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ROCCO VUOL ESSERCI PER LA PRIMA DI CAMPIONATO: RIAVERLO QUI SAREBBE COME STAPPARE UNA BOTTIGLIA DI VEUVE CLICQUOT. STADIO, CENTRO SPORTIVO E MERCATO: ECCO I PIANI VIOLA. BENVENUTO JACK, PRADÈ DOMANI PARLERÀ PER FARE CHIAREZZA: ORA SERVE VENDERE

di Leonardo Bardazzi

Come aprire una bottiglia di Veuve Clicquot. Il ritorno di Rocco Commisso a Firenze, sarebbe come stappare un’ottima bottiglia di champagne. Il mercato infatti è impantanato tra mille problemi, mentre la vicenda stadio è arrivata alla fase decisiva. C’è bisogno insomma della voce di chi comanda, perché un conto è chiamare tutti anche dieci volte al giorno, un altro è essere qui, a costruire il futuro della Fiorentina. 

Rocco manca da Firenze da febbraio, ma adesso vede uno spiraglio per prendere finalmente un aereo: facendo un tampone 48 ore prima del volo, potrebbe evitarsi la quarantena. Ci fosse il via libera (lo sta aspettando anche il suo collega Friedkin, fresco proprietario romanista), Commisso sarebbe seduto al Franchi sabato 19, il giorno del debutto in campionato contro il Toro. L’ottimismo c’è, la certezza ancora no, perché i protocolli cambiano da Regione a Regione e il via libera definitivo al momento non c’è stato. A Firenze di certo lo aspettano a braccia aperte un può tutti: Barone per chiudere il dibattito con la Soprintendenza (sempre lei) intorno al centro sportivo, Nardella per l’annosa questione stadio, Pradé per capire cosa fare sul mercato, Iachini, che con lui ha un rapporto speciale, per strappargli la promessa di fare l’ultimo sforzo e naturalmente squadra e tifosi, ansiosi di ricevere ulteriore entusiasmo per una stagione ormai alle porte. Tra i tanti casi da risolvere, quello che sta più a cuore di Rocco, è sempre lo stadio. Le frasi di Pessina di ieri (“Commisso dovrà prendersi le responsabilità di eventuali scempi”) non sono certo piaciute, ma allo stesso tempo fanno capire che il Soprintendente adesso non si sente più il capo assoluto. 

Personalmente confesso che prima d’ora non mi era mai venuto in mente di sfogliare il mio passaporto fino a pagina 31. La novella dello stento del Franchi mi ha portato anche a questo. Su in cima, colorata di verde, in effetti c’è la tribuna del Nervi, senza supporti e per questo avveniristica per quei tempi. A Pessina però andrebbe spiegato che nessuno ha mai pensato di distruggerla, né tanto meno cancellare la storia. Le parole del Soprindentente però le interpreto come positive: anche lui infatti ha capito che qualcosa è cambiato, che i suoi veti possono essere aggirati dalle nuove regole. Commisso ne parlerà a breve con il sindaco e soprattutto dopo che anche la Camera - domani a pranzo - avrà dato il via libera al Decreto Semplificazioni. La strada per rinnovare il Franchi non è ancora in discesa, tanti passaggi restano ancora da chiarire (come e in che tempi costruire anche la mini Cittadella per esempio) e lo stesso Pessina darà filo da torcere durante la cosiddetta Conferenza dei Servizi che dovrà dare il via libera definitivo. La Fiorentina comunque ci crede e con Rocco qui, avrebbe ulteriori ragioni per essere ottimista. 

Ora come ora però ai tifosi (e a Iachini) interessa soprattutto il mercato. E da questo punto di vista gli input restano gli stessi. Non a caso Rocco farà parlare Pradè in conferenza stampa: prima vendere, poi eventualmente comprare. Eccola la linea guida viola, che potrà non piacere ma che è lo specchio della crisi post Covid. Commisso resta tra gli uomini più ricchi d’America (anche più di Trump, stando all’ultimo rapporto di Forbes) ma deve fare i conti coi paletti di un fatturato crollato e dei soldi già spesi a gennaio. Molto, come noto, gira intorno a Chiesa, mentre per altri big (cosa non banale) la Fiorentina è pronta ad alzare le barricate. Nel frattempo, è arrivato Bonaventura. Fantasista di sicuro valore, affidabilità e duttilità. Benvenuto.

Beppe come noto ha chiesto anche un regista e una punta: sarà accontentato? La domanda resta senza risposta. La Fiorentina non ha fretta, convinta com’è che i costi potranno piano piano abbassarsi. Certo, adattare Amrabat nel ruolo di play potrebbe essere un rischio. L’ex veronese è un gran giocatore ma anche nell’ultima amichevole ha fatto vedere di aver bisogno di correre un po’ ovunque per rendere al meglio. Torreira insomma ha altre caratteristiche e per questo sarebbe bene non lasciarlo alla concorrenza. La priorità come detto però è sfoltire e ricavare qualche soldo. Se ne andrà anche Agudelo, presentato come il possibile nuovo Pizarro, ma di fatto rimasto un fantasma. Con Iachini non c’è mai stato feeling. Pensare di spendere 11 milioni per riscattare un giocatore ai margini, non avrebbe molto senso.