.

RANIERI E ZEMAN, I GIORNI DELLA VERITA'. A META' SETTIMANA...

di Lorenzo Marucci
Lorenzo Marucci

Ranieri, Zeman, Reja, Dunga. Sono i giorni delle scelte per la Fiorentina. Ormai ci siamo, ancora un po' di attesa e la società viola annuncerà finalmente il suo tecnico. E' stata per il club di Della Valle una settimana densa di riflessioni, dopo che Ranieri - che era il favorito - è stato contestato dalla tifoseria durante la partita con il Cagliari. Entro mercoledì-giovedì dovrebbero arrivare le prime ufficializzazioni. Il tecnico romano resta in piena corsa, rappresenta l'usato sicuro al pari di Reja e di Delneri, un altro allenatore che in questi gironi è venuto in mente ai viola. Dopo due anni deludenti e pieni di sofferenze, la Fiorentina vorrebbe ripartire con un tecnico che dia ampie garanzie e con un curriculum di tutto rispetto. I tre nomi sopracitati risponderebbero a questo identikit, anche se probabilmente non riscaldano il cuore della gente. La tifoseria ha scelto Zeman, il tecnico che farebbe scattare entusiasmo e regalerebbe spettacolo. La società viola si interroga però se le eventuali batoste che potrebbero arrivare nella gestione del boemo potranno poi essere gestite senza eccessivi drammi da parte di tutti. La scottatura del pesante ko contro la Juve è ancora bene viva, anche se quella partita rappresenta una rarità assoluta. Oltre agli esperti la Fiorentina però in questi giorni si è anche chiesta se dovendo ripartire da zero non fosse il caso di affidarsi ad un tecnico giovane e pieno di entusiasmo. I rischi però sembrano eccessivi, più probabile invece che sia il ds ad essere giovane e pieno di voglia di fare. Il lavoro è complesso e arduo, chi arriverà dovrà fare gli straordinari. E avere fin dal primo secondo gli obiettivi in testa. Dovrà esserre subito operativo, in team con l'allenatore.
Ps: in conclusione permettermi di unirmi agli auguri, sentiti, a Sara Meini, ieri convolata a nozze con Pierpaolo. Un giorno davvero speciale e vissuto con la sua classica, unica, spontaneità fin dall'arrivo in chiesa.

Lorenzo Marucci