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PAQUETA’, ROCCO NON MOLLA. MA IL GIOCATORE VUOLE IL PSG. IL MANCHESTER HA PRONTI I SOLDI PER CHIESA. UN ANNO FA IL FLASH MOB CHE HA FATTO SALTARE I DELLA VALLE E APERTO LA STRADA A COMMISSO. TORINISTA POSITIVO, RIPARTENZA SEMPRE COMPLICATA

di Enzo Bucchioni

Rocco è uno che non molla e su questo, credo, dobbiamo essere tutti d’accordo. E’ un mastino o se preferite, alla toscana, è un gatto attaccato dove sapete voi…, e quando si mette in testa una cosa è difficile fargli cambiare idea.

Portare Paquetà alla Fiorentina, ad esempio, è una delle cose che ha in testa da diversi mesi. Il ragazzo gli piace, è un brasiliano, quindi ha fantasia, classe, eleganza, è pure tosto, al Milan non ha fatto cose da ricordare, ma non si può non dire che non sia Giocatore. Rocco ama il calcio dei Paquetà e della gente con i piedi buoni, si vuole divertire, come dargli torto…

Dunque, l’innamoramento va avanti da tempo e nessuna meraviglia che se ne torni a parlare oggi con il mercato che si avvicina. Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano, diceva non a caso Venditti. Fosse stato per Rocco il brasiliano sarebbe già diventato viola a gennaio, era pronto a staccare un assegno da 30 milioni, ha messo in croce Barone e Pradè perché andassero a prenderlo e non ha mai dato retta ai suoi manager che gli dicevano: “Il Milan ce lo darebbe, ma è lui che non vuol venire a Firenze”. Nothing is impossible, è anche il motto di Rocco.

L’ultimo tentativo, un prestito con obbligo, è stato fatto il trenta gennaio, giusto in tempo per incassare l’ultimo no. Oggi ci vuole riprovare, è sempre lì a corteggiare, non indietreggia di un centimetro convinto che prima o poi Paquetà mollerà e non solo per una questione di rima. Ora è tutto bloccato in attesa di capire cosa succederà della stagione, ma state certi che il tormentone Paquetà è già pronto a ripartire.

Mi viene in mente un amico di un secolo fa e il suo amore non corrisposto, lui non s’è mai arreso e dopo tre anni di no, no, no, incassati con nonchalance, è arrivato il sì sull’altare. Storie di vita e Rocco la vita la conosce bene. Succederà così anche in questo caso?

Difficile. In sostanza, quante possibilità reali ci sono che Paquetà, come quella signorina della storiella, dica sì lo voglio, riferito al trasferimento a Firenze?

Non mi faccio illusioni. Fosse per il Milan forse si sarebbe già chiuso, Rocco sarebbe stato perfino disposto a discutere di Dragowski che piace ai rossoneri, ma Paquetà è ambizioso, punta in alto, sa di avere estimatori in squadre da Champions e quasi sicuramente aspetta il Psg dove il suo scopritore Leonardo lo porterebbe molto volentieri. In questo caso manca l’accordo con il Milan, ma il mercato deve ancora cominciare.

Ho iniziato il mio colloquio bisettimanale con voi, cari amici, proprio con Paquetà perché al contrario di tante storie (nel senso letterale, storie…) di mercato più o meno esilaranti, in questo caso c’è un fondamento. Nell’idea di Rocco il brasiliano potrebbe prendere il posto di Chiesa nel caso dovesse andar via. Non tatticamente, ma nell’immaginario calcistico. E non ha torto. Per la cronaca, sono diversi i giocatori che piacciono a Rocco e puntualmente vengono segnalati a Joe Barone. Amrabat, come sapete, è la prova-provata. Non vi dico che per volere di Rocco sia stato preso nell’intervallo di Verona-Fiorentina nel novembre scorso, ma quasi.

