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ROCCO ATTACCA: SPOSTO IL FRANCHI O NIENTE. DIFFICOLTÀ ANCHE PER CAMPI. ULTIMO APPELLO ALLA POLITICA: TROVATE UN’AREA. MERCATO: CAICEDO VUOLE TROPPO. MALEH A GIUGNO. NO A MAN. CALLEJON E PULGAR, CHE FARE? COL BOLOGNA PRANDELLI RIPARTE DA BORJA

di Enzo Bucchioni

Riecco Rocco, più grande e più splendente che pria, direbbe Petrolini. E’ stato un mese senza parlare, pensavamo a un periodo di riflessione e invece a Radio Bruno è ripartito a raffica, con grinta e vis polemica inalterate. Le critiche non solo non le accetta proprio, non le digerisce neppure, ma quando si parla di calcio e le cose non vanno benissimo (diciamo così) qualcuno dovrebbe spiegargli che è tutto naturale e consequenziale. Come diceva la pubblicità dello Stock, se le cose vanno bene applausi, sorrisi e brindisi, se vanno male critiche e lacrime. E non mi fate più ripetere la storiella delle contestazioni a Berlusconi dopo i 27 titoli vinti. Questo è il calcio in Italia e in quasi tutto il mondo, Firenze non fa eccezione.

Ma poi, in fondo, anche lui, anche Rocco, con quel “cinque o sei” dato allla pagella del 2020 della Fiorentina non mi è sembrato particolarmente entusiasta di come sono andate la cose sul campo. E allora? Come la mettiamo? Acqua passata il 2020, per fortuna, ma ci rifletta ancora e si convinca, Rocco: confermare Iachini è stato un errore. E il calcio è un’azienda diversa da tutte le altre. E non c’entra niente con la sua straordinaria abilità nel gestire Mediacom e il suo patrimonio da 6,9 milioni di euro. Ora però è tempo di guardare al futuro che dopo la vittoria con la Juventus si presenta migliore. Almeno speriamo tutti. Ma di questo parleremo dopo.Restiamo un attimo sul Rocco-pensiero e su quello che veramente interessa per il domani della Fiorentina e la sua crescita economica dopo i circa 300 milioni già investiti, ovvero le infrastrutture.Domanda delle domande fatta anche da David Guetta: allora, che farà Commisso con il Franchi?Le parole di ieri sembrano confermare quello che si era ampiamente capito. Le cose vecchie non piacciono al presidente, le vuole fare nuove e belle e per quello che Rocco ha in mente, il Franchi andrebbe spostato e ricostruito a cavallo fra l’area attuale e i campini che con il centro sportivo di Bagno a Ripoli non serviranno più. Avrà l’ok del ministero dei beni culturali? 

Siamo tutti in attesa di una risposta ma, a naso, gli ostacoli non mancheranno almeno a giudicare dai vincoli che persistono anche con la nuova legge e dopo le levate di scudi che sono arrivate da tutto il mondo. Riusciranno le diplomazie a trovare un compromesso? Il tentativo è in atto, ma ieri sera Rocco non è sembrato propenso ad accettare compromessi. E, giustamente, con i suoi soldi ha diritto di fare quel che vuole.

Domanda di riserva: e Campi? Anche su questo tema il presidente viola è apparso molto più cauto rispetto al passato, ricordando che la prelazione sull’area sta per scadere e che per collegare la zona servirebbero troppi interventi pubblici con tutta la burocrazia connessa.Fin qui la sintesi delle parole di Rocco. Ora dico per l’ennesima volta le stesse cose che dico da mesi alla politica fiorentina e toscana, e scusate se è sempre il solito disco rotto da buttare nella differenziata. Mi domando: possibile che non si trovi il modo di mettere a sedere tutti gli enti pubblici interessati, dal presidente della regione al presidente dell’area metropolitana, ai comuni, tutti attorno a un tavolo con ordine del giorno “troviamo un’area per il nuovo stadio”? 

Sarebbe imperdonabile non far investire a Commisso quei 300 milioni che ha sempre detto di avere a disposizione per la nuova casa della Fiorentina. Imperdonabile dal punto di vista economico e sportivo. Nardella, fra l’altro, non è più arroccato come un tempo sui confini comunali, ha aperto ad altre soluzioni e allora troviamole e in fretta. Capisco che il Franchi per molti è una priorità e sta cadendo a pezzi, ma se Rocco non ne vorrà sapere sarebbe un peccato fermarci a discutere e polemizzare. Sapete che in ottica futura io comunque lo stadio lo farei in zona metropolitana, la città si espande in quell’area e Campo di Marte mi sembra compresso, ora però dico solo fate quel che volete, ma fate.

Qualcuno starebbe anche pensando all’ex caserma Perotti. Mi dicono di idee avanzate, ma ufficialmente non si sa nulla. Fake news, come direbbe Rocco? A proposito, avete visto che non lo chiamo più zio d’America? 

