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ROCCO VUOLE TENERE VLAHOVIC A TUTTI I COSTI: IL PIANO DEL PRESIDENTE. GATTUSO HA DETTO SÌ, SQUADRA DA RIFARE PER IL SUO GIOCO. NESSUN CONTATTO CON LIPPI MA IN SOCIETÀ SERVE GENTE DI CALCIO. OBBLIGATORI PUNTI CON SASSUOLO E VERONA

di Enzo Bucchioni

Rocco vuole tenere a tutti i costi Dusan Vlahovic e ricostruire attorno a lui la nuova Fiorentina. E’ questa, in estrema sintesi, l’idea che trapela dalle stanze viola e, del resto, il magnate americano aveva visto lungo, da sempre stravede per l’attaccante serbo con il quale ha pure grande feeling personale immortalato dal famoso “palleggio presidenziale”.

Ma come fare a trattenerlo?

L’impresa, ovvio, non è facile e si complica sempre di più dopo ogni gol segnato. Siamo già arrivati a quindici e le statistiche raccontano che Vlahovic è il primo nato nel Duemila che ha già segnato venti reti in serie A. I paragoni e i paralleli si sprecano con i grandi attaccanti del passato e del presente e il parallelo con Haaland è inevitabile. Oggi Vlahovic ha un valore di mercato attorno ai cinquanta milioni e la Fiorentina sa benissimo che in ogni partita sul giocatore ci sono gli occhi degli osservatori delle più grandi società d’Europa.

In Italia non è un mistero che da tempo Milan e Roma abbiano contattato il suo procuratore, ma la partita è tutta aperta.

E’ sicuro che adesso entrerà in campo Rocco e le armi sono sostanzialmente due, l’adeguamento dell’ingaggio e il rilancio tecnico della Fiorentina.

Il ragazzo ha fatto bene a non giurare amore eterno a Firenze perché certe affermazioni poi diventano boomerang, nell’ultima intervista rilasciata è stato molto onesto e diplomatico, anche lui ha delegato tutto all’incontro con il presidente che prima o poi ci sarà, fermo restando che l’amore e il suo rapporto con la Fiorentina avranno un peso e la priorità. E su questi valori, credo, agirà anche Rocco.

Vlahovic ha un contratto in scadenza nel 2023 e con i recenti ritocchi e bonus dovrebbe guadagnare attorno agli 800mila euro. E’ chiaro che per trovare un’intesa totale si dovrà puntare ad allungare il più possibile l’accordo con un adeguamento del contratto ai valori di mercato. E anche questo Rocco lo sa bene.

Pare che alcune delle società che si sono messe in contatto con il procuratore del giocatore abbiano ipotizzato un ingaggio attorno ai tre milioni di euro e su queste cifre finali, magari graduate, legate a bonus e ad aumenti progressivi, dovrà puntare anche la Fiorentina. L’idea dovrebbe essere quella di proporre al ragazzo la firma del contratto con adeguamento e l’intesa che resterà sicuramente a Firenze per almeno altri due anni. In fondo probabilmente conviene anche a lui continuare a crescere in una società e in un ambiente che lui conosce bene e in una piazza non di primissima fascia, ma comunque con grande storia, grandi aspettative, una tifoseria straordinaria e notevoli pressioni. Fra due, di anni ne avrà ventitrè e se davvero (come gli auguriamo) sarà un campione e avrà voglia di andar via, avrà comunque una vita davanti per affermarsi al top del calcio mondiale. Anche un Ibra non ancora campione, per fare un esempio, passò a 23 anni dall’Ajax alla Juventus e non prima.

Serve anche, però, che Rocco costruisca una Fiorentina diversa da questa. Il discorso è vecchio, già fatto mille volte con Chiesa. Un ragazzino pur di talento non può essere il migliore della sua squadra. Ha bisogno di avere attorno altri giocatori che parlino il suo linguaggio tecnico, che lo aiutino a crescere e lo assecondino nei movimenti e nel gioco. Avete visto quanto è cresciuto Chiesa nella Juve? Oltre all’ingaggio, per convincere Vlahovic servirà anche una bella Fiorentina che accompagni la sua crescita, nella quale lui possa essere ancora più decisivo. Una delle tante statistiche, proiezioni e robe varie uscite ieri su Vlahovic racconta che i quindici gol segnati in questa Fiorentina minore potrebbero essere venticinque in una delle squadre da Champions. Ci sta se giochi con gente che ti serve assist più precisi, ti accompagna, se scambi con altri attaccanti forti che ti aprono gli spazi.

Comunque credo anch’io che con queste idee in testa, Rocco abbia parecchia forza pratica e persuasiva per convincere il ragazzo. Ci dovrà essere però una condizione irrinunciabile: Dusan dovrà restare felice. Per almeno due anni dovrà pensare solo alla Fiorentina e alla sua crescita personale. Tenere un giocatore a forza o con qualche dubbio, per paura della piazza o robe del genere, sarebbe soltanto un inutile accanimento. Se così fosse (speriamo di no) meglio scatenare un’asta, vendere subito, fare una grande plusvalenza e reinvestire su giocatori forti.

Ma credo che Rocco sappia perfettamente cosa fare, abbia capito le regole del calcio, soprattutto dopo essere rimasto scottato nella vicenda Chiesa.

E’ chiaro che anche l’arrivo di un allenatore di prima fascia potrà convincere Vlahovic che il progetto di rilancio della Fiorentina è forte e concreto.

A questo proposito confermo quello che avevo anticipato due settimane fa: Gattuso è il primo nome della lista viola. Ma vado oltre: Gattuso ha detto sì.