Teniamo dunque calda la pista Paquetà all’insegna del “mai dire mai”, nel calcio come nella vita.

E il resto? Commisso è tornato a parlare da New York, puntualmente anche ieri, quasi come un collegamento fisso.

”Qui New York, a voi Firenze”, ha continuato a comunicare mezze verità e preparato scenari futuri. Non so se è una strategia, ma ogni volta che parla, Rocco allarga sempre più la possibilità che Chiesa lasci la Fiorentina. Un modo per esorcizzare questa evenienza oppure la consapevolezza che forse è meglio davvero lasciare andare il ragazzo prodigio con una grande plusvalenza? Tutto è aperto e lo sappiamo, inutile ripetere che, comunque, la Fiorentina in accordo con Chiesa, se la giocherà come meglio converrà. Non è poco.

Non credo, come dicono quelli che amano tabelle e tabelline, che il valore del giocatore si sia abbassato per questa crisi globale dovuta al Coronavirus che sta mettendo in ginocchio anche il calcio. Credo invece che ci saranno meno soldi da spendere, ma questo è un altro discorso. Un giocatore con le caratteristiche di Chiesa è merce rara e i pezzi unici vanno comunque pagati oltre ogni valutazione tecnica. Mi sento di dire che Juve e Inter faranno fatica a pagare cash 60-70 milioni, più facile inserire contropartite che la Fiorentina non ama, ma attorno a Chiesa come scritto mille volte, ci sono anche Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco. Se, come sembra, è caduto il veto familiare al trasferimento all’estero, la Premier League mi sembra il campionato ideale per Federico. Guardate gli sfracelli che fa Salah, un altro dalla velocità pazzesca. E dunque teniamo d’occhio il Manchester che vendendo Pogba porterà a casa una paccata di soldi e tanta liquidità. Questa è un’altra pista da seguire con attenzione.

Nel frattempo sono iniziati i tamponi sui giocatori viola e la sanificazione dei Campini. Domani dovrebbero cominciare gli allenamenti individuali con restrizioni e rigide prescrizioni sanitarie. Ma si tornerà a giocare?

I dubbi restano tantissimi, oggi si parlerà del protocollo, ma nel frattempo un giocatore del Torino asintomatico, è risultato positivo. E’ andato subito in quarantena e con lui chi l’ha incrociato, quelli che la fanno facile per motivi politici ed economici, forse fanno finta di non capire…

E a proposito di capire o non capire, forse nessuno degli organizzatori del flash mob contro i Della Valle si sarebbe immaginato gli effetti di quella manifestazione.

Ricordate? Ragazzi, è già passato un anno. Era l’undici maggio del 2019 e una contestazione che sembrava una delle tante di quel periodo difficile, è diventata invece la goccia che ha fatto traboccare Diego. Protestare davanti ai negozi, danneggiare l’immagine del core business dei Della Valle, il lancio delle monetine ripreso dai social di tutto il mondo, ha scatenato la reazione di Diego che non ha mai voluto confondere il calcio con la moda. Forse se i tifosi l’avessero saputo il flash mob l’avrebbero fatto anche prima, ma comunque quel sabato pomeriggio in via Tornabuoni è stato decisivo.

Il figlio che chiama Diego da New York e chiede “cosa sta succedendo? Qui sparlano tutti di te”, ha convinto il capo dei “Fratellini a Pallini”, a mollare tutto. Vendere, e vendere subito.

Così a qualcuno è tornato in mente quel Rocco Commisso, quell’italo-americano che in un paio di occasioni si era già proposto per comprare la Fiorentina, gli avvocati si sono messi in moto e in venti giorni è successo quello che non era successo in tanti anni: Firenze liberata dai Della Valle.

La Nuova Era sta per compiere un anno, la data dell’undici maggio resterà una pietra miliare fra i tifosi della Fiesole, quel flash mob in fondo è stato una sorta di cavallo di Troia per riconquistare la Fiorentina.