“PER NOI, PER FIRENZE, PER DAVIDE”. CARICA FIORENTINA E’ LA TUA NOTTE. MURIEL E CHIESA ALL’APPUNTAMENTO CON LA STORIA. PRONTE LE DENUNCE PER CHI INFANGA ASTORI
Gambe, testa e cuore, è il momento della Fiorentina. Quattro anni dopo la delusione con la Juve, i viola tornano a giocare una semifinale contro quell’Atalanta che nel ’96 fu avversaria del trionfo in coppa firmato Batigol: sognare si può, la squadra di Gasp è tosta ma ultimamente ha perso quell’ardore che l’ha resa protagonista in questo anno e mezzo. Se sarà stata solo una questione di testa (“Abbiamo bisogno di giocare questa coppa”, ha detto lo stesso Gasperini sabato scorso) lo vedremo stasera, di sicuro Firenze e la Fiorentina le proveranno tutte per trasformare il sogno in realtà.
“Per noi, per Firenze, per Davide”, ha urlato la curva Fiesole ieri allo stadio. Un momento da brividi, che descrive come meglio non si potrebbe l’unione, l’empatia che c’è tra il pubblico e la sua squadra. Un valore aggiunto da sfruttare stasera, nella partita più importante dell’anno da giocare a Firenze. All’abbraccio collettivo ieri hanno partecipato in tremila, armati di sciarpe, bandiere e fumogeni, mentre la squadra ritmava i cori della gente. Sembrava l’Islanda di Euro 2016 (ricordate il Gayser sound?), invece era il Franchi: oggi sugli spalti saranno più di trentamila a spingere la Fiorentina, non prima di aver fatto vibrare le migliaia di bandierine che formeranno la coreografia dedicata ad Astori.
La squadra arriva all’appuntamento in forma. Nel nuovo anno non ha ancora perso e con l’Atalanta vanta ottimi precedenti. La fatica però c’è, inutile nasconderlo. E non a caso Pioli ha limitato all’essenziale questi due giorni di allenamento. Le scorie (non solo polemiche) della battaglia con l’Inter si sono fatte sentire, Chiesa (100 in viola a soli 21 anni, complimenti) ha le caviglie gonfie, qualche altro avrebbe bisogno di rifiatare ancora qualche ora prima di ributtarsi in battaglia. La chiave della partita allora non potrà che essere tentare di resistere altri novanta minuti a ritmi altissimi. L’Atalanta infatti quando è in forma corre per tre, ma anche la Fiorentina - soprattutto nelle partite importanti - ha messo in crisi le avversarie pressando a tutto campo e provando a fare la partita, a imporre il proprio gioco, anche a costo di rischiare qualcosa.
Chi vincerà la sfida dell’intensità insomma, avrà grandi chances di volare a Roma. Il resto lo farà il talento, perché in campo ce ne sarà da vendere: Chiesa e Zapata sono gli attaccanti più prolifici del 2019, Muriel può inventare un gol in qualsiasi momento, Ilicic lo stesso e anche il Papu (recuperato) è un vero uomo squadra: sarà spettacolo dunque, magari da ripetere pure domenica prossima. Intanto però conta la coppa, l’appuntamento con la storia che i Della Valle aspettano da ben 17 anni. C’è da augurasi che almeno per una volta l’arbitro resti ai margini. Le partite della Fiorentina infatti quest’anno sembrano diventate una specie di rebus, un arcano da risolvere con enigmatiche immagini tv da consegnare alla storia: il rigore di Chiesa con l’Atalanta, il polpastrello di Hugo, Pellissier che pesta la linea dell’area di rigore prima del gol di Giaccherini, il rigore preso a Ferrara dopo il gol della Spal fino al contrastatissimo fallo di mano fischiato a D’Ambrosio domenica, quando il cronometro segnava il minuto 101 del secondo tempo.
Sui social in tanti se la sono presa con la Fiorentina, fino addirittura ad arrivare ai vergognosi oltraggi alla memoria di Davide: questa gente non merita neppure un commento. Merita solo che la polizia postale entri in azione per individuarla e punirla come merita. Come ha detto la Fiorentina in un comunicato voluto da Diego Della Valle e attraverso le parole del fratello Andrea a Sky, è l’ora che anche lo sport cominci al più presto a dare battaglia agli avvelenatori del web: gli avvocati viola sono al lavoro per valutare la possibilità di denunciare i responsabili e anche la Figc si è già detta pronta a intervenire. Sarebbe il modo migliore per difendere l’onore di Astori e per far capire ai vigliacchi che i social non sono una zona franca dove scaricare odio. Proprio Davide però potrebbe essere l’arma in più: la squadra giocherà per lui, il pubblico canterà per lui. E allora carica Fiorentina. C’è una Coppa da alzare nel nome del capitano.