QUALCHE DUBBIO E QUALCHE CERTEZZA
La presenza di un buon pubblico allo stadio, aspettando la presentazione alla stampa di Santiago Silva, mi è piaciuta. Forse meno ad Alberto Gilardino e mi spiego.
Perlomeno ci provo. Santiago Silva non è arrivato a Firenze per fare la riserva come successo a Castillo, Bonazzoli e, forse, Vieri.
Dietro la volontà di riscattare il primo passaggio in Italia, c'è un giocatore che vuole primeggiare nel campionato italiano. A suon di reti, il vero e unico linguaggio internazionale. Il suo modo di segnare, di festeggiare è travolgente anche per i compagni di squadra. Come è successo con Batigol, con Toni (ricordate le magliette Toni e fulmini?). Per non dire della serenata con la "viola d'amore" di Alberto Gilardino. La differenza è che " Re leone " partì da Firenze " solo " per i noti problemi economici di Vittorio Cecchi Gori che per la voglia di andare a Roma per vincere lo scudetto. Altra è la storia di Toni: da Firenze sarebbe partito dopo 12 mesi, a Milano con Massimo Moratti, se Diego Della Valle non l'avesse stoppato a San Piero a Sieve, quando aveva fatto già fatto il più con l'aiuto dell' accorto e lungimirante procuratore. A fermarlo furono i "Fulmini e Toni" del patron viola senior. Una mossa astuta perchè, con le reti di Toni, la Fiorentina tornò in Europa. In crisi di vocazione viola è caduto anche Alberto Gilardino. Io non so chi abbia ragione fra Preziosi, ha ribadito l'altro giorno l'accordo economico con l'attaccante, e il suo procuratore, lusingato dalle attenzioni del presidente del Genoa ma pronto a smentire Pantaleo Corvino, per il direttore sportivo viola i due erano già d'accordo su tutto. Il " Gila " un pensierino a Marassi lo ha fatto ma, da persona accorta, ha resettato tutto e promette goal a iosa, non so se sguainerà la " viola d'amore " o no, il dubbio resiste. Fossi il procuratore lo obbligherei. Per la prima volta, dopo Milano, incrocerà un compagno in grado di metterlo in difficoltà. Lo sa lui e lo sa anche la Fiorentina, altrimenti non sarebbe arrivato Silva. Il titolare è Gilardino e ci resterà ma a suon di reti. In questo caso l'attaccante uruguayano sarà uno spauracchio per altri compagni. Uomo avvisato è mezzo salvato. L'allenatore è Mihajlovic e dovrà scegliare il meglio. La rosa è ampia con doppioni di qualità (alcuni sono intercambiabili e utilizzabili in più ruoli) ma una squadra titolare ci deve essere. Sono convinto che " Sinisa " assemblerà una squadra competitiva purché sciolga i dubbi nodali di questa squadra. Il 4-3-3 creerà problemi a Jovetic, Vargas, Gilardino, Kharja e alla difesa se gli esterni alti non la proteggono. L'esperienza di Cassani è importante ma non basta. Immagino il partito pro con Jovetic e l'altro con Vargas (se giocano tutti e due chi difende?). Non sarà facile lasciare fuori Kharja, Lazzari ed è inimmaginabile vedere Cerci in panchina. Insomma, c'è tanta gente che vuole mettere in difficoltà l'allenatore e l'allenatore deve farsi mettere in difficoltà dai giocatori. Se farà la quadra giusta, la Fiorentina tornerà in Europa e prima di lei torneranno quei tifosi che, per il momento, si chiamano fuori.
P.S.: ho sognato una squadra con Vargas esterno basso e Lazzari ai fianchi di Montolivo e Berhami. Un sogno!
Franco Ligas