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NON VA BENE NEPPURE IL PADOVANI… FRANCHI, MEGLIO LASCIAR PERDERE. PARISI, CORTEGGIAMENTO PARTICOLARE. PRENDERE DIA NON SAREBBE DIFFICILE: SERVE UN COLPO DI GAS SUL MERCATO

di Mario Tenerani

La vicenda del nuovo Franchi ogni giorno che passa si mostra sempre più complicata. Una matassa davvero difficile da dipanare. Poi siamo tristemente abituati a piccoli passi in avanti e altrettanti robusti indietro. Forse sarebbe meglio lasciar perdere tutto. La nostra è una provocazione, ma fino ad un certo punto. Se da un lato, infatti, il Comune sembra infilato in un vicolo a bassa intensità di luce, dall’altro alla Fiorentina non interessa proprio avere un impianto ristrutturato. Sono le ultime dichiarazioni del direttore generale viola a testimoniarlo. Illuminanti, se vogliamo. Parlando con il quotidiano La Repubblica ha detto: “Il capitolo stadio per noi è chiuso e non si riaprirà più”. E su questo nessun dubbio, lo aveva ribadito più volte anche il presidente della Fiorentina. Mentre sorprendentemente il braccio destro del patron ha aggiunto: “Vogliamo continuare a giocare al Franchi, non vogliamo spostarci. Andando a giocare al Padovani la Fiorentina rischia di perdere più di 10 milioni all'anno e oggi non ci possiamo permettere tutto questo. Non sappiamo neanche quanto dovremo stare lontani dal Franchi. E poi chi metterà i soldi per adeguare l'impianto provvisorio? Non conosco ancora i dettagli del progetto.La Fiorentina non metterà neanche un euro. Neanche sul progetto del Franchi dove a oggi, mi dispiace dirlo per il rapporto che ho con il sindaco Nardella, vedo solo nubi”. 

Primo: se la società viola non vuole giocare al Padovani dove si sistemerà quando i lavori di ristrutturazione del Franchi saranno partiti? 

Secondo: Padovani o altro, ai dirigenti viola non va bene nulla che non sia lo stadio attuale, pertanto si evince che sono contrari al rifacimento del Franchi. Perché? Beh, in questo caso gli scenari potrebbe essere tanti…

Terzo: è poco verosimile che si possa giocare al Franchi durante i lavori. Al di là dell’ipotesi di un iter spalmato su più lotti di intervento - possibilità molto remota -, chi darebbe il permesso di disputare una sfida di serie A, seppur davanti a poche migliaia di tifosi, in mezzo alle ruspe? Crediamo nessun Prefetto e nessun Questore. I pericoli sarebbero altissimi. 

Quarto: cosa c’entra il discorso dei soldi da mettere sul Padovani se poi il Padovani non rientra nei piani? Anche questo passaggio è molto contraddittorio, insomma i pensieri sono confusi. Che c’entra dire chi lo paga se tanto non si vuole avallare questa eventualità? 

Quinto: chi scrive è sempre stato contrario a spostare la squadra da Firenze e ancor di più i tifosi viola. Da questo sito abbiamo spinto per trovare una soluzione in città, ma se questa non trova il gradimento della Fiorentina, allora sarebbe il caso che Palazzo Vecchio facesse una riflessione profonda. Perché andare avanti in un progetto al quale la società viola non è interessata? 

Sesto: non ci sarebbe nulla di male nel fermarsi. Si potrebbe utilizzare una buona parte di quei 138 milioni per restaurare (non ristrutturare) il vecchio Franchi che ha diversi acciacchi a causa dell’età. Una volta messo in sicurezza, si potrebbe continuare a giocare qui - per la felicità della società viola -, in attesa di nuovi eventi legati alla politica dello Stato, circa il rifacimento degli impianti o in attesa di una nuova proprietà più convinta di realizzare uno stadio fuori città. 

Settimo: non si parla mai degli extra costi che in Italia si attestano intorno al 25 cento. Il Comune può contare su 138 milioni del PNRR e poi ne cerca altri 55 che non saranno erogati dallo Stato. Siamo sicuri che 193 milioni basteranno per realizzare il progetto assegnato ad Arup? I dubbi non sono pochi.

Passiamo al mercato: la Fiorentina sta tentando di prendere Parisi. Sembra che sulle cifre ci sia ancora distanza: l’Empoli vuole 15 milioni. Insomma, siamo alle solite. In questi casi un pò di diplomazia non guasterebbe. Ieri si sono parlati Pradè e Accardi, ma forse una telefonata al presidente Corsi potrebbe sbloccare la serratura. L’Empoli è bottega cara, ma con i buoni rapporti possono migliorare le cose. 

La Fiorentina ha necessità di trovare un attaccante che aiuti Italiano ad avere in avanti un peso specifico diverso: è così difficile comprare Dia? Sono troppi 25 milioni per una punta che in una squadra in lotta per la salvezza ha fabbricato 16 reti e 6 assist? Se si è sicuri di un obiettivo, ci si muove velocemente e si porta a casa la preda. E’ vero, in generale le società italiane sono abbastanza bloccate sul mercato, il male è condiviso perché i fondi scarseggiano, ma la Fiorentina si deve rinforzare se vuole crescere. Per questo è necessario che il presidente viola dia un colpo sul pedale del gas. Se ne avverte la necessità.