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ROCCO È GARANZIA DI FUTURO: NASCERÀ UNA BELLA FIORENTINA. ORA PERÒ VEDIAMO SE SI RIPARTE. STADIO NUOVO: NON SARÀ A FIRENZE. CHIESA: OFFERTE INGLESI

di Mario Tenerani

Prendete la vicenda Coronovirus, non facile da trattare anche per l’informazione. La Fiorentina ha scelto la trasparenza, altri meno. Nessuna sorpresa, siamo il Paese dei bizantinismi, del detto e non detto, del “giochiamo a nascondino”. Si passa da: “Abbiamo contagiati, ma sono sulla via della guarigione”, alla cortina di ferro stile vecchia Urss, quando i morti avevano il raffreddore. Meglio non dire, tutti felici. La società viola ha messo sul piatto altri 6 contagiati al Corona perché Rocco Commisso è nato in Calabria, ma è diventato uomo negli Stati Uniti dove ha studiato - tanto e con merito - e si è formato professionalmente. Rocco ha il cuore italiano, anche l’estro, ma la testa è anglo-sassone, la cultura è quella. L’impulso alla trasparenza l’ha dato lui, ma forse a Firenze non l’hanno compreso ancora tutti. Si sveglieranno presto da quel letargo paludato. Parla di mercato come di stadio, con le medesime modalità. Senza perifrasi o valzer di parole, va dritto al bersaglio. Oltre quel pensiero dettato dalle opportunità e le derive della politica. 

Dove è cresciuto e diventato manager, oggi imprenditore - ‘pesato’ da Forbes con 8 milioni di dollari - si può tutto o quasi. Basta avere pochi requisiti: capacità, determinazione, voglia di arrivare. Il merito al comando e zero raccomandazioni. La qualità al potere. Il contrario di quanto accade dalle nostre parti. Prendete lo stadio: lo ha ribadito anche ieri sera (al ‘Salotto dello Sport-Rtv 38’) senza indugi. Se non sarà possibile farlo qui e ormai sembra proprio così, andrà a farlo fuori città. Campi e anche oltre. Dirompente la battuta su Campo di Marte: “Mi hanno raccontato che una volta era campagna… Un giorno anche Campi potrebbe diventare centro città”. 

Rocco, risposta esatta. A cavallo tra i Venti e i Trenta, Campo di Marte era una meravigliosa spianata di verde, solo prati. I ragazzi di allora, oggi novantenni, ci andavano a giocare a pallone. Interminabili sfide per gli straordinari adolescenti del Campo di Marte. Aggiungiamo noi: alcuni parlamentari si danno un gran da fare per modificare la legge attuali sugli stadi, estrapolando gli impianti comunali da quella norma che tutela i beni architettonici del ventennio fascista. Intento lodevole, per carità, ma qualcuno li avverta: la Fiorentina non è interessata, ha già capito che forse sarà un ibrido. Si potrà fare qualcosa in più di adesso in termini di intervento, ma non quanto starebbe nei desiderata di Rocco Commisso. Il sogno è buttare già tutto o quasi, magari conservando la torre di Maratona come simbolo maestoso e cambiare il resto. Questa nuova legge, per altro ancora alla condizione embrionale, non lo prevede. E allora delle due l’una: o nasce una norma che consente di ridisegnare per intero il Franchi o Rocco Commisso lo stadio lo farà fuori Firenze, come sottolineato ieri sera in tv. Campi in pole position, poi altro. Magari Prato o zone limitrofe. L’ipotesi Franchi tramonta quasi definitivamente, sarà bene che si cominci a fare i conti con la realtà. 

Rocco ha promesso che farà una bella Fiorentina, una squadra in grado di tornare a vivere laddove per storia e blasone è abituata a respirare. Il prossimo 6 giugno si festeggerà il primo anno di Rocco a Firenze. Sarà stilato il primo bilancio, ma su un punto convergeranno, crediamo, le opinioni di tutti: Commisso fino ad ora ha mantenuto tutto ciò che aveva promesso. Ma forse non è nemmeno corretto dire così: Rocco non ha promesso, ma ha agito e poi annunciato. Invertendo i canoni della comunicazione. Per questo gli diano un’ampia apertura di credito nella banca della fiducia. 

Prima la salute: lo ha ribadito Commisso. E’ un momento delicatissimo: il Governo dovrà decidere se far ripartire il campionato, ma intanto arrivano i tamponi positivi. Come si ricomincerà? Come faranno ad allenarsi quei giocatori vittime del Covid-19? Ci sono squadre come Samp e Fiorentina che hanno un batteria di calciatori contagiati: questi per tre settimane, forse quattro, non potranno allenarsi al massimo, anzi blandamente. E gli altri come si comporteranno? Questa non è disuguaglianza? Un campionato già abbondantemente falsato non lo sarà ancora di più? Domande che esigono risposte. Rapide e convincenti. 

Rocco ha tagliato corto su Chiesa. Non vuole più rispondere alla solita storia. Lo scenario è nitido: se Federico accetterà il rinnovo renderà felice la Fiorentina in caso contrario dovrà portare per il suo cartellino una cifra pesante e sarà lasciato libero. I rapporti sono buoni tra le parti, ma adesso, vicino alla soluzione della vicenda, si respira l’aria della resa dei conti. Attenzioni alle esplosioni. Materiale altamente infiammabile. I contendenti affilano le armi. Dall’Inghilterra ci sarebbero almeno un paio di offerte vere, vediamo. Scenario scivoloso, meglio non addentrarsi. Aspettiamo gli eventi. Sicuramente nascerà una Fiorentina forte con o senza Chiesa. Obiettivo ritorno in Europa, senza quella la Fiorentina di Commisso non avrebbe senso. Adesso il desiderio di Rocco è riabbracciare Firenze. Dipende dal Coronavirus. Rocco spera di tornare presto. Regaliamogli questo sogno. Se lo merita.