PER SOUSA I DUBBI SONO IN DIFESA. TORINO TAPPA MOLTO DELICATA. BABACAR E ZARATE DUE ARMI IN PIÙ MA LA SQUADRA È STATA PENSATA CON UNA PUNTA E DUE TREQUARTISTI
Domani a Torino sarà tappa delicata per la Fiorentina. Eppure la squadra di Mihajlovic in fin dei conti ha gli stessi punti dei viola. Anzi, la Fiorentina deve pure recuperare una partita, quella di Marassi. E allora? La sfida è spinosa perché quando si gioca ogni tre giorni i valori generali si alterano. Recuperare è dura, anche se siamo soltanto all’inizio della stagione. L’Europa è onore, ma pure fatica. Chi resta a casa il giovedì, come il Torino, perde di immagine, ma guadagna in energie. In casa viola c’è una legittima e malcelata preoccupazione per questa trasferta.
Il Toro sembra in salute, pronto ad allungare. E Sousa, invece, ha una difesa ancora incerta: non nel rendimento, ma negli effettivi. Da verificare, infatti, le condizioni di Astori e Gonzalo Rodriguez, non proprio due a caso. Le loro eventuali assenze possono essere rumorose anche se la bontà del mercato di Corvino però risiede nell’aver spalmato meglio le forze sui reparti. Non ci sono giganti nella retroguardia viola, ma adesso ci sono almeno più alternative mentre un anno fa la coperta era più che corta. Dunque per Sousa la difesa di Torino resta un rebus, la soluzione certamente tra qualche ora, dopo la rifinitura.
La paradossale vittoria sul Qarabag - perché i viola hanno distrutto gli azzeri dopo aver subìto cinque occasioni nei primi 19 minuti di gara… -, ha donato alcuni spunti. Tra tutti, forse, la coesistenza offensiva di due punte brave come Babacar e Kalinic. Il tema è stuzzicante, ne parla tutta Firenze. Il partito delle due punte è in testa ai sondaggi, ma non pare trovare il voto di Sousa. Forse perché lui e Corvino quando hanno disegnato su un tovagliolo la formazione, nella nota cena portoghese, hanno pensato ad una Fiorentina con un attaccante, Kalinic o Babacar, e due trequartisti Ilicic e Borja Valero. Lo spagnolo si lascia preferire nella zona calda avversaria piuttosto che in mediana e lo sloveno, dalle prestazioni a corrente alternata, è comunque un giocatore che nella passata stagione ha segnato 13 gol. Poi ci sono gli esterni da impiegare. Insomma, avanti col 3-4-2-1 che in certe fasi si trasforma in un 4-3-2-1 o anche in in 4-2-3-1. Ecco perché Kalinic e Babacar li vedremo poco assieme, questo almeno sembra di intuire.
C’è anche Zarate, però. L’argentino ha lanciato un paio di squilli niente male in coppa. E’ tornato. Più alternativa che titolare nelle idee di Sousa, ma il portoghese potrebbe impiegarlo di più come primo subentrante. Maurito ha voglia di spaccare il mondo. Intanto potrebbe cominciare dalla partite…