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PRESTO L’INCONTRO NARDELLA-COMMISSO PER DIRE Sì ALLO STADIO, SARA’ LA SVOLTA DOPO ANNI DI NUVOLE. ORA PERO’ CONTA IL CAMPO: DA BRESCIA A CAGLIARI, ECCO LE 5 PARTITE CHIAVE DELLA STAGIONE VIOLA

di Leonardo Bardazzi

Eppur si muove. Undici anni dopo la nuvola di Fuksas (mai nome fu più azzeccato, vista la nube di nulla che l’ha circondata), Firenze ha un suo progetto per lo stadio. Pungolato da Rocco e dal sindaco di Campi, Nardella ha fatto la mossa giusta e Commisso, non appena sbarcherà da New York, farà la sua: il tycoon tornerà in Italia la prossima settimana, subito dopo andrà a Palazzo Vecchio per firmare la dichiarazione d’interesse per l’area della Mercafir. Da lì, da quella firma, partiranno i famosi 24 mesi per lo spostamento del mercato, mossa necessaria per iniziare a costruire l’attesissima casa viola. Stavolta insomma si fa sul serio, stavolta si percepisce che l’intento comune è reale, attendibile e quindi credibile. 

Per Firenze - e non solo per la Fiorentina - sarà una svolta attesa decenni, anche se in tutto questo resta da capire che fine farà il vecchio caro Franchi. I tifosi comunque sono già oltre, sui social si fa a gara per scambiarsi le foto del Mercedes Stadium di Altanta (lo splendido impianto che, si dice, sarà preso a esempio dall’architetto Casamonti), si sogna di andare allo stadio come si fa nelle grandi città europee, senza più ammollarsi ogni volta che piove, senza parcheggiare sui marciapiede di Campo di Marte o farsi il segno della croce per andare in bagno. 

A dirla tutta, non riesco ancora a emozionarmi per uno stadio che (se andrà tutto bene) aprirà tra almeno quattro anni. Il calcio è oggi, il calcio è subito e ogni settimana ti mette di fronte a un esame da non fallire. Conta il gioco, i giocatori che prendi, quelli che riesci a far crescere. Conta la classifica. Ecco perché preso il buono della sosta (su tutto, la possibilità di far rifiatare Ribery), la Fiorentina dovrà ributtarsi anima e corpo su un nuovo ciclo di partite ravvicinate. Da qui al 10 novembre, arriveranno 5 sfide fondamentali per capire le reali prospettive viola in questa stagione. Il ciclo appena finito ha fatto decollare Montella, adesso però servono conferme, servono riprove che questa squadra lassù può starci per davvero.

La trasferta di Brescia in questo senso sarà molto importante. La squadra di Balotelli è una delle tante piccole che saranno sulla strada viola in questo periodo, l’occasione per salire ancora dunque c’è. L’importante sarà sfruttarla. Con le giocate di Ribery, con Chiesa (che fortunatamente sta benino e potrebbe esserci già lunedì), con la forza del centrocampo, con la compattezza difensiva di queste partite e magari con qualche gol dei centravanti finora rimasti a guardare.

Commisso finora ha fatto cose eccezionali, ci ha regalato il centro sportivo e si appresta a comprarsi pure lo stadio di proprietà. L’appetito però vien mangiando e dopo aver battuto Samp, Milan e Udinese e messo alle strette la Juve, il Napoli e l’Atalanta, è normale aspettarsi conferme. Brescia, Lazio, Sassuolo in infrasettimanale, Parma e Cagliari: eccole le cinque gare chiave della stagione viola. Al resto penserà Rocco. Con lo stadio, con Bagno a Ripoli, con il suo travolgente entusiasmo e con il mercato. Sì, perché a gennaio, lo zio d’America viola, farà ancora parlare di sé. Intanto però aggiungiamo punti a quelli già conquistati. Il campionato, al di là delle tre imprendibili, non ha padroni. E la Fiorentina ha tutte le carte in regola per inserirsi tra coloro che ambiscono a un posto al sole.