.

NOVITÀ GROSSA IN CITTÀ: C’È RFV. IN CASA VIOLA, INVECE, SQUADRA INDEBOLITA E CLIMA PESSIMO

di Stefano Prizio

Vasco Rossi domandava: ‘Cosa succede in città?'.
Ebbene in città e segnatamente nel mondo del giornalismo sportivo di Firenze, da appena una manciata di settimane accade qualcosa di clamoroso, la nascita e la subitanea crescita di una novella realtà informativa a tinte viola, una radio fruibile on line che s’ascolta e che si vede. Ma non è solo la modalità d’ascolto che rende interessante e stimolante il progetto di Radio Firenze Viola, che si può pure dire tutto attaccato. No, la novità vera risiede nelle persone che la animano ogni giorno per praticamente tutto il giorno. Le persone e il loro originalissimo approccio culturale alla materia trattata, la Fiorentina, diverso dal consueto cianciare da bar sport che autorizza ognuno a pensare( forse a ragione) che in fondo sono buoni tutti a ragionar di pallone  e che non serve essere giornalisti, ma solo aver tempo e voglia di parlare di pallone ovvero aver passione da tifosi e uno straccio d’eloquenza e dialettica, l’italiano è un optional da anni e anche sulla carta stampata. Viceversa la truppa di ragazzi di RFV, giovani, puliti, non ricattabili (citazione) perché non debbono il loro lavoro a padrini di sorta, ma solo alla laica selezione di chi dirige la radio, editore e direttore. La truppa, fresca e sorridente propone un modo alternativo di raccontare il calcio, più culturale e scientifico, contenuti che per proporre a chi ascolta  è necessario uno studio, una preparazione, non si tratta delle solite considerazioni generali, trite e ritrite.

Ovviamente tanto scientismo applicato al calcio ha aspetti più deboli, il calcio è un fatto umano e come ogni fatto umano non può essere ridotto e definito solo a numeri, grafici, algoritmi, vi sono aspetti psicologici che pesano parecchio in uomini e gruppi di uomini che formano le squadre. Il rischio di esagerare con lo scientismo è di fare la fine delle statistiche che fino a qualche anno fa avevano un grande peso nelle valutazioni e nelle discussioni legate al calcio, salvo venire pian piano accantonate a mero colore dalla legge dei grandi numeri che rende inutile dissertare troppo che la squadra x ha vinto, perso o pareggiato un numero x, y, z di volte, qualunque statistica infatti non avrà influenza alcuna, se non blandamente psicologica o meramente cabbalistica (per chi ci crede) sul nuovo evento che si va ad analizzare ed il fatto che si sia vinto o perso cento volte in quella data città nel corso dei precedenti 100 anni è pura fuffa, con buona pace di coloro che s’affannano ancora a compulsare numeri su numeri  per poi ammannirli al pubblico. Invece negli studi fiorentini di via Panciatichi, dove sono i più belli e moderni studi radiofonici della città, l’analisi scientifica del calcio è il modo anticonformista con cui una generazione di giornalisti 20 30enni di bella cultura sportiva e generale propone il suo stile di radio. Un'innovazione notevole in un panorama fiorentino distintosi, almeno nel passato recente, più per la stagnazione che per l’avanguardia. Peccato che invece la Fiorentina continui a stentare in questa prima parte di stagione, in molti si arrovellano sul perché la squadra di Italiano non carburi ancora.

Problemi psicologici?
Va detto che quando un gruppo raggiunge, e con fatica, un obiettivo importante e imprevisto, così com’è stato l’anno scorso il settimo posto, ma vede che il club invece di alzare le ambizioni si tira indietro e anzi indebolisce la squadra, proprio come è accaduto alla Fiorentina. Quel gruppo, quei giocatori che assorbono il mutato clima come le spugne, mollano il colpo, a volte inconsciamente, ma mollano il colpo. A Firenze la squadra è più debole di quella dell’anno scorso, a taluni spiacerà sentirlo dire, ma lo raccontano i numeri del campo e le prestazioni negative. Inoltre nell’ambiente viola c’è un clima orribile, l’allenatore ha detto chiaro e tondo che la società ha appena ‘sostituito e non aggiunto nel mercato’, ergo la squadra ha un potenziale nel migliore dei casi uguale all’anno scorso, ma è davvero dura, guardando i gol e le prestazioni, definire il duo Jovic Cabral uguale ad uno come Vlahovic  o sostenere che al centrocampo viola non manchi un Torreira( che faceva anche tanti gol). Intanto in sala stampa la tensione si taglia col coltello, in questa ammucchiata del tutti contro tutti, c’è sempre qualcuno a cui viene in mente di dar la colpa ai giornalisti brutti sporchi e cattivi, che ricalca il titolo di un gran film di Ettore Scola con Nino Manfredi.

In mezzo c’è il pubblico al quale viene somministrato uno spettacolo di bassa qualità, quel pubblico che meriterebbe di più. Talvolta sarebbe anche commendevole che qualcuno si prendesse le responsabilità o si scusasse, come ha fatto financo Andrea Agnelli per la zoppìa della Juve. Invece a Firenze si soffre della sindrome di Fonzie, il mitico personaggio del telefilm Happy Days che non riusciva ad ammettere di aver sbagliato e quando ci provava smozzicava parole tipo: ‘ho sb…. Ho sbagl….’.

Chiudendo: l’inverno è alle porte, i mesi corrono, la Fiorentina accumula un ritardo difficilmente recuperabile, e si avvicina a larghi passi anche gennaio, il momento deputato a correggere gli errori del mercato estivo, ma con quale fiducia attenderlo se chi sarà chiamato a correggere gli sbagli è quello stesso gruppo dirigenziale che ha già fatto così tanti errori nelle precedenti sessioni?