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SALAH, ECCO COME FARE A TENERLO. L'INGAGGIO AUMENTA. SOUSA HA CARATTERE DA DURO E IDEE: FARÀ BENE. I SEGRETI DELLA SCELTA. ADV: MI PIACE MOLTO. VIA GOMEZ, PIZARRO E AQUILANI. PIACE IL CENTROCAMPISTA DANILO

di Enzo Bucchioni

Il primo bivio viola per Paulo Sousa si chiama Salah. Una Fioren tina con l’egiziano è un conto, senza sicuramente sarebbe meno forte e il nuovo allenatore viola l’ha fatto chiaramente capire durante le risposte della presentazione di ieri sera, sobria ma molto efficace. Sousa mi piace.

E’ un  duro-educato, ha dato subito una bella rispostina, ha idee brillanti, ama il lavoro, ha voglia di vincere e lui che è un vincente proverà a far capire come si fa alla Fiorentina. Non vogliamo fare paragoni, ma la personalità è quella di un uomo forte e vero, che affronta le cose, non è sicuramente un ragazzo titubante che nasconde le sue insicurezze dietro le battute. Per quel che vale una presentazione, mi lascio andare a un commento da tweet: scelta intrigante.

E qui possiamo rivelare una cosa che è stata parzialmente raccontata ieri anche da Pradè.

Tre anni fa, quando la Fiorentina non doveva sbagliare la scelta dell’allenatore del dopo Mihajlovic-Rossi-Guerini, si affidò ai , come si usa fare per ingaggiare i manager nelle aziende. Dopo sette-otto incontri, il profilo ideale suggerito dagli esperti fu proprio quello di Paulo Sousa che già allora piacque e impressionò per la sua cultura calcistica e non e la sua capacità nel gestire i gruppi. Era il primo della lista, ma alla fine fu scelto Montella, un altro dei segnalati come ottimo, perché aveva già fatto bene con il Catania nel campionato italiano.

Tre anni dopo, con la necessità di trovare un nuovo allenatore per proseguire il lavoro di Montella, il discorso è tornato su Paulo Sousa e la pista non è stata più mollata. Il portoghese, grande amico di Rui Costa e anche questa è una garanzia, è un vincente, ha conquistato scudetti e trofei da giocatore (due Champions) e da allenatore (scudetto in Israele e Svizzera) e non ditemi che sono campionati da poco: chi sa vincere vince ovunque.

E il suo biglietto da visita è sicuramente di un personaggio importante del pallone che ha ancora fame di vincere e di crescere. Ha pagato di tasca propria la clausola che lo legava al Basilea (un milione) e questo vuol dire entusiasmo a mille. E forse di più.

Parlando del suo calcio, torniamo a Salah. Di solito ama il 4-2-3-1 anche se ieri ha detto una cosa che condividiamo in pieno: i moduli sono statici. Poi vanno interpretati e il movimento con o senza palla è determinante, gli spostamenti, le diagonali, le chiusure, le sovrapposizioni possono variare da allenatore a allenatore, ognuno ci mette del suo. E Sousa ha tanto da mettere.

Con questo modulo, o con il 4-3-3, Salah diventa un esterno determinante. Giocando con le linee più basse, più verticale, può trovare più spazio e diventare letale come nel primo mese italiano. Sousa lo sa, lo conosce bene, ha parlato delle sue qualità anche con i suoi ex ragazzi del Basilea. Sull’argomento è preparatissimo.

Ora si tratta di capire se è preparata anche la Fiorentina che non sempre si dimostra così rapida e lungimirante nel chiudere gli affari. La sensazione è che la società viola perda sempre un tempo di gioco, sia spesso a rincorrere situazioni che potrebbero essere gestite meglio.

Che Salah fosse un giocatore importante, con caratteristiche tecniche uniche, lo aveva capito anche l’erba del Franchi. Non voglio dire che aveva ragione Adv quando stava per riscattarlo a quindici milioni già in marzo, ma un’occhiatina al contratto forse andava data e magari chiedendo il rinnovo per l’anno prossimo qualche settimana fa, forse era più facile ottenerlo.

Dopo l’ultima gara con il Chievo, quando è uscito dal campo con le lacrime agli occhi per l’emozione e negli spogliatoi disse di voler rimanere, forse il giorno dopo qualcuno doveva mettergli il contratto sotto il naso. Ma forse anche prima.

