SALVI SUBITO, SALDI SUBITO
Sette punti da conquistare nelle ultime sei partite rimaste per garantirsi una salvezza risicata: questo passa il convento. Per l’ultimo anno, si spera. Altrimenti al Franchi bisogna preparare le sagome degli spettatori finti, come a Trieste.
Un traguardo da raggiungere, con le buone o con le cattive, per poi entrare finalmente nel vivo della questione. Quella più accattivante e di massimo rilievo per il futuro della società viola: la rifondazione.
Drastica, sanguinosa e senza lasciare niente di intentato, non a questo giro. Partendo dal riassetto societario ci sarà dunque da trovare in breve tempo il degno sostituto del primo Corvino. Una o più figure funzionali al rilancio della squadra e in grado di sopperire alle lacune emerse dall'ultimo fallimentare tentativo di creare un nuovo progetto vincente. Tolto Pantaleo, nella Fiorentina non sono rimasti uomini di calcio nelle posizioni strategiche. Per questo in futuro un po’ di abbondanza non guasterebbe. Oriali e Sartori insieme? Va benissimo. Anche Antognoni però deve avere un posto in questa Fiorentina. Si dovrà poi prendere in esame la posizione del tecnico. In estrema sintesi: andare avanti con il tecnico attuale o, in caso contrario, trovarne un altro degno di maggior fiducia. A questo proposito, ma i giocatori da che parte stanno?
Dopo la dirigenza e l'allenatore, arriverà infine l'ora di rifondare dalle radici la squadra. Approfittando della prima parte di mercato, per avere poi modo di programmare la ricostruzione. Insomma a costo di rimetterci qualche spicciolo, sarà bene iniziare i saldi subito. Ad oggi i viola intoccabili sono pochi, ma fortunatamente buoni: Jovetic, Behrami, Nastasic e Pasqual. I 'Quattro dell'Ave Maria', quelli che per impegno, carisma e talento si sono guadagnati sul campo il fregio di indossare la maglia viola. Un onore che invece non potrà essere garantito ad altri, quelli che in ambito scolastico sarebbero i cosiddetti rimandati a settembre. Una lista piuttosto nutrita che parte da capitan Gamberini, Cassani e De Silvestri, i portieri Boruc e Neto, i giovani Camporese e Salifu, fino all'eterna scommessa Ljajic e il precario Amauri. Tutti dunque in purgatorio, sotto esame da qui alla fine del campionato e in attesa del verdetto finale.
Infine - e su questi non sembrano esservi dubbi - i partenti. Anch'essi con storie personali diverse e da suddividere quindi in categorie differenti.
Senza contratto: Montolivo, Natali, Kroldrup e Marchionni. Prossimi all'addio e in alcuni casi già con la penna pronta alla sottoscrizione di nuovi contratti. Montolivo con Natali in direzione Milano e Kroldrup con destinazione ignota sono ormai in tal senso cosa fatta. Entrambi accomunati dallo stesso destino e il medesimo lascito patrimoniale nelle casse viola: zero.
Desaparecidos e minusvalenze: Felipe e Romulo. Anche in questo caso una buona dose di talento apparente, tanto annunciato e mai rivelatosi tale fino in fondo, che se ne andrà col finire della stagione. Nello specifico di Felipe, con l'aggravante dei 9 milioni spesi per il cartellino, senza alcuna speranza di avvicinare tale cifra in sede di cessione.
Voglia di altro: Vargas e Cerci. Classe cristallina al servizio dell'ozio. Il peruviano, acquistato nel 2008 per 12 milioni, sembra ormai avviato verso il tramonto della sua breve ma intensa esperienza fiorentina. Idem Cerci, ma dopo due soli anni e con troppe intemperanze all'attivo. Risultato circa 16 milioni spesi - senza contare l'ammontare degli stipendi - con la valigia in mano e la prospettiva di un ritorno non superiore ai 10 milioni.
Mezzi viola e deludenti: i fiori all'occhiello dell'ultima campagna acquisti gigliata Lazzari e Kharja. Francamente molto al di sotto delle attese e spesso refrattari alle regole. Due fattori che giocheranno un peso specifico primario una volta entrati in campo di mercato e in ottica riscatto. Per il primo vige la regola del 'tanto fumo e niente arrosto', mentre per l'altro quella del 'chi l'ha visto?'. In due raggiungono la cifra record di 7 milioni per le rispettive seconde metà. Tanti, troppi e in previsione futura difficilmente irrecuperabili.
In totale un ammontare di 44,3 milioni spesi sul mercato dal 2005 ad oggi, un ipotetico ritorno di circa 20 milioni e una riduzione del monte ingaggi in vista della prossima stagione, in attesa dei sostituti, di circa 18 milioni lordi.
Un quadro sanguinoso ma ben definito, sebbene soggetto a mille variazioni da qui alla fine dell'estate, che a dispetto dell'inevitabile rimessa economica sarà bene comunque terminare. A meno che non si voglia, come successo dall'estate del 2010 ad oggi, rimanere ancorati ai successi passati senza porre la necessaria attenzione alle esigenze della Fiorentina di domani. Un errore già pagato a caro prezzo in queste stagioni e che sarebbe diabolico ripetere.
Cristiano Puccetti
direttore sport Lady Radio e Quotidiano viola