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PIOLI VIA SE NON CONQUISTA LA COPPA ITALIA O L’EUROPA. TANTI ERRORI E POCHE IDEE. SENZA GIOCO, SFRUTTIAMO MURIEL, CHIESA E SIMEONE IN CONTROPIEDE. BASTA PJACA. ADV E L’AUTOFINANZIAMENTO: SBAGLIATO DIVIDERE I TIFOSI.

di Enzo Bucchioni

Il pari di Udine ci può stare, un campo difficile per tutti, bianconeri con l’acqua alla gola, non è certo un punto da buttar via. Ma ancora una volta, purtroppo, se non arriva il colpo di un singolo (questa volta Edimilson), o se non c’è la reazione caratteriale di una squadra che non molla mai, è difficile vedere un gioco corale, una Fiorentina padrona della partita.

E Pioli continua a fare cose discutibili, molto discutibili. Domanda: come gioca meglio la Fiorentina? In contropiede. Risposta ormai ovvia e scontata. Muriel e Chiesa, ma anche Simeone, hanno gamba e qualità che esplodono negli spazi. Non cito la gara con la Roma, li forse è stato tutto troppo esageratamente evidente anche per gli errori dei giallorossi. Comunque sul contropiede dovremmo essere tutti d’accordo. Bene, cosa fa Pioli contro l’Udinese che doveva vincere a tutti i costi e avresti dovuto aspettarla? Chiede alla Fiorentina di fare la partita. E la Fiorentina, naturalmente, non ci riesce. L’Udinese sta chiusa, interrompe le linee di passaggio, sta bassa e impedisce di costruire e i viola senza il regista, quel giocatore di riferimento del quale abbiamo parlato mille volte e non è arrivato neppure a gennaio, fanno fatica a trovare una manovra efficace, a prendere la gara in mano. Alla lunga, per uscire da una partita includente, rischiano e invece di giocare in contropiede, il contropiede lo prendono. E poi perché tornare al 4-3-3 con gli esterni larghi e addirittura Mirallas falso nueve e Muriel sulla sinistra? Il colombiano deve stare in mezzo, nel vivo del gioco, se non centroavanti, deve fare la sottopunta o il trequartista. Se decidi di togliere Simeone, il centroavanti lo deve fare Muriel con dietro Mirallas e Chiesa a svariare. Mi pare che senza quel famoso centrocampista di qualità, con l’arrivo di Muriel, una riflessione dovrebbe portare a schierare un centrocampo più fisico, cercare di stare compatti, ma non altissimi, grande pressing, recupero palla per ripartire. Il 4-2-3-1 visto nell’ultima parte della gara ha dato più spazi. E’ chiaro che devi avere due terzini che accompagnano e due esterni alti che aiutano. Non vedrei male Gerson, Muriel e Chiesa dietro a Simeone con Veretout e Edimilson in mezzo al campo. Capisco che Simeone più Muriel più Chiesa diano un equilibrio più fragile, ma se vuole recuperare punti in classifica la Fiorentina deve cercare di pareggiare meno e vincere il più possibile. Meglio perdere una partita e vincerne un’altra che pareggiarne due, questo Pioli lo ricorda?

Dubbi, perplessità, cose che non tornano. Purtroppo anche la classifica non è più così corta. Il settimo posto ora dista quattro punti e nelle prossine tre gare ci sono Napoli, Spal (altro campo difficile) e Inter.

Perplessità che sono anche della dirigenza. E’ evidente che se i Della Valle e Corvino fossero contenti e sicuri di proseguire con Pioli, anche per dare un segnale alla squadra, avrebbero già rinnovato il contratto all’allenatore che scade a giugno. Se non l’hanno ancora fatto qualche motivo ci dovrà pur essere. Di sicuro vogliono vedere come si chiuderà la stagione, restano due obiettivi: la coppa Italia e l’Europa League. Se Pioli non dovesse vincere la coppa Italia che da diritto anche a un posto in Europa o non arrivasse sesto o settimo (se basta) è evidente che confermarlo per la terza stagione sarebbe difficile, duro da digerire anche per i tifosi. Restare fuori dall’Europa per tre anni a fila sarebbe inaccettabile. Ma soprattutto sarebbe inaccettabile ripartire con questo calcio dell’equilibrio, che non regala gioie, scarse emozioni, molta normalità.

Quello che ho cercato di capire mi viene confermato anche dall’atteggiamento dei notissimi Bisteccari e Trombettieri, esegeti del Corvino-pensiero, che sono stati i primi ad andare dritti dritti su Pioli. Guarda caso… 

Mi dicono anche che in società non sarebbero molto contenti neppure della gestione tecnica del gruppo, giocano sempre i soliti, non si prova nulla. Laurini che fa il suo compitino era sparito per mesi. Hancko è un giovane interessante e non lo mette mai, neanche qualche cambio quando Biraghi è sembrato sfinito. Dabo idem, forse a Udine la sua forza in mezzo al campo a un certo punto sarebbe servita. E’ chiaro che Eysseric, Thereau (s’è rotto subito a Cagliari), Diks, forse anche Norgaard e compagnia non sono da Fiorentina, ma valorizzare la rosa è un qualcosa che a Corvino farebbe molto piacere. Nel frattempo s’è rivisto Pjaca e spero sia stato soltanto un miraggio. Sinceramente ne farei a meno, ora esagero: meglio Montiel. Almeno è della Fiorentina.

Insomma, non scommetto un euro sul Pioli-tris. Vedremo. C’è solo da sperare che questa squadra per molti versi imprevedibile, trovi la folle energia per andare a prendersi la coppa Italia. In certe partite i pronostici saltano, sono sicuro che ci proveranno fino in fondo. Con gente come Chiesa e Muriel, con i loro colpi, tutto è possibile nelle partite secche.

A proposito, contro l’Atalanta che ha vinto anche ieri sera a Cagliari, la Fiorentina giocherà due volte nel giro di cinque giorni. Il 27 febbraio a Firenze (ore 21) in coppa Italia, lunedì 4 marzo a Bergamo per il campionato. 

Torno brevemente all’incontro fra Della Valle e il Centro di Coordinamento avvenuto una settimana fa. Complice la gara di coppa e un risultato straordinario, se n’è parlato poco, ma vale la pena sottolineare la delusione generale che si legge anche nelle parole in burocratese usate nel documento del Centro coordinamento. 

Primo, è stato un errore clamoroso della Fiorentina non fare in modo che fossero presenti anche i rappresentanti dell’altra associazione dei tifosi fiorentini, l’Atf. Si parte già con il piede sbagliato, se l’obiettivo era la distensione, l’effetto sarà l’opposto: il presidente dovrebbe essere di tutti. 

Secondo, credo che la conferma dell’autofinanziamento annunciata da Adv, debba essere considerata una mazzata ai sogni di rinascita. E spero che il ragionamento negativo spinga anche il Centro Coordinamento a fare valutazioni opportune. Ora che i conti sono a posto, se non si alzano i parametri economici (monte ingaggi soprattutto e per primo), se non si torna a investire e a pensare calcio, non basterà neppure vendere Chiesa per far tornare la Fiorentina al livello che merita. Soprattutto se i soldi che arriveranno si investono non su altri giocatori pronti, ma solo su giovani interessanti che devono ancora crescere, maturare e dimostrare il loro valore. Se ogni anno si ricomincia, non si mettono punti fermi.