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SARRI OK, ALLORA ARRIVA PASALIC… ASPETTANDO PJACA. SERVIRÀ TEMPO: SPERANZE VANE, MERCATO LUNGO. CECCHERINI ALLARGA LA DIFESA, SIMEONE HA LO SPIRITO GIUSTO

di Mario Tenerani

Appesi alle notizie del Chelsea, anche questo è il mercato della Fiorentina. Buffo, vero? Ma è così. Sarri a Londra, cosa fatta, Conte a casa. Nuovo tecnico, nuove abitudini, soprattutto decisioni. L’allenatore di Figline ha obiettivi di mercato di alto rango, può liberare Pasalic, senza problemi. I più ottimisti - dentro la Fiorentina ci sono - sostengono che tra tre-quattro giorni il centrocampista croato potrebbe sbarcare a Moena. Magari è vero. Sarebbe un altro tassello strategico da sistemare in mezzo al campo, reparto destinato a subire altri innesti. Pensiamo al mediano-tattico da piazzare davanti alla terza linea. Il ceco Soucek resta un grande indiziato a ricoprire a quel ruolo. Con lui e Pasalic il pacchetto diventerebbe più robusto. Senza dimenticare Veretout e Benassi. Insomma, la concorrenza non mancherebbe.

Il vero nodo rimane, però, l’attaccante esterno. Il tridente al momento è un’anatra zoppa. Simeone e Chiesa piloni essenziali, alle loro spalle le alternative Vlahovic e Sottil - Gori va a Foggia a fare esperienza -, ma sul lato opposto manca tutto. Titolare e riserva. Il primo dovrebbe essere Pjaca, per l’alternativa si vagliano più opzioni.

Pjaca introduce anche un altro argomento: la lentezza del mercato viola. Nasce dall’esigenza di aspettare. Perché? Intanto quando il budget non è ricco, bisogna stare alle mosse degli altri. Le condizioni non si dettano, purtroppo si accettano. Sei nelle mani degli altri, non nelle tue.

Poi ci sono anche altre ragioni: Pjaca è al Mondiale, prima del 16 luglio non si muove foglia. La Fiorentina deve trattare con la Juventus e le difficoltà non mancano. Ciò nonostante il giocatore si è già promesso ai viola e a loro darà una mano. La sensazione è che la Fiorentina ce la possa fare, ma servirà ancora tanto tempo. Quello che fa indispettire i tifosi che non capiscono: desidererebbero avere ora la squadra già pronta. Hanno torto?

Pioli è più comprensivo, ma pure lui nel giro di dieci giorni vorrebbe avere per le mani un prodotto finito. Il periodo viola è un incrocio di esigenze, trovare la sintesi è dura. Tutti hanno le loro ragioni, ma tenerle insieme diventa un’impresa. Mettiamoci l’animo in pace, sarà un altro mercato lungo, nonostante la data anticipata - quest’anno si chiude il 17 agosto -: speriamo di sbagliare, ma l’aria che tira è questa.

Ieri sera in ritiro è arrivato Federico Ceccherini, nuovo difensore viola. Niente di eccezionale, onesto, ma molto funzionale. Bravo in marcatura, partirà di rincorsa rispetto a Pezzella e Hugo. Allargherà la rosa della difesa, un centrale in più serviva, è una questione di numeri. Il dato positivo è che finalmente arriva un italiano, addirittura toscano, trattasi di notizia…

La squadra lavora con una intensità diversa rispetto ad un anno fa. Pioli batte il colpo, i suoi rispondono. C’è una bella atmosfera durante gli allenamenti, il gruppo ha voglia di respirare assieme. Sono dettagli, utili però a sperare in un domani migliore. L’elemento determinante è la voglia che Pioli ha trasmesso alla squadra, quella di migliorarsi ogni giorno. Come? Restando qualche minuto di più in campo, lavorando in palestra, facendo esercizi di tecnica individuale con un pallone particolare, molto piccolo, da controllare con perizia affinché non sgusci come un coniglio.  Concentrazione, sacrificio, sudore: se potessimo trasformarli in un suono, ascolteremmo l’urlo di battaglia di una Fiorentina, ancora incompleta, pronta a superare se stessa. E’ lo spirito di Simeone che lotta con umiltà ogni giorno. E’ lo spirito di un gruppo che vuole provare a stupire. Ma la società lo aiuti, per favore.