.

ROSSI NON PUO' ESSERE L'ALLENATORE DEL FUTURO VIOLA. GASPERINI E' L'UOMO GIUSTO

di Luigi Garlando
Luigi Garlando

Un allenatore chiamato in corsa a salvare la stagione ha sempre meno colpe di chi ha progettato quella stagione e di chi è sceso in campo dalla prima giornata. Per questo non è onesto caricare la croce sulle spalle del solo Delio Rossi. Però è altrettanto vero che il tecnico chiamato al capezzale del malato non ha mai dato l’impressione di poterlo guarire. Ha ravanato tra le sue competenze tattiche e psicologiche, che sono di primo piano, ha sperimentato cure e rimedi, ma la Fiorentina al massimo ha risposto con sussulti nervosi, mai con segnali confortanti di guarigione. Spiace perché s’intuisce che il buon Delio ci ha messo l’anima e che sta assorbendo, anche fisicamente, le sofferenze di una contingenza sportivamente drammatica. Quando la Fiorentina lo chiamò, mi sembrò un’ottima idea. Più che di un uomo forte (Mihajlovic) e della mistica della battaglia continua, ero convinto che questo organico, ricco comunque di qualità, avesse bisogno di un educatore di gioco per sprigionare al meglio le sue potenzialità. Continuo a considerare Delio Rossi uno dei migliori insegnanti in circolazione. Purtroppo capita anche ai maestri più bravi di finire in classi con cui non riescono a legare affatto e, di conseguenza, faticano a trasmettere il loro patrimonio di conoscenze. E’ ciò che è capitato al maestro Rossi di ruolo a Firenze. Per questa ragione, anche se la spaventosa classifica impone di raccogliere le forze per l’obbiettivo-salvezza, è doveroso già ora che la società si faccia una domanda: visto come sono andate le cose, Delio Rossi può essere l’allenatore della Fiorentina nella prossima stagione? Bastano un contratto in essere e un eventuale buon finale di stagione per confermarlo sulla panchina viola? La sensazione forte è che la risposta più saggia sia no. I risultati e certe figuracce storiche (la Juve) hanno compromesso il rapporto. A proseguire insieme, dopo l’eventuale buon finale di campionato, si rischia ciò che rischiano quei fidanzati che litigano, si scoprono incompatibili, si mollano, poi provano a rimettersi insieme, ma, alle prime difficoltà, sono destinati a riscoprire le proprie crepe. Rossi e la Fiorentina hanno condiviso troppo traumi sportivi in questa stagione per poter pensare di pianificare insieme una lunga felicità insieme. Meglio che ognuno la cerchi per conto suo, su strade diverse. Meglio forse che la Fiorentina cerchi un altro maestro di gioco. Mi viene in mente Giampiero Gasperini, che i suoi traumi stagionali li ha elaborati altrove, lontano da Firenze, incamerando rabbia e voglia di rivincita che potrebbero fare bene alla Viola, spinta dagli stessi sentimenti. Il fallimento di Ranieri e della stagione nerazzurra hanno riabilitato la brevissima parentesi di Gasp all’Inter. Ora è chiaro a tutti (a parte, Moratti) che non è stato lui il responsabile dell’annata sciagurata. In carriera Gasperini ha dimostrato talento nel gestire rose di non eccelsa qualità, spesso trasfigurate dalla campagna acquisti. In due parole: sa insegnare in fretta un bel gioco senza pretendere stelle di prima luce. Esattamente quello di cui ha bisogno la Fiorentina che non sembra votata a grandi investimenti. Questo è il momento per pianificare la nuova stagione. Azzeccare tecnico e direttore sportivo è la prima mossa da non sbagliare. Studiare che i due formino una coppia affiatata e solida. Vuoi Gasperini? Guarda se puoi metterlo a lavorare con Capozzucca, come ai giorni belli del Genoa. Il cuore è tutto nella lotta per la salvezza, ma la testa della Fiorentina deve già programmare il futuro. 

Luigi Garlando

prima firma de la Gazzetta dello Sport