Comunque è andata, fra inesperienze (Rogg) e scarsa autonomia (Pradè), ora siamo qui ancora una volta a ricucire e sperare.

La Fiorentina è ottimista perché ha un accordo con il Chelsea, ha già pagato il milione per l’affitto dell’anno prossimo, e la società di Abramovich in caso di mancato rispetto degli accordi, sa che dovrà risarcire la Fiorentina. Fra l’altro il Chelsea sa che a Firenze, giocando con continuità, Salah può migliorare e provare a diventare un campione.

Lui tutte queste cose le conosce, ma vuole parlare con la società e l’allenatore. L’incontro ci sarà domani, salvo errori o slittamenti che ormai fanno parte della casa.

Il problema, naturalmente, è l’ingaggio. I viola hanno mantenuto il contratto che aveva con il Chelsea, un milione e ottocento mila euro a stagione. Il procuratore ha lanciato un missile a tre milioni l’anno, una cifra spropositata. La Fiorentina sa comunque che qualcosa dovrà mollare e allora si cercherà di portare a due milioni netti, più una serie di bonus legati ai gol, agli assist, alle presenze, al rendimento globale.

Nel frattempo è partita anche l’opera di persuasione occulta, Sousa ha chiesto agli amici di Salah del Basilea di chiamarlo per spiegargli tutta la bontà del lavoro fatto dal tecnico portoghese in svizzera.

Comunque una cosa è certa: se le cose non dovessero andare come si augura la Fiorentina già domani, il Chelsea dirà chiaramente al giocatore che non è disposto a prestarlo ad altra squadra italiana, su questo c’è già l’intesa con la Fiorentina.

Dunque, Inter, Roma, Milan e Juventus, ammesso che l’abbiano cercato, si scordino Salah. Se andrà via da Firenze, giocherà in un’altra nazione e non in Italia. Percentuali ? Oggi con ottimismo dico 70 viola, trenta il resto. Sperando che domani diventi 100x100.

Della vicenda si è interessato direttamente anche Adv che vuole assolutamente Salah e pure Cognigni che l’ha avuto dal Chelsea con il consiglio di Ramadani.

A proposito di Adv e Cognigni, ieri sono stati i primi a incontrare Sousa in Italia. Si sono visti a Milano, un colloquio cordialissimo, una grande iniezione di fiducia, come solo Adv sa fare. Il presidente onorario è convinto di avere messo in panchina un allenatore bravo, vincente e aziendalista il giusto. Lo speriamo tutti. I commenti sono stati naturalmente entusiastici , , sono state le prime parole con i collaboratori.

Cosa chiederà Sousa?

Per il suo gioco brillante, più equilibrato e verticale di quello di Montella, ma efficace anche con una punta sola (in Europa abbiamo segnato meno solo di Barcellona e Real ha sottolineato con orgoglio) c’è già una base importante nella squadra che ha raggiunto il quarto posto e due semifinali di coppa.

In queste settimane Sousa ha guardato attentamente moltissime partite della Fiorentina di Montella, probabilmente tutte e 38 le gare di campionato, ma non vorrei esagerare.

Sa tutto di tutti i giocatori, per lui alcuni possono addirittura dare di più di quanto non abbiano fatto fino ad oggi, far crescere il gruppo è un obiettivo. Ma tutti andranno in ritiro e poi con calma (prima gara ufficiale il 23 agosto fra due mesi) Sousa farà le sue valutazioni, scarterà alcuni, promuoverà altri. Il tempo per il mercato non manca, il budget immediato (quindici milioni) c’è, quindi nessun problema.

Gli obiettivi sono due centrocampisti tecnici, ma vigorosi. Piace Danilo, nazionale portoghese, 24 anni, grande fisico, forse un po’ lento. Vedremo. Si farà anche un esterno destro e qui i nomi sono tanti.

In uscita sicuramente Pizarro e Aquilani, ma anche Gomez sarà sacrificato sull’altare del budget per gli ingaggi. Non a caso sull’argomento Sousa ieri ha glissato da buon aziendalista: la società ha deciso di vendere il tedesco e non si opporrà, mentre altro discorso e altri apprezzamenti ha fatto per Salah. Chi vuol capire, capisca.

 

Twitter @enzobucchioni

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