più la fantasia rispetto a Thereau ricomparso sulla scena dopo tanto tempo. Speriamo di vedere presto in campo Vlahovic, ma al di là di questo la Fiorentina non ha la panchina di Juve, Napoli, Inter, Roma, Milan, Lazio… E ricordiamoci che quando invochiamo Vlahovic parliamo di un ragazzo del 2000, con zero esperienza. Non è giusto nemmeno pretendere da lui chissà quali prestazioni. 

Pioli può essere criticabile come tutti gli altri, ma individuare in lui un problema sarebbe un grave errore che servirebbe, forse, a coprire errori più grandi. 

Meno male che c’è una gran difesa: in 13 gare subite solo 10 reti, il reparto viola alla pari con quello interista è secondo solo alla Juve (8 gol presi dai bianconeri). L’esordio di Ceccherini è stato positivo, il centrale livornese se l’è cavata. Mentre in avanti Gerson è andato bene, meglio certamente rispetto al ruolo di interno. Il brasiliano dà la sensazione di sentirsi più a proprio agio con l’abito dell’esterno.

Si impone un ragionamento: vale la pensa lasciare tutto come è o invece è giusto provare a gennaio un paio di operazioni in grado di rinforzare veramente la Fiorentina? La risposta è sì, urgono investimenti. Non follie, ma qualcosa in più di sicuro. Un attaccante, ad esempio. Il mercato invernale è tutt’altro che facile, ma con fiuto e determinazione si possono individuare delle soluzioni. Se la società culla sul serio il desiderio di ritornare in Europa, è il caso di darsi da fare, da subito.