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PER I VIOLA C'È SOLO UNA SOLUZIONE: TORNARE A SEGNARE. GOMEZ DEVE RIENTRARE. DA DIECI ANNI NON C'ERA UN AVVIO DI CAMPIONATO PER LA FIORENTINA COSÌ POVERO DI GOL. E DOMENICA A SAN SIRO UN ALTRO SCONTRO DIRETTO...

di Mario Tenerani

 

 

La Fiorentina che ha battuto l'Inter aveva illuso un po' tutti: non che i problemi fossero evaporati in una calda serata autunnale, ma l'auspicata svolta pareva dietro l'angolo. Come se il motore viola avesse ritrovato finalmente con i giri giusti. Invece ci eravamo sbagliati. Le criticità ci sono ancora e adesso Montella dovrà trovare le soluzioni. Ma il suo lavoro non sarà facile perché il vero ostacolo sono i gol che mancano come benzina nel serbatoio.
I numeri sono impietosi: raccontanto che era dalla stagione 2004-05 che la Fiorentina non partiva così male in fase offensiva: la miseria di 5 reti in sette partite. 
Siamo dentro un'era calcistica che tende ad esaltare attacchi senza punte di ruolo. La Spagna ha coniato il "falso nueve", diventato virale anche nel calcio italiano. L'idea di giocare senza punti di riferimenti offensivi è affascinante e in qualche frangente pure efficace. Ma alla lunga in una squadra servono punte che realizzino. La Juve di Conte che ha vinto 3 scudetti consecutivi ha sempre avuto due attaccanti orizzontali e la Roma comunque, al di là del valzer di seconde punte e trequartisti, ha contato stabilmente su Totti goleador. La lista potrebbe allungarsi. 
La verità che la Fiorentina un anno fa ha preparato una formazione con Rossi e Gomez, ma ha avuto solo il primo per un girone. In questa stagione ha fatto la stessa programmazione, ma ora sono entrambi fuori. E la loro assenza è pesantissima. 
Babacar e Bernardeschi sono talenti da coltivare, stanno dando un discreto apporto, ma la continuità non può essere il loro propellente principale. Quindi c'è solo una via d'uscita: rimettere in campo subito Gomez, la Fiorentina ha una necessità endemica di avere un centravanti con certe caratteristiche. 
Oltre a Gomez per Montella servirebbero anche centrocampisti sontuosi come Pizarro e Borja Valero. Lo sono stati per due stagioni, ma adesso non lo sono più. Farli tornare a illuminare il gioco è un'altra operazione indispensabile.
Chi sostiene che siamo soltanto all'inizio dell'annata e che le partite sono tutte uguali, si sbaglia: contro la Lazio la Fiorentina ha perso una grande occasione, la stessa che aveva sfruttato invece con l'Inter. Perdere gli scontri diretti e per giunta in casa, è un errore. Alla fine del campionato la classifica avulsa potrebbe diventare decisiva. 
Domenica a San Siro ci sarà un altro impegno da dentro o fuori per i viola: non prendere punti contro i rossoneri avrebbe un'ulteriore valenza negativa, significherebbe allontanarsi pericolosamente dalla zona Champions dopo appena 8 turni. Ecco perché ora diventa tutto determinante. 
E giovedì la Fiorentina torna in campo in Europa a Salonicco: potrebbe essere il momento adatto per testare la condizioni di quei giocatori fino ad oggi lasciati un po' ai margini. 

Mario Tenerani