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PIÙ DI 30MILA AL FRANCHI PER L’EUROPA. NESSUNA PAURA, SOLO CONSAPEVOLEZZA. TORNA TORREIRA, MALEH IN VANTAGGIO. CABRAL CERCA UN GOL AL FRANCHI. I CONTI DEL MERCATO INVERNALE TORNANO. ORA IL VENEZIA, POI LA JUVE: CHE GIORNI

di Mario Tenerani

La vittoria di Napoli è stata il detonatore, i prezzi al ribasso (finalmente) hanno fatto il resto. Oggi al Franchi ci saranno più di 30mila anime viola a spingere la Fiorentina ad alimentare un sogno europeo. Da Venezia al Venezia, attraverso un girone asimmetrico, come è cambiata la Fiorentina. All’andata una sveglia inattesa che ha fatto bene ai viola, una sconfitta meritata dopo una partita assurda, giocata davvero male dalla squadra di Italiano. Adesso è tutto diverso. La Fiorentina è più sicura, concreta, feroce rispetto a prima. 

La vittoria di Napoli è stata costruita sulla forza dei propri concetti, di una formazione che ha studiato tanto nei mesi scorsi e adesso incassa bei voti. Più che passano le partite e più che aumenta la consapevolezza nei propri mezzi. L’autostima è al sicuro da qualsiasi imboscata provocata dall’euforia. I giocatori della Fiorentina possono sbagliare anche una partita, ma non si faranno spedire fuori strada da 8mila persone che legittimamente hanno manifestato la propria felicità. La gente viola rivendica il diritto all’entusiasmo dopo anni di medioevo calcistico. Se i tifosi non possono nemmeno godere di un trionfo come quello di Napoli, che per altro va a sommarsi ad altri ottenuti col Milan e per 3 volte con l’Atalanta o al pari di San Siro che ha fermato l’Inter, beh, allora a Firenze non si gode mai.

La squadra aveva bisogno di sentire sulla pelle l’amore dei propri sostenitori e i tifosi di abbracciare le maglie viola. 
Ora c’è il Venezia, Napoli è alle spalle, ma conoscendo Italiano caricherà a pallettoni il gruppo per non mollare di un centimetro. Senza pensare ad un avversario allo sbando dopo 6 sconfitte consecutive, con un piede e mezzo in B. Poiché la narrazione del campionato italiano è ricca di testa-coda pericolosissimi, di vittorie improvvise di vittime sacrificali, sarà bene che i viola stiano molto attenti al Venezia. L’indicazione fornita da Italiano in conferenza stampa è corretta: giocare contro il Venezia come la Fiorentina ha fatto contro Milan e Napoli. Questa è la strada per non avere fastidiose controindicazioni. 

In regia tornerà Torreira - anche se come è noto è più facile risolvere un rebus di Bartezzaghi piuttosto che indovinare la formazione di Italiano -, al posto di Amrabat, comunque positivo al Maradona. Castrovilli dovrebbe essere il primo angelo custode del regista, Maleh probabilmente il secondo, in vantaggio su Duncan. Bonaventura è tornato in gruppo, ma ancora non è convocato. Può darsi che rispunti a Torino mercoledì in Coppa Italia. In difesa è recuperato Odriozola, ma non è escluso che riparta Venuti insieme alla terza linea di Napoli. In attacco Arturone Cabral, re del Maradona, con Gonzalez e Ikonè o Sottil. Attenzione, l’italiano alla fine potrebbe spuntarla, col francese titolare allo Stadium. 

A proposito dell’argentino: González è il giocatore della Fiorentina che ha partecipato a più gol nel girone di ritorno della serie A: cinque, grazie a due reti e tre assist. In generale l’esterno è il giocatore viola che ha fornito più assist in campionato (sei in totale).
Cabral cercherà di segnare al Franchi dopo aver realizzato a Reggio Emilia e a Napoli. La sua condizione è in crescita costante, si è sbloccato. Piatek è comunque lì, a guardargli le spalle. All’occorrenza il polacco c’è, una sicurezza. 
Il centravanti brasiliano ha bisogno di giocare per trovare lo stato di forma ottimale, utile a fabbricare un finale di stagione all’altezza. 
Dopo i mugugni e i brusii per un repentino ambientamento degli acquisti di gennaio - dimenticando che quando si viene da un’altra nazione e un altro calcio servono settimane per non dire mesi prima di capire tutto -, i conti tornano: nessuna formazione, infatti, ha segnato più gol in serie A con i nuovi arrivi del mercato invernale (sei, con tre giocatori diversi, Piatek, Cabral e Ikone). A sei reti c’è anche la Juventus, ma con due giocatori (Vlahovic e Zakaria). 

Qualcuno si preoccupa per i troppi impegni viola, quando in realtà il vero spettacolo è trovare la Fiorentina in corsa per tutto, a poche settimane dal termine. Obiettivo europeo in classifica, obiettivo finale di Coppa Italia. Se solo ci voltiamo indietro di qualche mese, il sorriso ci scappa per forza. Il mondo si è capovolto, è a colori. Oggi il Venezia, mercoledì la Juventus, domenica la Salernitana, quindi il 27 aprile il recupero con l’Udinese. Poi Roma, Milan, Samp e la chiusura col botto, con la Juve al Franchi. Un frullatore di emozioni e di speranze. Altro che metà classifica, asfittica e mediocre. La Fiorentina sta tornando grande. Accompagniamola.