.

SAN SIRO APPLAUDE I VIOLA: FIORENTINA TRAVOLGENTE. MONTELLA, CHE RIVINCITA. RIBERY ATTORE PROTAGONISTA, CASTROVILLI DA NAZIONALE. BADELJ DIRIGE UNA GRANDE MEDIANA

di Mario Tenerani

Capita di rado, ma capita quando in campo c’è solo una squadra. Sullo 0-3 la Fiorentina è stata applaudita dai quasi 50mila della Scala del calcio, il momento è stato emozionante. Gli spettatori battevano le mani per rimarcare la distanza da un Milan disastroso e contestualmente per segnalare che al calcio, di solito, si gioca come la Fiorentina a Milano. Sono soddisfazioni che certificano il lavoro di un gruppo, una squadra che aveva reclamato un po’ di pazienza. Le è stata concessa e ora la fiducia viene ripagata. Questa Fiorentina gioca bene a calcio. 

Quando si verificano vittorie così perentorie non si capisce bene dove si esauriscano i meriti del vincitore e dove invece inizino i demeriti dello sconfitto. 

Il merito più grande della Fiorentina e che potrebbe dimostrare la crescita psicologica della squadra, sta nella consapevolezza di azzannare la preda in difficoltà. Il Milan veniva da due sconfitte consecutive e questa con i viola è diventata la quarta in 6 partite: era prevedibile che fosse una formazione con criticità temperamentali. La paura non aiuta. Ecco, la sicurezza con cui i viola hanno iniziato la gara e poi sono passati in vantaggio sono stati la mazzata definitiva alle argillose speranze del Milan. Il raddoppio ha messo il sigillo a tutto ed è arrivato con i rossoneri in 10 per una scellerata entrata di Musacchio che avrebbe potuto causare danni gravi a Ribery. Peccato che l’arbitro abbia avuto bisogno del Var per giudicare meglio una botta con la gamba a martello. Da lì la Fiorentina da padrona del campo è diventata tiranna. La rete di Ribery è stato il giusto riconoscimento ad un campione immenso, un 36enne splendido, attore protagonista e non il volto di un’operazione di marketing. Anche per lui San Siro si è alzato in piedi come quando la Scala riconosce il valore di un grande tenore. Ribery fa il bene di tutti, costruisce un futuro viola più concreto. 

Alla lettura delle formazioni per Montella ci sono stati fischi, mentre alla fine Vincenzo ha incassato il gradimento attraverso la sua Fiorentina davvero travolgente. Che rivincita a Milano per Montella. E pensare che lui è stato l’ultimo tecnico a vincere qualcosa nel Milan, la Supercoppa italiana contro la Juve. Montella si è preso anche una rivincita rispetto a qualche critica gratuita che gli era piovuta sulla testa. Il tecnico viola aveva reclamato pazienza dopo un mercato con 18 calciatori nuovi, arrivati molti alla fine di agosto. Campionato iniziato e cantiere più che mai aperto. Nonostante ciò con Napoli, Juve e Atalanta i viola avevano raccolto molto meno di quanto avrebbero meritato. Con la Samp i conti sono cominciati a tornare e poi Milano, la sublimazione di un percorso in salita. 

Anche Badelj era in crescendo, infatti a Milano ha firmato una prova d’autore, dirigendo benissimo la mediana. Pulgar molto bene in mezzo e cecchino dal dischetto. Castrovilli merita un discorso a parte: ha segnato il suo primo gol in A, ha provocato un rigore e ha ballato tra il centro del campo e la trequarti. Il calcio italiano assiste alla nascita di un giocatore interessantissimo. Gaetano è da Nazionale, Mancini lo chiamerà presto. 

Infine Chiesa: Federico ha giocato una partita delle sue, trovando anche il primo rigore e fornendo pure l’assist per Ribery. La sua condizione fisica ormai è a buoni livelli. Dispiace solo per l’errore dal dischetto, ipnotizzato da Donnarumma suo compagno in azzurro. Cose che capitano, niente di male. L’essenziale è che la classifica inizi a sorridere ai viola.