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PER CRESCERE SERVE PERSONALITÀ . FIORENTINA SULLE MONTAGNE RUSSE. LA CONTINUITÀ SAREBBE UNA CONQUISTA. SECONDI TEMPI: PRESI 16 GOL SU 19. E SONO 8 NEI 15 MINUTI FINALI... VLAHOVIC DOMANI FA 100 IN VIOLA.

di Mario Tenerani

È inutile cercare la poltrona dello psicologo per spiegare il finale della sfida di Empoli. Non c’è niente di misterioso, è solo l’istantanea di cosa sia la Fiorentina o se preferite, di cosa ancora non riesca ad essere. La squadra di Italiano non è pronta, adesso, per sgassare verso traguardi più alti. Si era parlato di Europa in settimana, ma la risposta offerta nel derby è stata negativa al riguardo.

Una formazione lanciata non si fa scappare un’occasione così, soprattutto quando è ancora in vantaggio a poco dal termine. Anche se un occhio attento avrebbe dovuto scorgere segnali premonitori nella ripresa, quando la Fiorentina pur gestendo il pallone non era più riuscita a creare occasioni, quelle sprecate invece nel primo tempo. I cambi di Andreazzoli avevano impresso una direzione diversa, mentre quelli di Italiano no. Non significa nulla aver creato tanto se poi, Vlahovic a parte, è difficile pescare un altro goleador. Fabbricare chance e vanificarle non è un titolo di merito. Il calcio non è la boxe, non decidono i giudici ai punti.

L’Empoli ha dimostrato di essere un gruppo molto organizzato, bravissimo Andreazzoli, pronto a giocarsela con chiunque. Ha cercato alla fine il colpo vincente e ne ha trovati addirittura due. Sul raddoppio sono stati sufficienti 4 passaggi per andare in rete, mentre i viola assistevano allo spettacolo. La Fiorentina ha perso perché non ha voluto vincere o non ne ha avuto la forza. La stagione dei viola è più che positiva sia chiaro, ma forse per coltivare sogni continentali serve altro: tempo per crescere ancora e investimenti sul mercato.

L’andamento della Fiorentina è da montagne russe: unica formazione a non aver ancora pareggiato, ha distribuito equamente vittorie e sconfitte. Per 7 volte ha preso 3 punti e in altrettanti casi è rimasta a secco. Anche questo spiega bene l’incompiutezza della Fiorentina. Gioca bene, ma non è affidabile, ancora. Italiano infatti reclama continuità: ha ragione, quella deve diventare la grande conquista.

La società dovrà aiutarlo sul mercato perché la personalità dei singoli si compra e non si inventa. Semmai è quella della squadra sulla quale può lavorare un allenatore. Perché nelle parti delicate di una partita, la testa conta più della tattica. E i numeri, a tal proposito, ci inducono a delle riflessioni: la Fiorentina ha subìto in 14 giornate 19 gol di cui 16 nei secondi tempi. Un dato incredibile per taluni aspetti.

Può essere solo frutto del caso o c’è qualcosa in più? C’entra la tenuta fisica? Diremmo di no perché i viola corrono davvero tanto e sembrano tonici. Ci sono errori clamorosi di Italiano? Non ci risulta. D’accordo, non sempre le sostituzioni sono giuste, ma quale allenatore non sbaglia un cambio e forse sarebbe anche corretto soffermarsi sul tipo di risorse alle quali un tecnico si può rivolgere.

Dunque? Non resta che l’aspetto temperamentale, la ferocia che si dovrebbe avere per raggiungere una vittoria quando quest’ultima è a portata di mano. Ecco, su questo piano i viola sono ancora poco feroci. Il mal di stomaco di Italiano, una furia dopo il derby, è proprio riconducibile alla rabbia di non aver voluto chiudere una gara che sembrava indirizzata verso una vittoria.

Il dato ancora più inquietante è che ben 8 gol su 16 complessivi subiti nella ripresa dai viola, sono arrivati nel quarto d’ora finale, cioè dal minuto 75 in poi. Come se la Fiorentina in prossimità del triplice fischio si sciogliesse come neve al sole. Dopo aver disputato, spesso, una gran partita. Non manca solo la continuità nel lungo percorso, ma nella sfida medesima. Questo è il cuore del problema. Solo 3 i gol incassati nel primo tempo. Non torna il discorso.

Ma non ci sono drammi da fare, si tratta solo di capire che è un’impresa passare, in un lasso breve di tempo, da 3 stagioni stile Dario Argento alla conquista dell’Europa. Il miglioramento è come una scala, gradino dopo gradino. Cercando equilibrio, senza esaltazioni gratuite per una vittoria di prestigio e senza catastrofismi perniciosi quando si perde.

Domani arriva la Samp che improvvisamente, dopo aver visto da vicino il baratro, ha raccolto 6 punti in 2 partite battendo in trasferta la Salernitana e passando a Marassi sabato contro il Verona, la sorpresa dell’inizio di stagione. La Samp è in salute, per la Fiorentina sarà una battaglia. I blucerchiati lontano da Genova hanno vinto solo a Empoli e Salerno, appunto. La Fiorentina si affiderà, come sovente succede, a Vlahovic che domani taglierà il nastro delle 100 presenze in viola (in A 91 e 8 in Coppa Italia), accompagnate da 42 gol (in campionato 38).

Che bello sarebbe se Dusan festeggiasse un giorno le 500 maglie con la Fiorentina, ma già da un po’ di tempo abbiamo smesso di credere alle favole... Godiamocelo quel poco ancora che resterà a Firenze, sperando che continui a segnare con questo ritmo, sono 11 le reti in campionato e 28 nell’anno solare. La Fiorentina non è solo Vlahovic...ma se non c’è Vlahovic sono dolori...