Mi hanno detto che non gli garba, che s’offende. Dispiace, io non offendo nessuno e chi mi legge da anni lo sa. Parlo di calcio senza fare sconti a nessuno e questo credo sia doveroso e consentito, anche se non faccio parte del club dell’Hamburger come non facevo parte del club della Bistecca. Comunque lo zio d’America era per me una sorta di vezzeggiativo, una definizione che esprime simpatia e che ho usato fin dai primi giorni di Rocco a Firenze. Lo zio d’America nell’immaginario collettivo ha sempre ispirato positività, ma i suoi referenti forse non glielo hanno spiegato bene. E fa specie che se ne siano accorti soltanto ora, un anno e mezzo dopo, bastava dirlo e avrei smesso prima. Ciao zio d’America, resta Rocco. E che mercato farà a gennaio?

Non l’ha detto. La palla passa a Pradè elogiato pubblicamente, anche se per qualcuno è in bilico dal primo giorno del suo ritorno a Firenze. E Pradè lavora in armonia con Cesare Prandelli che sta tirando le somme dopo un mese e mezzo di lavoro. Cosa serve per rilanciare  questa squadra verso le zone di classifica che merita? E’ ovvio che si cerchi una punta. Con il nuovo modulo e le difficoltà di Callejon farebbe comodo anche un esterno destro di gamba, in grado di attaccare e difendere. Queste potrebbero essere le priorità.

Pradè ha una lista come è logico che sia, ma aspetta ad attaccare sui giocatori più funzionali. I nomi che circolano, come vi dico da sempre, sono caldeggiati da intermediari e procuratori, non si è ancora arrivati a puntare decisamente sull’uno piuttosto che sull’altro. Caicedo, ad esempio. Lo prendereste voi un giocatore di 32 anni che chiede tre anni di contratto a due milioni e mezzo? E poi vuole andar via dalla Lazio per giocare titolare. E Vlahovic? Si toglierebbe la fiducia appena costruita. Serve una tipologia diversa. Ma anche il rumeno Man, attaccante da 4-3-3, è stato soltanto proposto. Fine. E che dire di Maleh del Venezia? E’ un ragazzo interessante in scadenza, centrocampista di 22 anni dell’Under 21, e non rinnoverà. La Fiorentina ha un’opzione, ma lo prenderà soltanto dal primo febbraio a parametro zero se sarà ancora libero. 

Al di là dei nomi, come è logico, Pradè è pronto a cogliere tutte le occasioni. Pulgar ad esempio, che per Iachini era intoccabile, ha richieste dall’Inghilterra e se ci saranno le condizioni per scambi o operazioni vantaggiose tecnicamente, si potrà fare. Lo stesso discorso vale per Lirola che a Firenze non s’è ambientato o per Kouamè che piace in Premier. Uno di questi uscirà però soltanto se potrà essere sostituito da un giocatore funzionale al rilancio tecnico e compatibile con il budget.

La priorità, comunque, è vendere gli esuberi perché Prandelli ama lavorare con 22 giocatori e non di più. In uscita Saponara, Eysseric e tutti quelli che giocano poco e hanno il muso. Non Quarta, però. E neppure Igor. Secondo quel che risulta, l’argentino sta imparando la lingua e si sta inserendo con il lavoro sul campo in un calcio diverso dal suo. Sembra che a Prandelli piaccia molto, presto dovrebbe entrare nelle rotazioni. Anche Igor sta crescendo e l’ha dimostrato nelle ultime gare, ha notevoli margini di miglioramento. Mi piaceva anche alla Spal, ma ve l’ho già scritto a suo tempo.

Più complicato il discorso su Callejon. L’ex napoletano ha pagato lo stop per il  Covid e il cambio di modulo. Nel 3-5-2 oggi non può fare tutta la fascia, ma neppure quando sarà in forma atleticamente. Si cercherà di recuperarlo, vedremo come. Ma se lui dovesse chiedere di andar via, a maggior ragione servirebbe un esterno destro di spinta. Tutte ipotesi di lavoro sul tavolo di Pradè e dei suoi collaboratori, in attesa di stringere su qualche colpo.

Intanto la squadra ha ripreso la preparazione e la spinta energetica della vittoria sulla Juve insiste e persiste. La speranza è che le paure siano svanite sul quel fantastico 3-0 e la Fiorentina si ripresenti come l’abbiamo lasciata, determinata e rabbiosa contro il Bologna già domenica prossima. Chi giocherà? 

Sembra normale e scontato ripartire da quei dieci, visto che Biraghi sarà squalificato. Il sostituto naturale è Barreca, ma volendo, Caceres sa fare anche il quinto a sinistra nella zona di Orsolini (se torna titolare), come ha fatto sulla destra a Torino. A quel punto potrebbe entrare Venuti o esserci il rilancio di Lirola. 

A Torino in regia ha funzionato Borja Valero e sarà riproposto, protetto in fase di spinta dai due centrali difensivi che avanzano facendo alzare sia Castrovilli che Amrabat con Ribery a galleggio dietro a Vlahovic. Un 3-5-2 riveduto e corretto con le idee di Prandelli che stanno cambiando un modo di giocare fino a qualche tempo fa troppo passivo.

Tornando a Rocco, vuole riabbracciare Firenze il prima possibile. Ha tutte le faccende burocratiche, centro sportivo e stadio, da sbrigare, apre il mercato, e vuol sostenere la squadra in questo rilancio e in coppa Italia contro l’Inter. C’è un però. Alla moglie stanno rinnovando il passaporto, la burocrazia c’è anche negli Usa, ma Rocco spera sia fast, fast, fast.