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RIALZARSI PER NON CROLLARE

di Mario Tenerani

Romulo non ha acceso la fantasia dei tifosi, eppure in Brasile tutti sostengono che sia un buon giocatore. Probabilmente lo sarà anche in Italia, Corvino ne è certo. E il diesse viola in questo mercato non può sbagliare. Dunque, un indizio in più. Ma il problema non è questo: l’ambiente viola è sgonfio come un canotto alla fine di agosto. Forse servirebbe solo Messi per un pieno d’aria. Questo per spiegare che adesso la distanza tra tifosi e società è grande. La percezione è che ormai non vada più bene niente quando si muove la Fiorentina.
Gran parte della gente ha sperato che Mihajlovic andasse all’Inter – poco importa che nell’ultima stagione le colpe non siano solo dell’allenatore – e invece è rimasto. Una porzione di tifoseria ha sperato che gli sceicchi si prendessero la Fiorentina e invece i Della Valle hanno fatto sapere che non vendono. Insomma, in questo mosaico viola paiono poche le tessere collocate nel posto giusto. Il comune denominatore è la delusione collettiva.
Non ci sono soluzioni magiche: amore e fiducia appartengono alla sfera del sentimento. Non si comprano, ma si conquistano. Nel caso della Fiorentina si ri-conquistano. Tocca a Corvino, ai dirigenti, ai Della Valle, per non parlare di Mihajlovic e i giocatori, fabbricare fatti e non chiacchiere.
Però bisogna ripartire. Da qualche parte, in qualche modo. La delusione dei tifosi è legittima, incontestabile, ma col catastrofismo non si imbocca nessuna strada. Solo quella dell’autodistruzione. La Fiorentina sta vivendo l’era più difficile del post-fallimento: è davanti ad un bivio. O si rialza o crolla pericolosamente. Per evitare che si materializzi la seconda ipotesi tutti devono fare uno sforzo. In gioco c’è il futuro di una cosa maledettamente seria: la Fiorentina. E chi non lo capisce, chiunque sia, cambi sport, città oppure mestiere.