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PECCATO, FIORENTINA FANTASMA. I VIOLA NON HANNO TIRATO MAI IN PORTA: EVAPORA IL SOGNO EUROPEO. FUTURO POSITIVO, LO DICE DELLA VALLE…

di Mario Tenerani

Stadio con oltre 34mila spettatori, viola ovunque, tante mamme presenti nel giorno della loro festa, le maglie numero 13 a tappezzare il Franchi, Fiorentina e Cagliari unite nel ricordo di Davide, insomma c’erano gli ingredienti per vedere un altro bello strappo della banda Pioli. E invece la Fiorentina è entrata forse nella sua peggior prestazione - tipo quella col Verona - proprio all’ultimo atto casalingo di una stagione maledetta. 

La Fiorentina che non ti aspetti, soprattutto perché da quel terribile 4 marzo alla gara di Genova i viola avevano inanellato 22 punti. La squadra si è arresa, quasi fosse bloccata nella testa prima ancora che nelle gambe. Una Fiorentina fantasma che non è riuscita a far fare nemmeno una parata a Cragno, portiere di Compiobbi, cresciuto nella gloriosa Cattolica Virtus. Viola sfilacciati, nervosi, soccombenti su tutte le prime palle. 

Mentre il Cagliari, arrivato a Firenze con un piede in B, ha tirato fuori una prestazione di grande concretezza e sostanza. I sardi, magari, hanno esagerato nelle perdite di tempo, con una condotta antisportiva che ha finito per far saltare i nervi anche Pioli, solitamente calmo. Ma quando c’è da salvarsi vale tutto e poi la colpa è stata di Valeri, arbitro con poco polso che non ha ammonito quando i gialli avrebbero contribuito a non appiccare l’incendio. Purtroppo alla fine c’è stata una rissa da saloon… La scintilla è stata l’espulsione di Veretout al quale sono esplosi i nervi. Un mucchio selvaggio da Sudamerica. Una brutta pagina, tutti coinvolti, nel giorno del ricordo di Davide, dopo che le squadre prima della partita si erano scambiate le maglie del capitano viola, nel segno del ritiro definitivo di quella casacca sia a Firenze che a Cagliari. 

I rossoblu non hanno rubato nulla perché oltre al gol di Pavoletti, centravanti livornese, hanno confezionato due occasioni clamorose con Farias, ma l’attaccante di Lopez le ha fallite in modo incredibile. 

Il resto è arrivato nel tardo pomeriggio col pari di Bergamo, risultato assai pronosticato dopo il tonfo viola. A proposito, ma era così difficile far giocare alla stessa ora Atalanta, Milan e Fiorentina…? Al di là delle colpe grandi dei viola col Cagliari, Gattuso e Gasperini hanno potuto giocare comodamente sul risultato dei viola. Non pare il massimo della trasparenza. Comunque, adesso, la corsa all’Europa è finita. Il Milan è già qualificato, mentre i viola sono tagliati fuori. Anche nel caso di un arrivo a pari merito con l’Atalanta, la differenza reti premia i nerazzurri con un segno più sette. Recuperare questo gap in una sola giornata sembra chance assai remota…

La Fiorentina ci ha provato con tutta se stessa immersa in un’annata atroce. Ecco perché la Fiesole ha dimostrato per l’ennesima volta di capire meglio di altri le situazioni, esponendo lo striscione in cui si spiegava che non poteva essere un finale a cambiare un’idea, “comunque orgogliosi di voi”. Sì, dobbiamo dire grazie a prescindere a questo spogliatoio guidato da un allenatore bravissimo. Dal 4 marzo in poi niente è stato più come prima. Lo sforzo prodotto è stato massimale. Attendiamo la sfida conclusiva di Milano e poi via alle vacanze. Si tirerà una linea e comincerà una nuova stagione. Nella speranza che la Fiorentina torni a essere competitiva, cioè progettata per l’Europa League, non come nell’estate scorsa quando ci fu la rivoluzione, l’apertura di un nuovo ciclo e nessun ambizione, se non quella di ricominciare. 

Andrea Della Valle parlando al canale ufficiale della società ha parlato di “annata da incorniciare per quanto vissuto” e di “futuro immediato molto positivo”. Prendiamo in parola il presidente della Fiorentina. Cercheremo di capire quale profilo avrà questo futuro imminente così positivo. Siamo curiosi e ansiosi di scoprirlo. Il cammino è tracciato, il club ha bilanci da far invidia a molti, l’ultimo utile è stato di 40 milioni e come se non bastasse la Fiorentina, stante una recente inchiesta pubblicata dal QS, è la sesta società italiana per ricavi. Si parla di 108 milioni. L’Atalanta, ad esempio, è tredicesima. 

Firenze merita davvero “un futuro immediato positivo”.