Nel senso che alla corte di emissari viola ha risposto con entusiasmo: la Fiorentina è una squadra che allenerebbe volentieri. Anzi, è addirittura stimolato dall’idea di rilanciare, di poter creare un nuovo progetto calcistico in grado di riportare la Viola ai livelli che le competono, provare ad aprire un ciclo .

Naturalmente tutto è vincolato alla squadra che verrà. E’ ovvio che Gattuso in panchina, giocatore campione del mondo, di grande carisma, che in panchina ha fatto bene al Milan e molto bene (coppa Italia compresa) al Napoli, ancora giovane, ma con idee calcistiche molto chiare, imporrà delle scelte abbastanza nette sul parco giocatori.

Se si vuole Gattuso a Firenze andrà fatta una squadra per lui e non un progetto tecnico ibrido. Ma sono quasi sicuro che Rino non è tipo da compromessi, verrà a Firenze solo se sarà davvero convinto di avere una squadra sua. E non credo neppure una squadra di nomi altisonanti o costosi, ma giocatori funzionali alla sua idea di calcio.

Lo dico ancora una volta per quelli che hanno la lingua in bocca e parlano di calcio guardando solo le partite della Fiorentina, delle altre non sanno nulla e si permettono di dare giudizi fuorvianti. Gattuso ama il calcio tecnico, fa giocare bene le sue squadre, non rispecchia l’idea del Gattuso calciatore muscolare e bravo nella fase difensiva. Proprio per questo, tanto per entrare nel dettaglio, non credo che l’ottimo Dragowski possa andar bene. Gattuso riparte dal basso, vuole un portiere che sappia giocare bene con i piedi come succede nel calcio di oggi. Ma anche giocatori come Pulgar e lo stesso Amrabat li vedo fuori posto. Pensate che nella sfida con la Juve di pochi giorni fa l’unico giocatore del Napoli un po’ meno bravo tecnicamente era Demme, un buon regista. Gli altri Insigne, Fabian Ruiz, Zielinski, Lozano e Mertens, tutti piedi buonissimi. Questo per far capire che tipo di calcio piace a Gattuso. Qualità, aggressività e personalità. Ovvio che ti devi difendere e lo devi fare alla grande nell’idea di Rino, ma da squadra, pressando, chiudendo le linee di passaggio.

Concludendo: credo che se la Fiorentina lavorerà in questa direzione, Gattuso sarà il prossimo allenatore e potrebbe entrare subito in grande sintonia con i tifosi. Ovvio che non viene gratis, ma per Gattuso l’aspetto economico non è mai stato un problema, è arrivato perfino a regalare quasi due anni di contratto al Milan al momento delle dimissioni di due anni fa. L’importante è fargli la squadra.

Gattuso non ha ancora parlato con Commisso, non è escluso che lo faccia nei prossimi giorni quando saranno messi a fuoco i programmi per la prossima stagione viola.

Non solo l’allenatore. Nel settore tecnico si profila, come già scritto da tempo, la conferma di Daniele Pradè che potrebbe diventare direttore dell’area tecnica un direttore sportivo più dentro allo scouting nel suo team. Si parla di Goretti ex Perugia, ma non solo.

Per quello che mi risulta, invece, nessuno della Fiorentina ha mai parlato con Marcello Lippi e la figura del’ex Ct campione del mondo non è neppure stata proposta da intermediari o procuratori. Fra l’altro il figlio Davide, procuratore di Ribery, è in ottimi rapporti con la Fiorentina, ma del padre non ha parlato.

E’ chiaro che un personaggio di questa levatura sarebbe un arricchimento assoluto per la società e potrebbe ricoprire innumerevoli mansioni, ma per ora non c’è proprio niente. Fra l’altro a Lippi sta pensando la Juve come direttore tecnico per dare un punto di riferimento alla crescita di Pirlo, ma anche la Federazione sta cercando da tempo un ruolo per lui. Senza incidere sul grande lavoro di Mancini, la Federcalcio è comunque convinta che uno con l’esperienza e il livello internazionale di Lippi possa essere in qualche modo importante. Vedremo.

Intanto il dopo-Atalanta fa male. Ci si aspettava, purtroppo, l’enorme divario tecnico fra le due squadre. Per onestà bisogna ammettere che non c’è stata mai partita, eppure per le stranezze del calcio, quando l’Atalanta ha smesso di giocare, con orgoglio e con Vlahovic la Fiorentina l’aveva rimessa in piedi, pareggiata. La rabbia che resta e fa aumentare le perplessità su questa squadra, è proprio il fatto che la Fiorentina non sia riuscita neppure a fare le barricate per portare a casa un due a due insperato e regalato. E questa constatazione fa più male della sconfitta.

Ma che squadra è mai questa?

Non è proprio squadra e questo dovrebbe preoccupare visto il calendario rischiosissimo. E’ dalle prossime due partite con Sassuolo e Verona, due squadre che giocano bene, ma non hanno più obiettivi, che la Fiorentina dovrebbe portare a casa punti-salvezza, anche pochi, anche sporchi, ma queste sono due delle poche gare che restano da giocare dove i viola sulla carta non partono battuti. Queste due occasioni vanno sfruttate per non tornare ad aver paura. 

Fra l’altro proprio il Sassuolo ieri sera ha fatto un favore ai viola battendo il Benevento, ma dimostrando anche che la squadra di De Zerbi oltre ad essere forte, non ha mollato e ci tiene a far bella figura anche senza obiettivi reali. Fiorentina avvisata.