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RIBERY IL COLPO DA NOVANTA: FIRENZE DEVE RITROVARE L'APPEAL E COMMISSO CI STA RIUSCENDO. IL MERCATO NON È FINITO, SERVE UN CENTRAVANTI. PRADÈ GIOCA A NASCONDINO MA LE TRATTATIVE VANNO AVANTI

di Lorenzo Di Benedetto

Il giorno di Franck Ribery è arrivato. Oggi il francese sarà a Firenze, per quello che è l'acquisto dell'estate per la Fiorentina di Rocco Commisso. Un campione vero, un giocatore che ha vinto tutto nella sua carriera e che alla fine ha scelto di indossare la maglia con il giglio sul petto per terminare la sua fantastica avventura nel calcio giocato. Da anni i tifosi viola non potevano ammirare dal vivo un calciatore di questo calibro e anche se qualcuno ha dubbi su quello che potrà dare in campo, vista la sua carta d'identità, non possiamo certo restare indifferenti di fronte al colpo messo a segno da Pradè e Barone. Sembra passato un secolo da quando era impensabile soltanto immaginare acquisti di questa portata, ma le cose sono cambiate e la nuova proprietà sta riuscendo a far tornare l'appeal della maglia della Fiorentina. Ribery potrà dare tanto, la sua ultima stagione al Bayern Monaco ha dimostrato che il francese non è certo "finito" e anche se la Serie A è un campionato completamente diverso dalla Bundesliga la sua classe potrà permettergli di adattarsi al meglio, nonostante i suoi 36 anni. Potrà dare tanto in campo, ma anche nello spogliatoio, visto il suo palmares che parla da solo, e in una squadra fatta da tanti giovani la sua esperienza e le sue vittorie faranno maturare tutto il gruppo.

Il mercato non finirà però qui, perché ci sono altri ruoli da sistemare. Partiamo dalla difesa: il nome di Yuto Nagatomo è da seguire con attenzione, visto anche che Cristiano Biraghi andrà all'Inter. Il giapponese conosce già la Serie A e questo è un punto a suo favore e l'amichevole di due settimane fa con il Galatasaray è stata l'occasione per intavolare i primi discorsi. L'offerta c'è e nelle prossime ore arriveranno sviluppi. Per quel che riguarda i centrali sembra sempre più improbabile la cessione di German Pezzella, visto che la Fiorentina continua a chiedere 20 milioni di euro e la Roma è orientata su altro. Rasmussen potrebbe partire, ma solo in prestito per non incappare in minusvalenze, mentre Emanuel Mammana è sotto la lente di ingrandimento. Il suo arrivo sarebbe la chiusura del cerchio dopo il suo mancato acquisto nel gennaio 2016 che portò alla rottura con Paulo Sousa nonostante la posizione di vertice in classifica. Al momento non è la priorità, ma Pradè sta trattando con lo Zenit San Pietroburgo. 

Capitolo attacco: la partita di domenica contro il Monza ha fatto vedere i limiti di un gioco senza una vera prima punta di ruolo e soltanto l'ingresso in campo di Vlahovic ha permesso alla Fiorentina di ribaltare lo 0-1. Impensabile però di affidarsi a un classe 2000 per un'intera stagione e Kevin Prince Boateng non può garantire le reti che servono per arrivare a ridosso della zona Europa. Ecco quindi che nonostante le parole di Pradè in conferenza stampa ("Sarei felice di tenere Simeone"), il Cholito sta frenando il mercato in attacco della Fiorentina. L'argentino deve partire e solo successivamente il ds gigliato darà l'affondo su un altro centravanti, che serve tantissimo a Montella. Difficile capire le intenzioni dello stesso Pradè che in questo mercato sta giocando a nascondino. Prima la trattativa di 36 giorni per Pulgar, poi quella molto lunga per Ribery, oltre a quella che sta portando avanti anche per Lorenzo Tonelli da qualche settimana, senza che alcuna indiscrezione sia uscita in maniera netta e continuativa. La dirigenza sta lavorando sotto traccia e i colpi di scena non sono ancora finiti. Adesso Ribery, nei prossimi 10 giorni gli altri tasselli, senza dimenticare il Napoli per l'esordio in campionato, un ostacolo difficilissimo da superare.