RIBERY PER UN SOGNO PROIBITO. IACHINI CONFERMATO SOLO CON L'EUROPA. CASTROVILLI INCEDIBILE E CHIESA RIPENSA AL RINNOVO. L'ASSE CON ROMA SI SCALDA A META'. BARONE CONQUISTA LA LEGA
Oggi riparte il calcio italiano. Riparte dalla Coppa Italia e dalla sfida tra Juventus e Milan che probabilmente farà il pieno di ascolti causa astinenza di tutti i tifosi di calcio italiani, compresi quelli della Fiorentina. I viola torneranno in campo solo tra poco più di una settimana, ma già il fatto di sentirsi vicini a questo traguardo post Covid, ha riportato entusiasmo anche dalle parti del Bar Marisa.
La squadra di Iachini ripartirà da Ribery. L'unico vero grande campione che attualmente la Fiorentina può sfoggiare in campo. Solo un brutto intervento di Tachtsidis contro il Lecce lo ha portato lontano dal suo nuovo pubblico, ma grazie alla sospensione del campionato a causa del Coronavirus, è pronto a tornare e a trascinare la squadra più lontano possibile. Le sue sveglie all'alba per andare ad allenarsi prima di tutti al Centro Sportivo, suonano la carica per tutto lo spogliatoio. "Le Roi" è tornato, guai a chi abbassa la guardia. Ribery sposta gli equilibri dei viola come Ronaldo sposta quelli della Juventus. Gli avversari sono avvisati.
Intanto ci si interroga anche su cosa accadrà una volta terminata la stagione. E' chiaro che con una ripartenza sprint, magari con una clamorosa qualificazione in Europa, la Fiorentina ripartirebbe da Beppe Iachini. Con qualsiasi altro risultato, il cambio è assicurato. Rocco Commisso stima l'allenatore, ma vuole ripartire da un profilo più internazionale, a cui affidare una squadra fin da subito capace per lottare stabilmente per i piani alti. L'ambizione non manca e anche la panchina ne sarà investita. Detto che non bisogna mai scordare il nome di Laurent Blanc, cercato poco dopo l'esonero di Montella, tornano le voci anche su Spalletti, che spesso ha nicchiato davanti all'ipotesi viola ma che in cuor suo sa che davanti a una proposta di una certa levatura e con i giocatori giusti, potrebbe ripartire senza paura di bruciarsi. Anche provando a essere profeta in patria. De Zerbi potrebbe valere una scommessa alla Pradè, come quando buttò nella mischia Montella ottenendo successi e complimenti. Le opzioni comunque sono tante, la Fiorentina è tornata a far gola a molti, e non da pochi giorni.
Nei "salotti buoni" del calcio, in molti osservano il club viola e si chiedono dove potrà arrivare. I giocatori non scartano a priori l'eventuale approdo sotto la Torre di Maratona e il lavoro dei dirigenti è già meno complicato rispetto a un anno fa. Gli svincolati sono tornati a proporsi e i procuratori hanno capito che con Commisso non si scherza. Non si tratta di uno Zio d'America un po' ignorante e con tanti soldi da buttare, si parla di un imprenditore di successo, che mentre il mondo andava a rotoli è riuscito perfino a guadagnare di più che in precedenza.
Per questo è bene anche che, tutti i club interessati per esempio a uno come Castrovilli, se lo scordino seduta stante. Nonostante la stampa vicina alle squadre del nord continui a fare il suo nome infatti, Commisso ha ribadito più volte che si tratta di un calciatore incedibile. E presto anche con la maglia numero 10 sulle spalle. Con investitura di Antognoni annessa. Chi può partire è Chiesa, anche se nelle ultime settimane anche lui sta ragionando molto bene sulla scelta da fare. Restare a Firenze da protagonista, con 4 milioni di euro in saccoccia per tutta la stagione e un Europeo da giocarsi da titolare, non sono prospettive che dispiacciono. Le chiamate ci sono e arrivano quotidianamente, ma si fa largo nella mente del ragazzo, che stare alla Fiorentina presto sarà un privilegio ancor più importante. E allora occhio al rinnovo di contratto, ma solo dopo colloquio diretto con il patron. Poi se qualcuno si presenterà con i famosi 60 milioni, vorrà dire che il mercato in entrata sarà già finanziato.
Ecco a proposito del famoso "chi si compra?", sicuramente la Fiorentina sta cercando un difensore forte e titolare, come potrebbe essere Rugani. Tornare in Toscana e vestire la maglia viola sarebbe bello per il giocatore che così tornerebbe a "casa". Napoli e Roma sono interessate, ma solo in potenziali scambi che non stanno decollando. In attacco Belotti è quasi impossibile, anche perché Cairo spara altissimo. Non dovrà stupire se una nuova punta arriverà dall'estero. Piatek è un nome da monitorare, ma l'Hertha difficilmente lo lascerà partire a cuor leggero. In settimana un'altra telefonatina tra Barone e Cellino ha riguardato il futuro di Sandro Tonali, ma il numero uno del Brescia ha ribadito che probabilmente il futuro del centrocampista sarà o alla Juventus o all'Inter. Operazione anche questa quasi impossibile per le ambizioni del giocatore più che per i milioni che Commisso era pronto a spendere. Intanto, tornando un attimo al fronte cessioni, Badelj è veramente vicino alla Lokomotiv Mosca, dove potrebbe trovare un altro ex viola come Stevan Jovetic, in odore di divorzio con il Monaco.
Breve capitolo sull'asse Firenze-Roma. In città a nessuno risulta che Petrachi possa aggiungersi al management. Nella capitale sono convinti che più di un sondaggio sia stato fatto. La verità è che Pradè cerca un nuovo Macia, ma a parte l'originale (attualmente al Bordeaux con Paulo Sousa), ce ne sono pochi di quel livello. Intanto i viola continuano a seguire Florenzi, che vale 20 milioni di euro e che la Fiorentina vorrebbe acquistarlo a prescindere dal prossimo allenatore. Lui ci pensa, la Roma anche. L'unica certezza è che non resterà al Valencia. Ai giallorossi interesserebbe Biraghi, ma prima dovrebbero dare via Spinazzola, altro nome che intriga la Fiorentina. Il problema è che per prenderlo servono 25 milioni trattabili e uno scambio con lo stesso Biraghi non coprirebbe tutto il costo. Le parti però si parlano e spesso, quindi non c'è da escludere niente in merito a questo potenziale asse di mercato.
Chiudiamo brevemente con lo stadio. Campi ormai vola a vele spiegate verso l'area preferita da parte del club, dopo che da tempo ha già dimostrato di essere la preferita per i tifosi. Il Franchi rischia di restare un monumento da mettere sotto una teca di vetro, con un pezzo di storia che verrà dismesso solo perché non si può toccare. Altre aree al vaglio ci sono ma non si sa quali siano. Molto dipenderà anche dalle modifiche in arrivo dai prossimi decreti. Più facile sarà costruire e più Commisso accelererà anche sul piano degli acquisti. Il teatrino delle dichiarazioni ha stufato tutti, ora è tempo solo di lavorare e Barone lo ha ribadito nei giorni scorsi. Lui lavora eccome, prendendo anche piede in Lega Calcio, dove i Della Valle ormai erano presso che dei desaparecidos mentre ora la Fiorentina è capace anche di fare la voce grossa ottenendo ruoli di prestigio che potrebbero dare una mano per diversi aspetti. Anche per lo stadio, appunto.