ORA LE CIABATTE, PRESTO I MOCASSINI
C'è molto da lavorare, ma Delio Rossi non si spaventa. Il coraggio non gli manca. Ci vuole del fegato a presentarsi in ciabatte di plastica nel regno dei Della Valle, che al fascino della calzatura hanno dedicato una vita. Anche la sua prima Fiorentina è scesa in campo in ciabatte: attenta, pratica, umile. Non di più. Dopo pochi giorni di lavoro, davanti al Milan, ci poteva stare, ma ora inizia il lavoro per renderla elegante come un mocassino: lo pretende il popolo viola e lo consente la qualità a disposizione. Da dove cominciare? Dalla fonte del gioco. Sabato al Franchi sembrava che il Milan giocasse in discesa, la palla rotolava sempre giù verso Boruc. La Fiorentina, al contrario, correva in salita, la palla non saliva mai. Per risolvere il problema in Nazionale, Prandelli ha rinunciato a incontristi puri, coltivando un palleggio corto con i quattro protagonisti del rombo, tutti tecnicamente attrezzati: De Rossi, Pirlo, Marchisio (Aquilani), Montolivo.
Si dice che Delio abbia riacceso in città entusiasmi sopiti dai tempi di Cesare. Anche tatticamente tra i due potrebbe correre un ponte. Una mediana più solida e bloccata aveva senso in un 4-3-3, anche perché i Vargas e i Cerci, potevano abbassarsi sulle fasce, raccogliere palla e spingerla su. Nel 4-3-1-2 nessuno dei tre mediani può limitarsi al lavoro di copertura e dedicarsi alla sola fase passiva. Per questo Rossi deve recuperare qualità da mettere ai fianchi di Montolivo. Berhami, anche se più portato a spingere che a dialogare, può starci. Munari non pare tecnicamente attrezzato per il ruolo.
Idee? Abbassare Lazzari in mediana, a sinistra di Montolivo. Lazzari, tra l'altro, gioca meglio se ha campo davanti e può sfruttare meglio le sue doti di incursore. Soffocato a ridosso delle punte trova difficoltà. E poi Jovetic trequartista, in grado di spendere il suo genio offensivo (gol e assist), ma anche di abbassarsi e soccorrere il palleggio dei portatori di palla, come fa Montolivo in Nazionale. Un rombo Lazzari, Montolivo, Behrami, Jovetic, se compatto e armonizzato, spianerebbe il campo e renderebbe molto più leggero il pallone: salirebbe molto più facilmente di sabato, coccolato da piedi dolci. Kharja e Vargas, se si redime, potrebbero adattarsi al modulo. Se messi sul mercato, potrebbero portare a un centrocampista di qualità e spessore, idoneo al rombo. In attacco, al fianco del Gila, in sofferta ricerca di se stesso: o Cerci, che darebbe un ulteriore soccorso ai palleggiatori, o il Tanque Silva, più punta, che col Milan ha spedito confortanti segnali di vita.
Passare dalle ciabatte ai mocassini si può: sta a Delio Rossi trovare la strada. Non serve Padre Pio, basta un buon allenatore.
Luigi Garlando
prima firma de La Gazzetta dello Sport