NUOVO FRANCHI, SEMBRA BEAUTIFUL, MA È SOLO UNO STADIO…
Fonte: Donato Mongatti
Il bando deserto per i lavori di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze ha scombussolato i piani del Comune che, malgrado la brutta figura, non ha alzato bandiera bianca, ma si è immediatamente attivato con un'alternativa.
La gara per l'appalto integrato che non ha ricevuto alcuna offerta prevedeva, oltre a formulare una proposta tecnica e una economica, che il soggetto vincitore (o il raggruppamento temporaneo di imprese) provvedesse ad affidare la progettazione esecutiva (ad oggi abbiamo il progetto definitivo di ristrutturazione approvato e verificato).
Saltata la gara, Palazzo Vecchio ha scelto di affidare direttamente l'esecutivo ad ARUP (vincitrice del concorso internazionale che ha curato fin dall'inizio ogni sviluppo del riammodernamento dell'opera di Nervi), che dovrà ultimarlo celermente, affinché si possa pubblicare una nuova gara da chiudere entro il prossimo 15 novembre e iniziare i lavori entro fine dicembre.
Visto l'esito della gara senza offerte e il taglio dei 55 milioni, più ulteriori 15 per adeguamento prezzi (relativi ai suddetti), sul totale delle risorse, la progettazione esecutiva di ARUP riguarderà un intervento che consenta di impiegare le risorse ancora a tutti gli effetti disponibili (circa 130 milioni). Questo aspetto lo fece notare lo stesso Sindaco Nardella, che interrogato sugli ultimi eventi, a inizio luglio ha dichiarato: “Il progetto esecutivo va avanti, abbiamo già 130 milioni di euro assegnati. Da un lato procediamo con la progettazione esecutiva con questa quota parte. Dall’altro lato lavoriamo soprattutto con il Governo per trovare una soluzione che ci consenta di completare quel finanziamento di cui eravamo stati assegnatari fino a pochi mesi fa dal governo Draghi. Non dimentichiamoci che il Franchi è stato vincolato dallo Stato e non dal Comune. Anzi noi avevamo sostenuto inizialmente il progetto di Commisso sul Franchi, come dimostrano le lettere inviate al Ministero. Poi lo Stato ha deciso di vincolare il Franchi ritenendolo monumento nazionale. E allora, se è monumento nazionale è giusto che ci sia un impegno nazionale per restaurarlo e renderlo lineare”.
Finché non sarà chiarita (e risolta) la questione del finanziamento tagliato, il Comune di Firenze non può impegnare risorse per la progettazione esecutiva complessiva e per ora è prudente muoversi prevedendo di assegnare un solo lotto, qualora in tempi celeri non siano individuati i fondi tolti. Se entro breve la questione si dovesse risolvere, allora si provvederà immediatamente a estendere l'esecutivo a tutto l'intervento originariamente previsto.
Cosa tagliare dall'intervento di ristrutturazione? La logica suggerisce di impiegare i fondi per i lavori di escavazione, realizzazione delle nuove strutture in cemento armato (curve vicino al campo), sotterranei e copertura dell'impianto, di escludere invece gli interventi che su una ipotetica cantierizzazione sul 100% del progetto sarebbero stati realizzati successivamente ai suddetti. Vengono in mente le strutture commerciali da ricavare all'esterno delle gradinate protette da tamponature in vetro e l'installazione dei pannelli fotovoltaici sopra la copertura. Saranno sufficienti questi tagli per rientrare nei 130 milioni, o ne serviranno altri?
L'importante è rispettare i tempi per iniziare i lavori entro il 2023, a quel punto coi cantieri in corso ci sarebbe tutto il tempo per trovare i finanziamenti mancanti e autorizzarne l'impiego senza interrompere la ristrutturazione. Se l'Italia a ottobre risultasse assegnataria dei Campionati Europei del 2032 cadrebbe manna dal cielo, o se il TAR si pronunciasse in favore del Comune di Firenze contro il definanziamento del Governo Meloni.
A proposito di quest'ultimo aspetto. Alcuni giorni fa Repubblica ha rivelato l'esito di una interrogazione di due europarlamentari sulla questione e dalla risposta emergeva che la decurtazione sia stata una decisione presa in autonomia dal Governo. Poche ore dopo, però, arrivava una smentita con un tweet della portavoce della Commissione Europea.
Aggiungiamo un ulteriore retroscena. Alcuni mesi fa, prima che i 55 milioni fossero tagliati (ma erano già in dubbio), un Consigliere comunale fiorentino dell'opposizione ha scritto alla Commissione Europea per chiedere chiarimenti. La risposta non si è fatta attendere. Nella mail si sottolineava che se per il Governo con c'erano elementi ostativi per annullare il finanziamento, da parte dell'Europa non sarebbe arrivato alcun no.
Sembra Beautiful, ma è solo uno stadio...