OCCHIO ALL'ESCURSIONE. PIU' CHE TERMICA, MENTALE
Pare che a Liberec, negli spogliatoi dell'"U Nisy Stadion", fossero soltanto sei le docce in ogni spogliatoio. Il che fa pensare. Non tanto per una sorta di avvicinamento al mondo dei "comuni mortali " che (tantissimi) da sempre vivono l'universo dilettantistico del calcio, quanto per le deroghe che la Uefa concede in questa fase a gironi di Europa League. Perchè con tutta la simpatia che si può avere per un club come lo Slovan, non si capisce come la Fiorentina possa invece ritrovarsi costretta a discutere per le strutture del Franchi.
I cechi, per la rifinitura su un campo improvvistato dietro lo stadio - circa 10 mila posti, eppure tutti coperti - mentre sul terreno adiacente si addestravano un gruppo di vivacissimi cani, hanno tuttavia messo in campo più intensità dei viola. Almeno in avvio di ripresa. L'altra faccia della medaglia dei tre gol europei (e almeno nel girone lo score offensivo è buono) è proprio quella confusione che ha rimesso in partita i volenterosi cechi.
L'altro aspetto che dà da pensare. Almeno a chi ancora non si è fatto prendere dalla decisione di pancia e già si auguria il cambio in panchina. Perchè poi, al di là di conferenze stampa dove comunque Sousa non si discosta dal canovaccio degli ultimi mesi, è l'umore intorno a lui che si fa sempre più pesante. Intendiamoci, la vittoria di Liberec è importante per tanti motivi. Non ultimo il ritorno al gol di Kalinic, la cui vena realizzativa si era un po' inceppata ultimamente. Ma anche per quella serie di spinte psicologiche che qualsiasi tipo di vittoria ti può dare. Tanto più se in trasferta, magari al freddo.
La gara di oggi contro il Cagliari, inutile sottolinearlo, sarà però tutt'altra storia. L'escursione termica, soprattutto quella mentale, è in altri termini tutta da valutare nel corso dei 90 minuti contro i sardi. Perchè quella concessione di intensità regalata persino allo Slovan Liberec non potrà ripetersi, pena qualche ulteriore dolore in ambito di risultato e, soprattutto, una sfiducia sempre più ampia della piazza nei confronti dell'allenatore. Allora sì che, dopo il freddo della Repubblica Ceca, in Sardegna, e poi a Firenze, farebbe parecchio caldo.
Tommaso Loreto - www.firenzeviola.it