RIBERY, UNA MAZZATA INASPETTATA. SE PEDRO È PRONTO ORA LO DEVE DIMOSTRARE. A GENNAIO SERVE UN ATTACCANTE ESPERTO. MOMENTO DELICATO, MEGLIO STARE UNITI. MONTELLA VA AIUTATO PERCHÉ LE ASSENZE PESANO. UN GRANDE FRANCHI ACCOMPAGNERÀ I VIOLA
Parlare di sfortuna non ha senso però alla Fiorentina non ne va bene una… Le assenze si rincorrono in un triste valzer: quando dalla stessa società trapelava ottimismo circa il possibile - qualcuno lo dava per sicuro - recupero di Ribery con l’Inter, ecco la mazzata di giovedì. Il transalpino deve essere operato alla caviglia, nelle prossime ore l’intervento in Germania con tempi di recupero incerti. Si parla di 8 settimane, ma non è sicuro. Una mancanza lacerante per la Fiorentina, Franck è il fuoriclasse che tutti avrebbero voluto e che Rocco Commisso era riuscito ad accalappiare, ma tra squalifica e infortunio i box sono diventata la sua area preferita… Peccato. Intanto un gigantesco in bocca al lupo a Franck, speriamo che la sua voglia matta di calcio gli consenta di accorciare lo spazio del ritorno in campo.
Una nota non commendevole va all’arbitro Piccinini che ha diretto malissimo Fiorentina-Lecce: non si tratta di aver visto o no un fallo di mano, quelle cose sfuggono anche al migliore al mondo, qui si parla di un intervento killer di Tachtsidis su Ribery. La sensazione è che il mediano del Lecce volesse proprio colpire il fuoriclasse viola per avere un avversario in meno. Neanche un cartellino giallo per il giocatore di Liverani, quando il rosso diretto pareva il minimo sindacale. Il problema del calcio non sono i rigori o i fuorigioco, ma gli arbitri scarsi e quindi incapaci di sanzionare le entrate proibite, quelle che possono mettere a repentaglio la carriera di un calciatore. Rizzoli avrebbe dovuto fermare Piccinini.
La Fiorentina già con Ribery viveva uno stato emergenziale in attacco, con un reparto davvero sterile. La perdita dell’ex Bayern acuisce ancora di più le criticità della manovra offensiva viola. L’investimento più ingente del mercato estivo, il brasiliano Pedro, ad oggi resta un mistero. Ha giocato pochissimo anche se nell’ultima partita di Torino ha avuto a disposizione una manciata di minuti. Il ritardo di condizione a causa di lungo infortunio in patria e il difficile ambientamento nel pallone italiano hanno reso tutto più complicato, ma è chiaro che se Pedro è davvero pronto - come sostenuto in conferenza stampa dal diesse Pradè ormai venti giorni fa - è questo il momento di dimostrarlo. Se dovesse restare ancora fuori delle due l’una: o il brasiliano non è all’altezza del compito oppure non è vero che è pronto.
Montella, però, potrebbe affiancare Vlahovic a Chiesa. Il serbo ha mezzi notevoli, manca solo di esperienza e non è poca cosa. Questa serve ad essere freddi sotto porta e anche a capire come muoversi nel traffico dell’area di rigore. Certo è che se non gioca non aumenta il suo bagaglio di conoscenze, insomma è un circolo vizioso dal quale non si esce. Ci sarebbe anche Boateng, uno che di esperienza ne ha pure troppa che in partite come quella con l’Inter potrebbe far comodo, ma fino ad oggi ha deluso e forse Montella preferisce usarlo come cambio nell’ultima mezz’ora.
Detto questo, a gennaio la Fiorentina dovrà intervenire sul mercato sanando la lacuna dell’attacco. Non sarà semplice, ma dovrà provarci. Poi arriveranno anche uno-due centrocampisti di interdizione e un difensore centrale duttile, ma prima la punta, possibilmente con curriculum ricco di gol, andrà presa subito.
Firenze è unica nel capire i frangenti difficili e anche nel fornire risposte efficaci. Il Franchi sarà viola e pronto a spingere la Fiorentina ad un’impresa che sulla carta pare impossibile. I viola a Conte hanno già fatto uno scherzo meraviglioso il 20 ottobre 2013, in 16 minuti da 0-2 a 4-2 con un sontuoso Pepito ed un’artista come Joaquin: quel Fiorentina-Juventus è entrato nella storia del calcio italiano, alla voce “rimonta da record”. Era una Fiorentina diversa, sia chiaro, imbottita di campioni, però ripescare quel ricordo solleva l’anima. C’è un richiamo alla coesione proprio perché la Fiorentina è in mezzo alla tempesta. Anche Montella va supportato in questi giorni: la società ha fatto quadrato intorno a lui, provando a dargli fiducia nel vento dei possibili sostituti per la sua panchina.
I dirigenti viola non hanno voglia di esonerarlo e sperano davvero che i risultati della squadra vengano loro incontro. Montella non può avere tutte le colpe: ha pagato anche le assenze e una squadra che in estate è stata costruita in fretta. Vincenzo ha fatto alcuni errori, non ci sono dubbi, ma ha anche il merito di aver creduto in Castrovilli e in altri giovani. Se non riuscirà a far punti nelle prossime partite pagherà perché così va il gioco, ma ora ha diritto di essere messo nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. In ballo c’è l’interesse della Fiorentina che non può precipitare. E’ un’altra notte ad alta intensità emotiva.