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POSSIBILE CONFERMA DEL 3-5-2. CON TRE IMPEGNI RISORSE DA DOSARE. PEDRO: FISICAMENTE È INDIETRO. ATALANTA FORTE, MA BECCA TROPPI GOL…

di Mario Tenerani

Clima buono in un’ottima settimana. Certe prestazioni hanno poteri taumaturgici, più di talune vittorie. La Fiorentina intraprendente e molto lucida ammirata contro la Juventus ha sprigionato una nuvola di autostima di cui si sentiva il bisogno. Le parole di Rocco Commisso, che prima di tornare negli States ha raccomandato di “dimenticare Genova” continuando sul sentiero intrapreso, hanno avuto il fine di stimolare la squadra a non arretrare di un centimetro. 

Perché è il momento di spingere, magari provando ad approfittare di qualche piccola crepa insinuatasi nelle fortezza di Gasperini. L’Atalanta resta molto forte, più robusta - per quello che ha fatto nelle ultime stagioni - della Fiorentina, ma in due partite ha preso 7 gol. Sono troppi per una fase difensiva organizzata come quella di Gasperini. Due sconfitte che hanno fatto molto male ai nerazzurri, in particolare l’ultima, una grandinata di gol in Croazia, nel battesimo Champions. Rabbia, voglia di rivincita, desiderio di ribaltare il mondo, l’Atalanta avrà tutto questo nel motore, ma non sarà semplice scacciare subito i fantasmi. I viola dovranno costruire una partenza tosta, un bel primo tempo potrebbe creare imbarazzo all’Atalanta. 

Montella è tentato dal riproporre il 3-5-2 anti-Juve. Anche se il tecnico dovrà preparare una settimana con 3 impegni, mercoledì arriverà al Franchi la Samp, e quindi sarà costretto a dosare un po’ le risorse. D’accordo, siamo all’inizio della stagione, ma la terza partita, ad esempio, è sempre la più complicata (i viola saranno a San Siro col Milan). La coppia in avanti sarà formata da Ribery e Chiesa, ma il francese va gestito al meglio ed è possibile che non giochi tutte e tre le sfide. Un’alternativa valida è Vlahovic, Montella ci pensa. E’ l’unico centravanti disponibile. L’altro, Pedro, fisicamente è ancora indietro: la convocazione con la Primavera di Bigica - oggi a Milano contro l’Inter - è stata una mossa giusta. Pedro deve trovare condizione e ritmo: è arrivato a Firenze col serbatoio vuoto, dopo un periodo di rieducazione per l’infortunio al ginocchio, un guaio muscolare e un agosto in cui non ha praticamente giocato. Gli serviranno almeno tre-quattro settimane intense per raggiungere un buon livello di forma. Con calma ci arriverà anche lui.  

In mezzo al campo, invece, il lavoro principale deve essere fatto per la coabitazione tattica di Badelj e Pulgar, due registi veri. Su questo terreno Montella dovrà produrre uno sforzo per trovare l’equilibrio giusto, il centrocampo è la chiave del gioco, la password del successo.

Domani a Parma, davanti a 1000 tifosi viola, la Fiorentina dovrà confermare tutto il buono mostrato con la Juventus. E anche qualcosa in più…