PJACA-SIMEONE-CHIESA, UN TRIDENTE DA EUROPA LEAGUE. LA VERITÀ SUI RAPPORTI FUTURI CON LA JUVE. ORA ARRIVA UN CENTROCAMPISTA DI QUALITÀ TRA SOUCEK E BATTAGLIA. LAFONT, FINALMENTE UN PORTIERE VERO. MA LA SOCIETÀ È IN VENDITA?
Questa è la settimana di Pjaca, dopo due mesi di tira e molla, dovrebbe arrivare la firma sul contratto. Finalmente un giocatore vero, se tornerà quello di prima dell’infortunio posso dire che era dai tempi di Salah o di Cuadrado che non arrivava a Firenze un attaccante vero, con i colpi capaci di scaldare i tifosi. Un giocatore che completa un tridente molto interessante con il giovane italiano (Chiesa) più talentuoso, forte fisicamente, devastante nell’uno contro uno, tatticamente intelligente, un attaccante (Simeone) dalla grande garra, voglia, forza e margini di miglioramento e appunto Pjaca, uno che salta l’uomo, attacca gli spazi, forse troppo innamorato della palla, ma di categoria superiore. Con due giocatori ai lati come Chiesa e Pjaca trarrà grande giovamento anche Simeone, se acquista freddezza sotto porta può attaccare i venti gol. Un reparto finalmente all’altezza di una squadra che si pone l’obiettivo di provare a tornare in Europa League. E’ arrivato anche Mirallas, più esperto, ma da rilanciare. All’occorrenza potrà fare anche il vice-Simeone, oltre che esterno, l’ho visto spesso anche giocare centrale. Comunque con l’attacco ci siamo.
Il centrocampo ha forza fisica, però anche nelle gare viste nel weekend ha dimostrato poca qualità, la difesa è ancora imballata, ma i centrali ci sono e il portiere piace. Anche qui dico finalmente un portiere dal grande fisico, ma anche dalla grande reattività e coraggio nelle uscite. Riconosco che in questa operazione si è rivisto il Corvino dei tempi migliori, a otto milioni trattasi davvero di ottimo colpo e anche se c’è una percentuale ai francesi per la futura vendita, quel che conta e che in porta s’è rivisto un portiere capace di dare sicurezza a tutta la squadra.
Pur con tutte le evidenti difficoltà nel prendere i giocatori puntati (da Meret a Pasalic la lista è lunga), gli esperimenti, gli errori e i ritardi corviniani, dunque la Fiorentina sta prendendo forma. Il punto peggiore toccato in questi anni, esattamente l’estate scorsa, è superato e lontano. Un anno dopo è un’altra musica, niente a che vedere con le Fiorentine di tre-quattro anni fa, ma complessivamente questa è una squadra competitiva per provare davvero a puntare quel settimo posto evocato da Adv, insomma tornare ad esserci dopo venti domeniche del campionato corso passate nella parte destra della classifica.
Tanto? Poco? Ognuno faccia le sue valutazioni. Le difficoltà sono evidenti, è una Fiorentina figlia di questi tempi strani. Se tecnicamente sta venendo fuori una squadra che può far bene, può farsi amare dai tifosi per il suo carattere, è comunque frutto di marchingegni di mercato, prestiti e situazioni che danno l’idea di una società che non sa fino in fondo quale sarà il suo futuro.
Mirallas è in prestito, Pjaca pure. Come Gerson. Per gli altri giocatori (Lafont escluso) si è speso poco, l’autofinanziamento non è finito. Anzi. Non si è ceduto nessuno dei più forti (anche se forse sarebbe calcisticamente logico per poi reinvestire) come se si volessero tenere i gioielli in cassaforte. La sensazione è che l’idea di vendere la società (se capita l’occasione) sia ancora viva e forte. Dipenderà da molte cose e non soltanto dallo stadio.
Nel frattempo con il lavoro di Pioli e il carattere che questi ragazzi hanno già dimostrato, si potranno anche quest’anno superare i limiti tecnici di qualcuno.
Tornando a Pjaca, come avevamo scritto martedì scorso, per sbloccare una situazione che stava diventando imbarazzante, è scesa in campo la società nella persona del presidente Cognigni. Perché? Perché alle condizioni chieste da Corvino, cioè prestito con diritto di riscatto, la Juventus non avrebbe mai mollato. C’è stato un gentleman agreemant tra Marotta e Cognigni. La Fiorentina ha accettato la recompra che voleva la Juventus ma a fine anno si tratterà sul tutto, nessun automatismo, e sul piatto ci finirà anche Chiesa. In sostanza, se la Fiorentina deciderà di vendere Chiesa, una volta fissato il prezzo, la prima ad essere interpellata sarà la Juventus. Era l’unica strada per arrivare a Pjaca che, per altro, voleva fortemente la Fiorentina e questo ha aiutato l’operazione. Non è vero che una simile promessa è stata fatta anche alla Roma per Gerson, anzi, in questo caso (prestito secco) è la Fiorentina che ha fatto un favore alla Roma già solo per il fatto che sta provando a rilanciare il giocatore.
E dopo Pjaca c’è altro in vista sul mercato? L’idea è quella di fare un tesoretto con le cessioni per poi puntare un centrocampista di qualità e ordine, in grado di far ripartire l’azione. Insomma il nuovo Badelj. Corvino ha i fari accesi su diverse situazioni già note come Soucek o Battaglia e qualche esubero a buon prezzo alla fine si troverà, ma adesso serve vendere i frutti inutili di mercati sbagliati (sappiamo bene i nomi) che appesantiscono anche il lavoro di Pioli.