NON UN PASSO INDIETRO
Sinceramente non capisco né i delusi né gli allarmati per questo brutto gennaio viola. Gennaio è tradizionalmente il mese peggiore per Montella allenatore e, soprattutto, era abbastanza impensabile che la Fiorentina proseguisse con i ritmi che l'hanno portata a chiudere a trentacinque punti il 2012. Nel corso di una stagione momenti come questi ci stanno e la bravura di società e squadra starà tutta nel saperlo assorbire senza farsi prendere dal panico, gestendolo con razionalità e determinazione. Le cause di questo brutto inizio di anno credo vadano scisse, da una parte la squadra e i problemi nello sviluppare quel gioco che tanto ha impressionato nella prima parte della stagione, dall'altra le scelte della società e la necessità, che e' sempre stata evidente, di supportare in questa sessione di mercato un gruppo che finora ha fatto miracoli. Si, perché credo si possa essere d'accordo sul fatto che per qualità di gioco e punti in classifica la Fiorentina, fino ad oggi, e' andata oltre ogni piu' rosea aspettativa, nonostante le due sconfitte consecutive in campionato e l'eliminazione dalla coppa Italia. Per quanto riguarda il gioco vorrei sapere da Montella (ce lo dirà certamente oggi) se la squadra sta soffrendo dei postumi della sosta invernale, se un particolare lavoro fisico e' stato fatto e finalizzato a media lunga scadenza. Non ne sono certo ma è sotto gli occhi di tutti che la squadra è meno fluida e piu' lenta nell'impostare l'azione dal basso, l'assenza di Pizarro ha inciso senza dubbio (Migliaccio ha altre caratteristiche) ma ancora di piu' credo abbia inciso la marcatura che i tecnici avversari dispongono ormai costantemente su Borja Valero e il periodo, non particolarmente brillante, di Aquilani. A questo aggiungerei l'uscita degli esterni, visto che Pasqual e Cuadrado sono praticamente costretti a giocare sempre perché per un motivo o per un altro Montella non ha ritenuto all'altezza i sostituti. Ho lasciato volutamente per ultima la questione dell'attacco perché non credo sia determinante. Mi spiego meglio. E' addirittura ovvio che manca un attaccante in rosa, che Toni, per quanto encomiabile, stia conoscendo una fase di leggera involuzione, che Ljajic veleggia costantemente al largo, che Seferovic resta acerbo e che El Hamdaoui e' in Africa ma, nonostante questo, la Fiorentina, fino a Palermo non ha mai a avuto problemi di gol. Li ha adesso che e' calato il livello del gioco, li supererà solo col gioco, a prescindere dall'arrivo o meno di un altro attaccante e credo quindi che la soluzione migliore sia quella di esasperare ulteriormente il concetto di possesso palla (in velocità), di fraseggio corto, di azione impostata dal basso. Sono queste le armi viola, si sono dimostrate armi vincenti, guai a dubitarne o a ipotizzare improbabili cambi di modulo. Non ho citato Jovetic perché da lui, oltre ai gol, mi aspetterei molto di più sia come partecipazione al gioco che come personalità. Ribadisco la solita domanda: la stagione di Jovetic e' da top player? Come la penso lo sapete. E veniamo alla società, da applaudire per quanto fatto finora (compreso l'acquisto di Rossi) ma da incitare a non perdere la ghiotta occasione di riconquistare da subito l'Europa. Se davvero l'obiettivo e' questo allora serve uno sforzo, un centrocampista di qualità, almeno un esterno, se se ne andrà Camporese un difensore e che poi venga risolta la questione portiere. Aggiungo, fosse possibile, il rinnovo del contratto di Montella, per aprire un ciclo e programmare i passi futuri. Serve uno sforzo e non manca molto, senza farsi influenzare da qualche sconfitta che non intacca minimamente il grande lavoro fatto finora.
Leonardo Petri