PIOLI DISASTROSO, FIORENTINA IN BALIA DEL CONTROPIEDE DEL PARMA. SQUADRA SENZA GIOCO OFFENSIVO. SIMEONE-CHIESA SEPARATI IN CASA. MA LE RESPONSABILITÀ PRINCIPALI SONO DI CORVINO, A GENNAIO DEVE RIMEDIARE. ZANIOLO, GOL DA CAMPIONE
Il neopromosso Parma per salvarsi ha scelto di giocare il suo campionato in contropiede e lo sapevano anche i sassi. In contropiede aveva vinto a Torino, a Genova e contro l’Inter. Come ha battuto la Fiorentina? In contropiede. Elementare Watson. Ma non basta, sempre causa contropiede sono stati ammoniti tre difensori (anche il subentrato Laurini) e Vitor Hugo s’è preso il rosso. Basterebbe questa banale e superficiale analisi del match per bocciare seccamente Pioli. Ma come ha preparato la partita? E le marcature preventive? Come si fa a non fare il fuorigioco e non alzare la difesa contro chi ama le ripartenze? E il pressing sui lanciatori di palla? I raddoppi su Biabiany? Niente di niente. Praticamente un disastro tattico.
Ma la Fiorentina non ha perso soltanto per questo, ha perso perché da tempo ha smarrito il senso del gioco offensivo. Uno smarrimento evidente, anche quando è arrivata la vittoria come domenica scorsa contro il Milan. A San Siro in una partita triste (rossoneri senza centrocampisti) era bastato l’unico tiro in porta su azione personale di Chiesa, ieri i tentativi individuali non sono stati efficaci e la Fiorentina s’è fermata a qualche cross velleitario, a qualche folata, a qualche attacco fatto più sui nervi che sulla logica calcistica. Ventidue tiri a casaccio certificano la voglia di provarci singolarmente perché la manovra non ha sbocchi. E pensare che al Parma oltre al contropiedista principe (Gervinho in panca) mancava anche il leader difensivo, quel Bruno Alves che fino a ieri non ne aveva saltata una. La Fiorentina non sviluppa una manovra fluida, non gioca con i tempi giusti, spesso le scelte degli attaccanti sono sbagliate, non ci sono tagli efficaci.
La sensazione è che non ci sia un gioco di squadra e se viene provato in settimana è evidente che non funzioni. Simeone e Chiesa parlano un linguaggio calcistico diverso, non dialogano, non si cercano. Forse Chiesa ha capito che i compagni non hanno la sua stessa velocità di pensiero e si sta individualizzando. Simeone è in evidente crisi di identità e i gol con Sassuolo e Empoli non gli hanno fatto ritrovare serenità. La squadra non lo asseconda, ma lui si nasconde. Il recuperato Pjaca causa assenza di Mirallas, ha fatto il minimo sindacale solo quando i difensori lo hanno lasciato colpevolmente solo. Anche basta. E lo stesso Gerson è entrato facendo solo confusione. Un altro prestito sbagliato. E qui tiro ancora in ballo Pioli che è tornato al 4-3-3 puro (più volte ha chiesto alle ali di stare larghissime), aumentando la solitudine di Simeone oggi non assistito da Benassi. Abbiamo già parlato tante volte del cambio di modulo, contro l’Empoli il 3-4-2-1 aveva funzionato, ma ci sarebbero diverse altre soluzioni, invece Pioli vede solo questo gioco che non funziona con una squadra troppo lunga, pochissimo pressing e centrocampo solo muscolare.
Fin qui Pioli, ma il responsabile della costruzione di una squadra con tanti, troppi difetti, con tanti, troppi giovani non all’altezza, è Pantaleo Corvino. Ormai è evidente a tutti meno ai trombettieri e al Club della bistecca che fino a martedì parlavano di Champions League: mancano giocatori con i piedi buoni in mezzo al campo, soprattutto un regista e non c’è un valido vice per Simeone. Queste sono le principali carenze, ma non c’è neppure un esterno basso di difesa. Ci sono invece tanti giocatori inutili in panchina come Eysseric, Diks, Dabo, Thereau, Norgaard, Vlahovic, tutti figli delle scelte sbagliate da Corvino che in questo periodo non è neppure fortunato. Ieri Zaniolo, 19 anni, mandato via due anni fa dal Dg viola che gli regalato il cartellino dopo anni nel settore giovanile, ha segnato un gol da campione. Il primo in serie A. Corvino non gli ha voluto fare il contratto perché il babbo "insisteva", ma non ci sono scuse. In due anni non può essere cresciuto così tanto da valere oggi 40 milioni, se fossi presidente della Fiorentina mi basterebbe un errore del genere per cacciare il Dg. Però, nel frattempo, Corvino è riuscito a trovare un prestito per Maxi Olivera, contenti voi…
L’unico modo per farsi perdonare e sperare nell’Europa League, lo ripeto, è portare due giocatori veri a gennaio, un attaccante e un regista. Non c’è altra soluzione. Fate come volete, frugatevi, non frugatevi, inventate qualcosa, fate un mutuo, ma senza due giocatori di prima fascia e personalità, l’Europa non si conquista.
Prima però, senza Hugo e Gerson squalificati, c’è da battere Prandelli un altro buon "amico" di Pantaleo Corvino. Lo aspetterà a gloria…Partita complicata, Pioli faccia qualcosa di calcio…