ROSSI, TANTO RUMORE PER NULLA
Come sostiene il collega Leonardo Petri, appassionarsi adesso ai moduli della Fiorentina è impresa dura. Fermarsi però un momento a riflettere anche nel giorno della sfida con il Catania è possibile. Dal 19 novembre, giorno dell’esordio di Delio Rossi sulla panchina viola sono iniziate le prove e gli esperimenti per trovare una nuova quadratura della squadra. Esperimenti legittimi perché un cambio della guida tecnica presuppone anche qualche modifica sul piano tattico. E allora via con il 4-3-1-2 con Lazzari trequartista, alle spalle delle punte. La Fiorentina è andata avanti così per un mesetto, senza entusiasmare e senza dare la sensazione di aver svoltato. Nel secondo tempo della gara con il Siena, in trasferta, ecco la novità della difesa a tre e del centrocampo a cinque. Un cambio assoluto rispetto alla Fiorentina degli anni precedenti visto e considerato che la difesa a tre non veniva varata dall’anno di Malesani, nel ‘97-98… Da gennaio in poi la Fiorentina si è affidata a questo modulo che sembrava aver dato nuove certezze ai viola. Ma è stata solo un’illusione, un fuoco di paglia, perché anche in questo caso la svolta sotto il profilo dei risultati e del gioco non è arrivata. E nelle ultime tre partite Rossi ha iniziato a rivedere le sue convinzioni sul 3-5-2, correggendo la squadra iniziale per poi affidarsi 4-3-3. Sì, quel 4-3-3 con cui la Fiorentina ha giocato nell’era Mihajlovic. Insomma quasi quattro mesi di prove per poi tornare al modulo di partenza. Ecco perché viene da dire allora tanto rumore per nulla. Premesso ancora una volta che Rossi aveva il diritto di provare altre strade, allo stesso modo era probabilmente lecito attendersi che il tempo necessario per aggiustare la squadra fosse inferiore. La gestione di Cerci non è parsa impeccabile, anche se il giocatore non sembra esente da responsabilità. Certo, la frase pronunciata da Rossi ieri in sala stampa alla vigilia della gara con il Catania lascia pensare: “Nemmeno Cerci – ha detto il tecnico – sa quanto grande sia il suo talento”. E allora perché in tutto questo tempo è stato utilizzato col contagocce? Aspettiamo le ultime dodici gare (e a Catania si vedrà se i viola hanno finalmente trovato la continuità) poi Rossi potrà costruire la sua squadra, quella da plasmare in estate inculcando ai giocatori i suoi principi e dettami tattici. A quel punto non ci saranno più scusanti e anche Delio Rossi dovrà far vedere la sua mano sulla Fiorentina.
Lorenzo Marucci